Mosca, Praga e i ''sionisti,, di Paolo Garimberti

Mosca, Praga e i ''sionisti,, ANALISI Mosca, Praga e i ''sionisti,, (I giornali dell'Urss, con violenti attacchi, affermano che gli ebrei appoggiarono Dubcek) Mosca, 19 febbraio. Una violentissima campagna antisionista è esplosa oggi, preannunciata da più tenui avvisaglie nei giorni scorsi, sui due principali giornali sovietici: il quotidiano del Pcus, Pravda, e il giornale del governo, Izvestija. Nei due articoli, i sionisti sono accusati di avere organizzato una rete di « provocazioni, spionaggio e sovversione » contro l'Unione Sovietica. La Pravda, inoltre, fa risalire ai sionisti la responsabilità della « controrivoluzione silenziosa » in Cecoslovacchia, che portò al potere Aleksandr Dubcek nel 1968 e avviò la cosiddetta « primavera praghese », soffocata poi dall'intervento delle truppe del Patto. di Varsavia. L'attacco della Pravda coinvolge direttamente le due personalità più forti, sul piano letterario ed economico, del breve riformismo cecoslovacco: Edward Goldstuecker, allora presidente della Unione degli scrittori, e il professor Ota Sik, rifugiatosi poi in Svizzera, dove tuttora risiede. Essi sono accusati di avere aiutato i sionisti nel tentativo di « conquistare le cariche direttive in tutti gli organi d'informazione per scatenare una campagna sfrenata contro il sistema socialista in Cecoslovacchia, contro il partito comunista del paese, contro l'Unione Sovietica, il Pcus ed i partiti comunisti degli stati socialisti fratelli ». Illustrando in questa chiave le radici del « socialismo dal volto umano » predicato da Dubcek, la Pravda fornisce una giustificazione inedita dell'intervento militare in Cecoslovacchia. « Quando, su richiesta di molte migliaia dì comunisti cecoslovacchi — scrive il giornale —, fra i quali membri del Comitato centrale del partito e del governo della Repubblica, le truppe dei cinque Paesi del Patto di Varsavia prestarono l'aiuto internazionalista al popolo cecoslovacco fratello in lotta alla controrivoluzione, la clandestinità sionista passò ai metodi illegali ». Fallito il tentativo di erodere perifericamente il blocco socialista europeo, i sionisti, secondo il giornale del Pcus, hanno puntato direttamente al cuore del sistema. La Pravda scrive: « Con l'aiuto di turisti, di alcuni giornalisti occidentali accreditati a Mosca, di uomini d'affari e di studenti borsisti, il consorzio sionista internazionale ha tentato di introdurre nell'Unione Sovietica la letteratura sionista in lingua russa e di organizzare nel nostro paese una specie di clandestinità sionista ». Anche la «Conferenza mondiale in difesa degli ebrei sovietici », che si svolgerà a Bruxelles dal 23 al 25 febbraio, rappresenta « un'ingerenza negli affari interni dell'Urss ». Le Izvestija affrontano direttamente la « questione ebraica » nell'Urss scrivendo: « Vi sono casi in cui cittadini sovietici dì nazionalità ebraica chiedono il permesso di espatrio per andare in Israele a raggiungere ì propri congiunti. Gli organi di Stato sovietici esaminano attentamente ogni caso del genere e non impediscono ai cittadini di nazionalità ebraica di andare a stabilirsi in Israele. Ad esempio, solo durante l'ultimo mese una serie di famiglie è partila da Riga, Mosca e da altre città. Simili permessi venivano accordali anche in passato. Tuttavia, è vero anche che molti di coloro che vanno in Israele ci ripensano dopo avere sperimentato le bellezze del "Paradiso sionista" e chiedono il permesso di rientrare nell'Urss, rimpiangendo il proprio errore e supplicando di aiutarli a riprendere la cittadinanza sovietica ». Secondo il giornale, i sionisti invocano a gran voce il trasferimento di ebrei sovietici in Israele soltanto perché quel Paese ha bisogno di « un afflusso ininterrotto di carne da cannone ». Paolo Garimberti

Persone citate: Aleksandr Dubcek, Dubcek, Edward Goldstuecker