Le truppe di Saigon avanzano nel Laos Distrutti depositi di bombe dei vietcong di Ennio Caretto

Le truppe di Saigon avanzano nel Laos Distrutti depositi di bombe dei vietcong Le truppe di Saigon avanzano nel Laos Distrutti depositi di bombe dei vietcong A Sepone, centro nevralgico dei rifornimenti comunisti - Dimostrazioni in America contro l'offensiva (Dal nostro corrispondente) New York, 11 febbraio. Gli Stati Uniti hanno oggi riproposto la convocazione di una conferenza internazionale per la pace in Indocina. L'ambasciatore Bruce, ai negoziati di Parigi con Hanoi, ha detto che « l'America è sempre favorevole alla neutralità del Laos ». Ma in un'intervista al New York Times, il vice presidente sudvietnamita Nguyen Cao Ky ha affermato che l'offensiva laotiana durerà fino a maggio, e sarà probabilmente ripetuta l'anno venturo. « Azioni continue » egli ha aggiunto « dovranno essere intraprese contro la pista di Ho Chi Minh per la sicurezza del nostro Paese ». Le prospettive di un assestamento in Indocina e di un disimpegno americano, alla luce di queste affermazioni, invece di rafforzarsi si indeboliscono. Ky ha precisato che sarebbe inutile, e forse controproducente, stabilire basi permanenti nel Laos. « Da maggio a novembre, durante la stagione delle piogge » avrebbe detto « è comunque difficile usare o controllare la pista di Ho Chi Minh ». Ma l'intenzione del governo di Saigon pare chiara: Hanoi deve essere colpita nelle sue strutture logistiche, se non nelle retrovie (ieri Ky aveva minacciato di mandare truppe anche nel Vietnam del Nord). L'offensiva sudvietnamita nel Laos finora è stata coronata da un facile successo. Dopo la conquista della cittadina di Sepone, a 35-40 chilometri dal confine, le truppe sono ancora avanzate lungo la carrozzabile numero 9. Il Vietcong sembra in prudente ritirata. I sudvietnamiti stanno riattivando il piccolo aeroporto militare di Sepone, che intendono trasformare in una base, e hanno fatto esplodere numerosi depositi di munizioni nemici. La cittadina era un nevralgico centro di smistamento per armi e viveri destinati ai guerriglieri comunisti nel Cambogia e nel Vietnam del Sud. Quattro fotografi, Henri Huet dell'Associateti Press, Larry Burrows di Life, Kent Potter della United Press, e Keisaburo Shimamoto, sono stati uccisi mentre sorvolavano in elicottero un campo di battaglia. I combattimenti sono però sporadici. Al quartier generale di Khe Sanh, in territorio sudvietnamita, il comando americano si sta chiedendo se il Vietcong non prepari una violenta controffensiva. Aumenta anche il timore che Hanoi scateni un attacco in qualche punto della zona demilitarizzata, ad oriente, vicino al mare. L'incertezza che circonda tutte le operazioni militari in Indocina è accresciuta dalla tensione politica in Cambo gia dopo l'infarto che ha col- pito il premier Lon Noi. Se- condo il New York Times, Lon Noi è semiparalizzato: da Saigon, medici dell'esercito americano sono accorsi al suo capezzale. Una lotta intestina per il potere in Cambogia renderebbe ancora più difficile la posizione degli americani, e al tempo stesso impedirebbe loro di ritirarsi con tranquillità dall'Indocina. Queste complicazioni hanno stimolato le correnti pacifiste negli Stati Uniti e il Congresso, contrari fin dall'inizio all'intervento nel Laos. La stazione televisiva della Cbs afferma che « Benetti verdi» partecipano all'cffensiva i .1 Laos, travestiti da sudvietnamiti. Alle Camere, l'opposizione alla po litica indocinese di Nixon non si è ancora concretata in nessuna legge, sebbene molti senatori abbiano presentato progetti a questo scopo. Ma nell'opinione pubblica, il di¬ di sagio ha assunto forme protesta violenta. Per la prima volta da alcuni mesi, si sono svolte dimostrazioni in tutta l'America. All'Università di Stanford, in California, dieci studenti sono rimasti feriti, e 12 sono stati arrestati. Nella vicina Berkeley un poliziotto è stato picchiato a sangue, e i suoi compagni hanno dovuto usare bombe a gas per disperdere la folla. A Boston, 4000 persone hanno partecipato ad una marcia conclusasi con 15 fermi; sei agenti hanno riportato gravi contusioni. Anche a New York e a Washington la gente è scesa in piazza, e nella capitale 700 giovani sono andati a gridare sotto le finestre della Casa Bianca. Ennio Caretto iiiiititiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitii

Persone citate: Benetti, Henri Huet, Kent Potter, Larry Burrows, Lon Noi, Nguyen Cao Ky, Nixon, Shimamoto