Le piste ai piedi del vulcano

Le piste ai piedi del vulcano Le piste ai piedi del vulcano Riparata la funivia del rifugio Sapienza - Un progetto di Zafferana sulla Valle del Bove (Dal nostro corrispondente) Catania, 9 febbraio. Puntualmente, l'Etna s'è vestito di bianco. Già da alcune settimane la neve richiama falangi di sciatori. La stagione delle gare è all'apice. Il 24 gennaio, sul versante sud (sopra Nicolosi), sono state disputate la « Coppa Vadala » di slalom gigante e la fase comunale dei « Giochi della gioventù » e a Linguaglossa i campionati regionali di fondo sui 14 chilometri; il 30 e 31 gennaio, sempre sul versante sud, è stata la volta dei campionati regionali di slalom gigante e discesa e di staffetta 3 per 8 chilometri. Nello sci alpino hanno trionfato i ragazzi dello « Sci Cai Sicilia » di Catania e nella specialità nordica i linguaglossesi che in tema di fondo, almeno in Sicilia, non hanno rivali. Mentre l'attività sciistica è in pieno fervore (in marzo prossimo si ripeterà tra l'altro la competizione internazionale annuale « Tre giorni sull'Etna») riaffiorano i grandi problemi turistici connessi alla valorizzazione della montagna. L'Etna, purtroppo, manca non solo di un'adeguata rete di strade, ma anche e soprattutto delle necessarie attrezzature tecniche e di ricettività. Se si tiene conto, ad esempio, che l'acqua viene portata su con botti e che, oltre al grande albergo (quota 1900) e al rifugio Sapienza, mancano sulla montagna comodi posti di soggiorno e di ristoro, si ha la misura dei problemi che attendono una soluzione. Lunghe marce Le lunghe marce per la conquista della vetta sono ancora quelle descritte nei « resoconti di viaggi » del buon tempo antico, giacché i gipponi che portano dal rifugio Sapienza verso il cratere funzionano soltanto d'estate. La funivia, che dalla stessa località consente di raggiungere il piccolo rifugio (quota 2500), dopo un periodo di inattività per riparazioni, ha ripreso a funzionare proprio in questi giorni. Uno dei progetti tuttora in discussione è quello della costruzione di un'arteria che, sviluppandosi per circa 15 chilometri e allacciando Zafferana, Val Calanna e la Valle del Bove, porterebbe a una grande valorizzazione turistica delle zone attraversate, con il conseguente sorgere di alberghi e ristoranti lungo il percorso. Si tratta di un antico sogno degli sportivi e dei turisti di cui s'è fatta promotrice Zafferana Etnea. Adatta allo sfruttamento sciistico anche per il dislivello che la caratterizza nella sua estensione, la Valle del Bove (nella quale il 6 marzo 1932 ebbe luogo con grande successo il primo campionato siciliano) sorge in una posizione che facilita, perché riparata dal costone del cratere centrale del vulcano, dalla serra del Salifìzio, dai monti Zoccolaro, Calanna, Centenario, Finocchi, Capra, la conser¬ vazione delle nevi, che so- [no sempre in una quantità sufficiente per la pratica degli sport invernali. Per garantire una certa sicurezza sui campi e per assicurare immediati servizi di soccorso in caso di dispersi sull'Etna, è entrato in funzione anche quest'anno, presso il rifugio Sapienza (versante sud, quota 1850) un distaccamento di polizia che sta sul « chi vive » tutti i giorni, con una pattuglia di « angeli della neve ». Alle competizioni sciistiche ed ai campeggi, fa da sfondo lo spettacolo della lava incandescente che sgorga da una fenditura apertasi quasi alla base del cono terminale di nord-est accompagnandosi a tratti a fragorose esplosioni di massi infuocati e altri materiali i quali raggiungono i duecento, trecento metri di altezza. Le colate compiono dapprima tragitti sotterranei, poi si espandono in superficie, seguendo percorsi sinuosi e talvolta sovrapponendosi l'una sull'altra. Attualmente il magma scorre in direzione dei Pizzi Deneri, attraversando anche la parte alta della Valle del Leone. Un celebre castagno Altro suggestivo spettacolo è costituito, sulla strada che da Fornazzo si diparte da un lato verso Linguaglossa e dall'altro scende verso Sant'Alfio, dal famoso « Castagno dei cento cavalli »: un rarissimo esemplare arboreo al quale si attribuisce l'età di quattromila anni e dentro il cui colossale tronco, secondo una leggenda quattrocentesca, una regina Giovanna I forse Giovanna II d'Angiò, che non venne mai in Sicilia ma vi fu assai nota per le sue dissolutezze), sorpresa da una violenta tempesta con la sua scorta di cento cavalieri, volle essere amata da tutti i suoi accompagnatori. Malgrado le insufficienti attrezzature, una escursione sull'Etna è alla portata di tutti, grazie alla strada che si estende per circa 18 chilometri da Nicolosi (689 metri s.m.) fino al rifugio Sapienza, passando attraverso zone panoramiche superbe, ricche di castagneti e di frutteti, qua e là dominati da suggestive colate laviche. Da Catania si raggiunge Nicolosi in auto solo in una quarantina di minuti. L'a| scensione a piedi da quest'ultima località tino alla cima del vulcano richiede quattro ore. Al ritorno, felici soste vicine non mancano: a Zafferana, Linguaglossa, Pedala, Nicolosi, Trecastagni. Salvatore Lo Presti A Cosenza un convegno sugli sport invernali Cosenza, 9 febbraio. fi.) Un Convegno interregionale su ii Turismo e Sport invernali in una moderna politica per la Calabria » è stato promosso dall'Amministra- | zione Comunale di Cosenza. I lavori cominceranno venerdì 19 febbraio nella sala Consiliare del Municipio di Co- I senza. Sabato 20 febbraio i lavori proseguiranno a Lorica. E' in programma la visita agli impianti di risalita che l'Opera Sila, ente di sviluppo, ha costruito nella località Cavaliere a servizio di due piste. Alle 11 i convegnisti si incontreranno con sindaci e con i rappresentanti degli enti interessati allo sviluppo del Turismo invernale sull'Altopiano Silano.