Raggiunto l'accordo (dopo otto anni) per il grande "acceleratore,, europeo

Raggiunto l'accordo (dopo otto anni) per il grande "acceleratore,, europeo Un progetto d'avanguardia per il progresso scientifico Raggiunto l'accordo (dopo otto anni) per il grande "acceleratore,, europeo Si chiamerà Super-Cern e sorgerà a Ginevra: un anello d'acciaio largo due chilometri, entro gallerie scavate nella roccia - Servirà alle ricerche sulla struttura degli atomi - Costo previsto, 160 miliardi - L'Italia contribuirà con 17,5 miliardi (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 19 febbraio. Riunitosi in seduta straordinaria a Ginevra, il Consiglio del Cern (Centro europeo per le ricerche' nucleari) ha approvato oggi, con 10 voti favorevoli e 2 contrari, il tanto discusso progetto che prevede la costruzione di un acceleratore-gigante ossia di 300 Gev (miliardi di elettron-volt). I nuovi impianti sorgeranno nelle vicinanze di Ginevra, lungo il confine franco-svizzero, e saranno collegati ai padiglioni già esistenti alla periferia della città del Lemano. Soltanto la Danimarca e la Grecia hanno votato contro il progetto, mentre i rappresentanti dei seguenti Stati si sono pronunciati a favore dell'ampliamento del Cern: Italia, Francia, Germania Federale, Belgio, Olanda, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, Svezia ed Austria. L'elaborazione del progetto riguardante la costruzione di un acceleratore-gigante risale al '63, ma in seguito alle riserve formulate in un primo tempo dalla Gran Bretagna e ai contrasti sorti a varie riprese circa la scelta della sede dei nuovi impianti che si chiameranno « Super-Cern », (per l'Italia si pensava a Doberdò), il raggiungimento dell'accordo stipulato oggi si è rivelato molto laborioso. La costruzione del nuovo acceleratore richiederà otto anni. Le spese complessive ammonteranno ad oltre 160 miliardi di lire. L'Italia vi contribuirà con 17,5 miliardi. Il nuovo acceleratore avrà le caratteristiche di un sincrotone: sia l'acceleratore il cui diametro supererà 2,2 km, sia i numerosi impianti collaterali verranno sistemati in enormi gallerie scavate sotto la terra. Nove decimi della superficie ossia 630 ettari del « Super-Cern » si trovano in territorio francese, il resto in quello elvetico. Particolarmente importante è il fatto che la potenza iniziale dell'impianto — 300 Gev — è suscettibile di essere portata successivamente a 400 Gev e, ancora più in là, a 1000 Gev con l'uso di magneti superconduttori. Questo livello di potenza farà del nuovo acceleratore del Cern il più grande protosincrotrone del mondo, dando alla scienza del nostro continente la possibilità di inserirsi validamente nella competizione tra le aree più avan-1 zate nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. Nel manifestare l'adesione 1 del governo italiano, il capo i della delegazione, ambasciatore Giorgio Smoquina, ha tenuto a sottolineare che l'Italia è cosciente dell'importanza di questo programma per l'avvenire della scienza europea nel settore della ricerca delle alte energie ed aderisce al progetto purché vengano rispettate le condizioni di costruzione e di installazione dei laboratori previste. L'ambasciatore Smoquina ha quindi reso omaggio al prof. Arnaldi il quale ha largamente contribuito all'elaborazione dei piani. Scopo dell'acceleratore è di rendere possibili le ricerche 1 tendenti ad identificare i com¬ ponenti fondamentali, minimi, della materia e scoprire le modalità con le quali questi componenti (elettroni, protoni, neutroni ecc.) agiscono per costruire l'universo come lo conosciamo. Già allo stato attuale della ricerca, la fisica delle alte energie sta riversando una grande quantità di informazioni vitali nell'astrofisica e nella cosmologia. Luigi Fascetti

Persone citate: Arnaldi, Giorgio Smoquina, Luigi Fascetti