Per un graffio al parafango spara alla testa del guidatore che l'ha sfiorato nel sorpasso

Per un graffio al parafango spara alla testa del guidatore che l'ha sfiorato nel sorpasso Si guida con la pistola, pronti a usarla al più lieve incidente Per un graffio al parafango spara alla testa del guidatore che l'ha sfiorato nel sorpasso L'aggredito è vivo per due centimetri: la pallottola gli ha trapassato l'orecchio e lasciato un solco sanguinoso sulla pelle del cranio - Lo sparatore identificato attraverso il numero di targa: la polizia lo ricerca, è scomparso // falso idraulico ruba nell'alloggio di un notaio: bottino per sette milioni di lire Si guida l'auto con la pistola | in tasca, al minimo Incidente , non si discute nemmeno più: si spara. Un giovane operaio | della Fiat, Nicolò Naselli, di i 19 anni, abitante a Castiglloj ne, ha avuto II padiglione delj l'orecchio sinistro trapassato rial j proiettile di una pistola, per un parafango rigato in un sorpasso. E' vivo per un palo di centimetri. Ieri, alla line del turno di lavoro, il giovane rincasa sulla sua « 850 ». A fianco gli siede un compagno di lavoro, Sebastiano Russo di 20 anni, anch'egli abitante a Castiglione. Percorrono corso Casale: sono le 17, il traffico è intenso. La lunga colonna di automobili è tagliata in piazza Carrara dal semaforo che scatta sul rosso. La il 850 » è tra le prime che attendono il segnale di via libera. Racconta il Naselli: « Al verde, mi sono rimesso in moto, ma avevo percorso sì e no un paio di metri quando una "1750" chiara mi è sfrecciata accanto, superandomi sulla dèstra. Ho sentito lo stridore del metallo contro la mia fiancata e mi sono accostalo al marciapiede, per discutere l'incidente. Anche l'investitore ha fatto altrettanto ». Dalla « 1750 » scende un giovane alto, bruno, che si avvicina a passi decisi: « Lo abbiamo visto protendere il braccio — raccontano i due giovani — come per sfondare il finestrino posteriore della vettura ». Il gesto è Improvviso, tanto che nessuno dei due nota la pistola stretta nel pugno: <i Non ha detto una parola, nulla. Soltanto allungato il braccio ». Il Naselli ha appena il tempo di formulare qualche sillaba, per accennare a una rimostranza. Poi sente uno schianto, una secca detonazione e un urto violento contro l'orecchio. Porta istintivamente la mano al padiglione auricolare e la ritrae coperta di sangue. Resta Impietrito, incredulo, mentre il compagno urla spaventato e si raccoglie gente richiamata dallo sparo. La scena è stata così fui- minea che nessuno ha capito bene che cosa sia accaduto: l'aggressore risale sulla sua "1750" e riparte con un'accelerata rabbiosa, c'è a malapena 11 tempo di annotare frettolosamente il numero di targa. Nicolò Naselli ha la camicia e la giacca che si inzuppano di sangue, le gambe che tremano: soltanto ora si rende conto del pericolo che ha corso e si sente mancare, ha una crisi. Lo portano all'ospedale « Gradenigo », dove viene medicato: la ferita non è grave, guarirà in quindici giorni. Ma la pallottola, dopo aver trafitto l'orecchio, ha sfiorato il cranio lasciando un solco sanguinoso sulla pelle. Due centimetri più a destra e il Naselli non potrebbe raccontare la sua avventura. In Questura, la racconta confusamente, ancora stravolto dallo "choc". Ma il finestrino posteriore della sua « 850 » parla un linguaggio chiarissimo: nell'angolo superiore, a sinistra, c'è il caratteristico foro di una pallottola. In pochi minuti, la squadra Mobile risale dalla targa della "1750" al nome del proprietario. Ammesso che 1 testimoni non si siano sbagliati nel rilevare il numero, dovrebbe essere Ruggero Francavilla, 23 anni, di Barletta, abitante in corso Racconigi 60/50, titolare di una macelleria in corso Casale 36. Ha già avuto qualche noia con la polizia, la sua fotografia figura nello schedario e i due giovani la riconoscono con sicurezza tra le altre: « E' lui ». Gli agenti vanno a cercarlo per un Interrogatorio: potrebbero avergli rubato l'auto, potrebbe esserci un errore. Ma è assente. Finché non tornerà, non si potrà sapere con certezza se è il responsabile del tentato omicidio. * * II falso idraulico che lunedi pomeriggio ha derubato la signora Tina Barateli! in via Lamarmora 35 ha compiuto nello stesso pomeriggio un altro colpo con la medesima tecnica: bottino circa 7 milioni. Alle 18,15 si è presentato in via Piffetti 25 nell'alloggio del notaio Guido Teppati. Alto, elegante, ha detto alla moglie del notaio, signora Emilia: « Sono l'idraulico, devo fare alcune riparazioni, mi apra per favore ». Si è tolto disinvoltamente il soprabito e si è diretto in cucina: « Lei apra e chiuda in continuazione il rubinetto — ha spiegato — io vado in bagno a calibrare i tubi». Coperto dallo scroscio dell'acqua si è introdotto invece nella camera da letto, da un cassetto ha asportato 350 mila lire ed un libretto di assegni, in alcuni astucci ha trovato 4 anelli con brillanti e smeraldi, del valore di oltre un milione e mezzo l'uno. | E' quindi uscito tranquillamente, ! Dopo qualche minuto, non uden- 1 do più rumore, la signora è an data a vedere: il cappotto non era più all'attaccapanni, in camera i cassetti erano sottosopra. Del giovane nessuna traccia. * A Rivoli, in corso Quattro Novembre, ieri alle 15 una 850 si è affiancata a Riccarda Zenignanl, 19 anni, via Rossano 11. A bordo vi erano due giovani. Quello a fianco del guidatore ha sporto un braccio dal finestrino e le ha strappato la borsetta con 1500 lire e i documenti. La Zenignanl ha potuto rilevare che l'auto era tmcGPn«fip targata Torino e che i primi numeri erano 67. Una battuta dèi carabinieri non ha dato esito. * Due ladri, Santo Ferrante, 18 anni, strada Cartman 198, e Giovani D'Amelio, 31 anni, via Parma 46, sono stati sorpresi la notte scorsa all'interno del caffè « Fortino », via Urbino 38. Il figlio del proprietario, Francesco Solito, 33 anni, che dormiva al piano di sopra, si è svegliato al rumore ed è sceso nel locale. Racconta: « Avevano già sac¬ claavptccleaclbiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinii illumini iimiiimii cheggiato il juke-box, Il flipper, la cassa. Per fare luce avevano acceso un fuoco al centro del bar, vicino al bancone, ammucchiando pezzi di carta e di legno. Hanno tentato di fuggire, ma li ho bloccati con mio fratello Piero, accorso a darmi aiuto ». Hanno telefonato alla polizia, è giunto un equipaggio della Volante, che ha arrestato 1 malviventi. Davanti al caffè il' D'Amelio aveva lasciato la sua <( 1100 », sulla quale avrebbe dovuto caricare la refurtiva. iimmmiiiiiiimmmiimmimiimiimmmiii Nicolò Naselli, ferito all'orecchio. Sebastiano Russo. Ruggero Francavilla: l'auto dello inumimi imi iimiiinimiiiiti iiii sparatore è intestata a lui

Luoghi citati: Barletta, Emilia, Rivoli, Torino