Guiot assolto, non ha picchiato l'agente La folla si disperde, evitato ogni tumulto di Carlo Cavicchioli

Guiot assolto, non ha picchiato l'agente La folla si disperde, evitato ogni tumulto Ore calde a Parigi per io studente processato Guiot assolto, non ha picchiato l'agente La folla si disperde, evitato ogni tumulto La Corte, dopo 15 minuti, accoglie il ricorso dello studente condannato a 6 mesi per aggressione durante un corteo - 11 poliziotto colpito non l'ha riconosciuto - Protesta di migliaia di persone durante il processo (Dal nostro corrispondente) Parigi. 19 febbraio. Gilles Guiot, diciottenne, studente modello dell'istituto Chaptal di Parigi, e stato oggi assolto in appello, per insufficienza di prove, dall'accusa di aver percosso un poliziotto la sera del 9 febbraio durante una dimostrazione non autorizzata sulla Place de Clichy. In prima istanza egli era stato condannato per direttissima, e senza ascoltare altra deposizione che quella discutibile di due agenti personalmente coinvolti nella vicenda, a sei mesi di carcere, di cui tre senza il beneficio della condizionale. Gli si era pure negata la libertà provvisoria in attesa dell'appello. V'erano parecchie ragioni per presumere che il ragazzo fosse innocente e vittima d'un equivoco: perciò in sua difesa è sorto un vasto movimento d'opinione pubblica, apolitico, in aggiunta allo sciope- ro di tutti i licei della capitale protrattosi per quattro giorni. La liberazione pressoché immediata dell'imputato questa sera, tra scene di giubilo popolare, appaga e placa gli spiriti turbati della « maggioranza silenziosa » mossasi spontaneamente per chiedere giustizia: ma irrita parecchio la polizia che in tutta la vicènda, restìa a riconoscere uno sbaglio o una menzogna di due suoi uomini, non ha fatto una gran bella figura. I sindacati della forza pubblica, udito il verdetto odierno, hanno emesso un sorprendente comunicato in cui dicono di « aver appreso con stupore e indignazione il rilascio dell'accusato Guiot » e aggiungono che « membri e simpatizzanti dei sindacati non possono associarsi alle sottigliezze politiche o d'altro genere che sono state alla base della sentenza ». L'udienza è cominciata alle 14. Gilles Guiot, mingherlino e fragile, è apparso sul banco degli imputati con il capo rasato quasi a zero, in ossequio ai regolamenti delle carceri. La sera del 9 febbraio, ha raccontato, era appena uscito dai liceo Chaptal con il suo compagno di studi Alain Gournaud; insieme si erano avviati alla vi cina Place de Clichy dove era in corso una dimostrazione di estremisti di sinistra. Ma appena sulla piazza, egli narra, una pattuglia di agenti fermò lui e Gournaud. controllò le loro carte d'identità, e li fece salire su un furgone, insieme con altre sei o sette persone. Di lì a poco un poliziotto si affacciò al celhilare, indicò Guiot e disse: « Sei tu che hai picchiato il mio collega e di te mi occuperò dopo ». In effetti un agente era stato abbattuto con un pugno le aveva perso un dente d'oro) da un individuo, sull'altro lato della piazza: e l'aggressore portava una giacca a scacchi co- me quella che Guiot aveva indosso. In aula, il poliziotto percosso e il suo compagno hanno ammesso di non aver visto in faccia neanche per un istante il colpevole: l'unico dato di riconoscimento era la giacca a scacchi, d'un tipo, ha osservato la difesa, che è venduto in serie a migliaia d'esemplari nei grandi magazzini. Lo stesso Pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione di Guiot e la Corte gliel'ha concessa con formula dubitativa dopo quindici minuti in camera di consiglio. L'insufficienza di prove, nella circostanza, è interpretata come una concessione generosa alla buona fede della polizia. Carlo Cavicchioli 1 Parigi. Incidenti tra studenti e polizia nell'attesa del processo d'appello (Tclcfoto Ansa)

Persone citate: Alain Gournaud, Clichy, Gilles Guiot, Guiot

Luoghi citati: Parigi