La pensione alle passeggiatrici?

La pensione alle passeggiatrici? La pensione alle passeggiatrici? Ad Amburgo trattano con partiti e sindacati - « Ci preoccupa la vecchiaia » /Dal nostro corrispondente) Bonn, 12 febbraio. Le ragazze che battono i marciapiedi delle città tedesche (sono circa 500 mila, secondo un calcolo approssimativo) si preoccupano della propria vecchiaia. Sono l'unica categoria in Germania che, terminata l'attività professionale, non gode di una pensione di vecchiaia o di invalidità, né ha l'assistenza medica in caso di malattia. Ora, guidate da Helmut Rosenberg, il battagliero direttore del quotidiano pornografico St. Pauli Nachrichten (un milione di tiratura), vogliono porre fine a questa « ingiustizia sociale ». Dicono: « Se lo Stato incassa da noi le tasse (e piuttosto alte) perché siamo classificate " libere professioniste ", per quale ragione non ci assiste quando siamo vecchie e non possiamo più lavorare? ». Ad Amburgo, la centrale tedesca del più intico mestiere del mondo, le passeggiatrici hanno delegato sei colleghe a discutere il problema con rappresentanti dei partiti politici e dei sin¬ dacati. Non potendo scendere in strada, perché già vi si trovano, le fanciulle si sono riunite nella sede del giornale che propaganda il libero amore e l'amore mercenario. Pudicamente (poiché erano presenti alcuni fotografi) le suffragette del marciapiede si sono presentate con i volti coperti da maschere. Le proposte fatte dalle passeggiatrici e dal loro portavoce Rosenberg « per assicurare una tranquilla vecchiaia a chi ha reso per decenni un servizio richiesto dalla società » sono le seguenti: costituzione di una cooperativa o di un sindacato che curi gli mteressi delle lavoratrici (il sindacato dovrebbe venire aggregato a quello di « servizi pubblici, trasporti e traffico»); socializzazione delle case di tolleranza; ristrutturazione del sistema di pagamento (le fanciulle non dovranno accettare denaro, ma venire pagate con gettorfi, come nelle case da gioco, sulla base dei quali dovrà essere pagata un'assicurazione obbligatoria). Soltanto una delle sei da¬ me mascherate, la più anziana, si è opposta al progetto. Ha detto che « la professione deve rimanere libera, senza controlli ». Lei ha già provveduto in gioventù ad assicurarsi una vecchiaia senza preoccupazioni. Alle colleghe più giovani che « non guadagnarlo certo meno di 4 mila marchi il mese » (quasi 700 mila lire) ha rivolto l'invito a fare altrettanto e a « non lasciarsi socializzare ». Le altre delegate, invece, si sono mostrate favorevoli all'assicurazione obbligatoria, chiedendo tuttavia che le quote mensili siano volontarie e indipendenti dagli introiti. Una girl, ex pettinatrice, ha proposto che vengano assicurati anche i protettori, perché « anche questi cari ragazzi un giorno diventeranno vecchi ». I rappresentanti dei partiti politici e dei sindacati hanno detto che esamineranno il problema, che interessa mezzo milione di donne. Ma già si sa che il sindacato dei servizi pubblici si rifiuta di accogliere le passeggiatrici. t. s.

Persone citate: Helmut Rosenberg, Pauli Nachrichten, Rosenberg

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Germania