Preti: multe e carcere per gli evasori fiscali

Preti: multe e carcere per gli evasori fiscali Risposta ai sindacati Preti: multe e carcere per gli evasori fiscali Il ministro ha ricordato che la riforma prevede una pena fino a 6 mesi per chi evade il fìsco e ha redditi superiori ai sei milioni Bologna, 13 febbraio. L'on. Preti, ministro delle Finanze, parlando oggi con i giornalisti sulle evasioni fiscali, ha detto: « L'on. Scalia, segretario confederale della Cisl. ha tenuto a sottolineare, con particolare impegno, che ì sindacati rimprovererebbero al governo di non predisporre sanzioni più severe contro gli evasori fiscali. Non so se il governo sia solo un falso scopo e se l'obiettivo dell'on. Scalia non sia per caso diverso. Ma credo opportuno, alla vigilia della dichiarazione dei redditi per il 1970, precisare qual è l'attuale stato della legislazione in materia». « Nel caso di omessa dichiarazione — ha continuato il ministro -— si applicano, oltre alla soprattassa, anche una ammenda (pena pecuniaria). Se l'ammontare dei redditi definitivamente accertati supera i sei milioni, si applica altresì l'arresto fino ai sei mesi. Per la dichiarazione incompleta si applicano tanto la soprattassa, quanto l'ammenda. Nei confronti di coloro che presentano una dichiarazione infedele, perché indicano un imponibile inferiore di almeno un quarto a quello definitivamente accertato, si applica la soprattassa ». « Spero che non sia sfuggito all'on. Scalia — ha detto Preti — che con l'art. 7 della legge 28 ottobre 1970 (la cosiddetta legge Raffaelli) le soprattasse per omessa, incompleta e infedele dichiarazione sono elevate da un terzo a due terzi. Inoltre l'ammenda per omessa dichiarazione dei redditi, il cui limite massimo era prima di 300 mila lire, è stata elevata a un milione. Gli inasprimenti sono dunque notevoli; e quel clie più conta il ministero delle Finanze intende agire con severità, non mancando di denunziare tutti coloro che violano la legge, senza guardare in faccia a nessuno e senza pertanto tener conto né dell'influenza economica, né dell'influenza politica di coloro che denunciano il falso o die non denunciano nulla. Per quanto poi riguarda la legge per la riforma tributaria tengo a ricordare i criteri direttivi contenuti nell'art. 10 del disegno di legge di delega. E' infatti precisato che dovranno in particolare essere stabiliti il perfezionamento del sistema delle sanzioni, anclie penali, e la migliore commisurazione di esse all'effettiva entità oggettiva e soggettiva delle violazioni ». « Se l'on. Scalia o la Cisl ritengono che la direttiva contenuta nel disegno di legge di delega non sia sufficientemente severa — ha proseguito il ministro — facciano pure le loro proposte. Non sarà certamente il ministro delle Finanze a opporsi alla più ferma lotta contro l'evasione. Sia comunque ben ' chiaro che le sanzioni previste dalla legge non si applicano solo a certe categorie di cittadini, come gli industriali, i commercianti e i professionisti, ma a tutti gli evasori. La legge è uguale per tutti e non sono previste particolari indulgenze agli evasori in ragione del loro ruolo o della loro professione. Non dubito che su questo l'on. Scalia, sia perfettamente d'accordo con il ministro delle Finanze ». « Vorrei infine pre¬ cPfdMI cisare — ha concluso l'on. Preti — che sbagliano coloro i quali credono che gli uffici finanziari non provvedano a denunziare gli evasori alla Magistratura». (Ansai Martedì Consiglio dei ministri

Persone citate: Preti, Raffaelli, Scalia

Luoghi citati: Bologna