E' morto per una peritonite provocata da piaghe cancrenose alla gamba rotta

E' morto per una peritonite provocata da piaghe cancrenose alla gamba rotta Investito a gennaio è deceuuto durante la convalescenza E' morto per una peritonite provocata da piaghe cancrenose alla gamba rotta L'autopsia ha chiarito ieri le cause - La cancrena dalla gamba si è trasferita all'intestino - Lamentava che l'ingessatura gli faceva male, portato alle Molinette e poi al Maria Adelaide ogni cura è risultata inutile - Il figlio afferma : « 11 piede era violaceo, coperto di vesciche » E' stata compiuta ieri pomeriggio all'Istituto di Medicina legale l'autopsia di Sisto Maschio, 56 anni, morto l'altro ieri nel suo alloggio di via Ancina 43. Il 24 gennaio era stato investito da un'auto sotto casa; al Maria Adelaide i medici gli avevano riscontrato la frattura della tibia e del perone, e l'avevano giudicato guaribile in 40 giorni. Ma la gamba ingessata gli doleva ogni giorno di più, sono sopravvenute complicazioni intestinali, poi la fine. Il sostituto procuratore della Repubblica, dottor Miletto, su richiesta del legali dei familiari della vittima — avv. Mazzola e Merlone — ha ordinato il riscontro diagnostico, per chiarire le circostanze del decesso e accertare eventuali rapporti tra ia frattura della gamba e la morte. I risultati dell'autopsia sono coperti dal segreto istruttorio, tuttavia qualcosa è trapelato. Sisto Maschio è morto per una forma di peritonite purulenta, ma l'intestino non presentava lesioni da traumi, l'appendice era sana. La gamba era parzialmente in cancrena: si avanza quindi l'ipotesi che la peritonite sia stata provocata dai germi dell'infezione che si sarebbero « piantati » nel peritoneo. In base a questi ed altri elementi, il magistrato che conduce l'inchiesta prenderà una decisione a giorni. I | pgII figlio del Maschio, Roberto, | 3(i anni, ripete ora, con più con- | vinzione di quanta non ne avesse i due giorni fa: « Mio padre era forte: non si muore per una semplice frattura della gamba ». E continua nel suo racconto: «Dopo il ricovero al Maria Ade- | I familiari di Sisto Maschio morto per cancrena: il fratello, la cognata e la figlia Anna aide, sì lamentava sempre di fitte lancinanti al polpaccio. I medici gli hanno rifatto l'ingessatura, ma il dolore non di minulva » Dimesso dall'ospedale l'uomo e tornato a casa: era mol- to debole, la gamba gli doleva, inoltre si è manifestato un grave disturbo alla vescica. Dopo 15 giorni è stato portalo alle Molinette dove i sanitari gli hanno tolto il gesso: il piede, coperto di vesciche, era bluastro. I familiari, preoccupati, l'hanno convinto a farsi ricoverare nuovamente al Maria Adelai- | de. Ma oramai le condizioni generali peggioravano: la gamba era diventata nera, l'uomo pas- i sa va da momenti di incoscienza a momenti di lucidità in cui gri- j dava per il dolore. Dice la figlia: « 1 medici hanno deciso di ingessarlo un'altra volta, ma quando l'infermiera si è avvicinata al letto, mio padre I rantolava, gli occhi erano velati. j Una suora mi ha detto: "Non c'è più nulla da fare, se vuole, può riportarsi a casa suo pa- \ dre". Cosi abbiamo fatto. Papà è spirato senza riprendere conoscenza ». * Una donna di 55 anni, Margherita De Marchi, via Buenos Avres 87, è stata trovata morta dal marito Cesare Massadri, 54 anni, rientrato dal lavoro. Era nel bagno, a terra, morta. La donna era ammalata di cirrosi epatica, aveva anche una disfunzio- i ne cardiaca. Dal 1943 abitava in corso San Maurizio 45 con l'operaio catanese Alfio Longo, 51 anni. Ieri alle 16 era in cucina davanti all'acquaio, è crollata a terra senza un lamento. Il Longo verso le 17 si è alzato dal riposo meridia- no e l'ha trovata cadavere * Una donna è stata stroncata da infarto mentre lavava i piatti. Si chiamava Letizia Caneparo, 66 anni, vedova da parecchi anni.

Persone citate: Alfio Longo, Letizia Caneparo, Longo, Margherita De Marchi, Maria Ade, Merlone, Miletto, Sisto Maschio