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Cominciò un giorno al Prater Cominciò un giorno al Prater (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 22 febbraio. Scopigno dice: « Non vorrei essere al posto del terzino che affronterà Gigi Riva alla gara del rientro: ha addosso una carica agonistica eccezionale ». Sarà certamente così, nessuno conosce meglio il giocatore del suo trainer-fllosofo, ma intanto a chi gli parla Gigi Riva non dà affatto l'impressione di chi ha fretta di riprendere il proprio lavoro. I tifosi cominciano ad essere delusi, la convalescenza si protrae più di quanto loro temessero al momento dell'incidente. E' uno dei tanti sottili malumori che hanno portato al tifo anti-azzurro di sabato scorso, che ha lasciato negli stessi spettatori di Cagliari un'eco amara. Si stanno accorgendo che la sconfitta della Nazionale non ha restituito loro nulla, proprio nulla di tutto quanto hanno perduto in questa sfortunata stagione dei colori rossoblu. La principale perdita è stata proprio Riva: sono in molti a legare, neppure troppo semplicisticamente, il crollo della squadra di Scopigno a quella botta involontaria o no che ha lasciato Gigi con la gamba spezzata sul terreno del Prater. « E* colpa della Nazionale, se il Cagliari è in queste condizioni », 1 protesta un socio del club rossoblu, affrettandosi a precisare che si tratta di una opinione personale. Così Gigi Riva è più che mai l'uomo del giorno, anche se le sue apparizioni sul campo di gioco sono per ora limitate alle sedute di allenamento. Valcareggi ha detto: « Lo aspetto con ansia », confermando che è il cannoniere di Leggiuno l'unico vero elemento indispensabile della squadra azzurra. E' davvero raro nella storia del nostro calcio il caso di un giocatore la cui assenza abbia sconvolto tante cose: una squadra di club, la Nazionale, sino a ieri pure un'isola grande come la Sardegna e adesso tutto il Paese che parla di sport (e anche chi ne parla solo in poche occasioni). Bruno Perucca