Offensiva dei vietcong nel Laos Reazione di Saigon su Hanoi?

Offensiva dei vietcong nel Laos Reazione di Saigon su Hanoi? Battaglia lungo la pista di Ho Chi Minh Offensiva dei vietcong nel Laos Reazione di Saigon su Hanoi? Le truppe sudvietnamite resistono, ma a Washington non si escludono « provvedimenti di emergenza» - Nixon ribadisce il suo impegno per «una guerra contro le guerre » - Un deputato repubblicano chiede l'esonero del Presidente dalla sua carica dichiarato oggi che la campagna laotiana « e semplicemente un'azione di difesa. Tutto ciò che i sudvìelnamiti vogliono » ha detto « è impedire ai nemici di distruggere la loro casa ». Agnew ha fatto anche un riferimento polemico alla Cina: « Sì capisce che i cinesi sì agitino » ha commentato « sono gli alleati del Vietnam del Nord. Ma la responsabilità dell'attuale I situazione è proprio del Viet-1 nam del Nord ». In un discorso a Washington, ieri, Nixon ha ribadito il suo impegno a fare cessare il conflitto, a ritirare le truppe americane dall'Indocina e a realizzare la vietnamizzazione. Egli ha auspicato « una guerra contro le guerre », dicendo di voler assicurare agli Stati Uniti « la prima generazione di pace in questo secolo ». Il discorso presidenziale è stato accolto con una certa freddezza dal Congresso. Un deputato repubblicano, McCloskey, ha addirittura chiesto che Nixon venga esonerato dalla sua carica. La politica indocinese di Nixon è legata in realtà alla controffensiva di Hanoi. Se le truppe sudvietnamite fossero decimate dalla pressione esercitata dagli avversari sul sentiero di Ho Chi Minh, il presidente si troverebbe in una grave posizione. Le ultime notizie, in verità, non sono confortanti: si parla di numerose perdite, di capisaldi ceduti, senza peraltro stragi o ritirate. I feriti non possono essere evacuati e sostituiti dai 4000 uomini freschi in attesa al di là della frontiera. Il Congresso, che finora è stato « controllato » nelle sue reazioni, non vorrebbe seguire il presidente in « incerte avventure ». Esso nota che praticamente tutto il subcontinente asiatico è in stato di allarme. Si combatte in Cambogia, dove altri 20.000 soldati sudvietnamiti sono all'attacco dei santuari comunisti. Si combatte nel Laos centro-settentrionale, intorno alla Piana delle Giare, dove la base segreta di Long Cheng è sempre minacciata dai guerriglieri. E si segnalano movimenti di truppe persino sulle frontiere della Thailandia, finora risparmiata. Ennio Caretto (Dal nostro corrispondente) New York, 19 febbraio. Hanoi ha oggi improvvisamente intensificato sia la controffensiva nel Laos che la polemica col presidente Nixon. Mentre le sue truppe hanno attaccato con missili e mortai le colonne sudvietnamite sul sentiero di Ho Chi Minh, la sua stampa ha accusato l'America di voler estendere il conflitto a tutta l'Indocina. « Nixon prepara l'opinione pubblica al bombardamento del Nord Vietnam » ha scritto il giornale delle forze armate Quan Doi Mnam Dan. « Egli cerca di appoggiare la offensiva nel Laos meridionale, invischiata nelle paludi della sconfìtta ». E ha aggiunto che Hanoi « accelererà la lotta per la completa sconfitta degli Stati Uniti e il crollo totale del Governo di Saigon ». La conferenza stampo del presidente, secondo il giornale, « è stata un insolente atto di minaccia contro i popoli vietnamita e indocinese ». Hanoi ha accompagnato alle parole i fatti. Poco dopo che il comando militare sudvietnamita aveva annunciato di tenere sotto controllo 35-40 chilometri del sentiero di Ho Chi Minh con 16 mila uomini, è incominciato il cannoneggiamento. « Il nemico ci investe da ogni parte » ha riferito il comando. Sembra che i soldati sudvietnamiti resistano per ora senza difficoltà, ma la battaglia è così violenta che l'aviazione militare americana non riesce ad andare in aiuto agli alleati coi bombardieri e gli elicotteri. Sono assediati anche alcuni avamposti Usa nel Sud Vietnam, nelle retrovie dell'offensiva. Le forze regolari di Hanoi paiono appoggiate, oltre che dal Vietcong, da altre formazioni di guerriglieri comunisti, provenienti dal Pathet Lao e dal Cambogia. A Washington non si teme che l'offensiva contro la pista di Ho Chi Minh venga compromessa, ma non si escludono « provvedimenti di emergenza ». Secondo le voci dei giorni scorsi, truppe sudvietnamite, se necessario, potrebbero entrare in territorio nordvietnamita. Il vicepresidente Agnew ha

Persone citate: Ennio Caretto, Long Cheng, Nixon, Quan