Pistola in pugno fanno sdraiare gli impiegati a terra e rapinano monete d'oro: 23 milioni

 Pistola in pugno fanno sdraiare gli impiegati a terra e rapinano monete d'oro: 23 milioni Audace colpo di due banditi in pieno centro tra la folla Pistola in pugno fanno sdraiare gli impiegati a terra e rapinano monete d'oro: 23 milioni In via XX Settembre, alle 15, nell'ufficio di un cambista - I banditi non erano mascherati e hanno asilo con assoluta calma - Con la minaccia dell'arma costringono il titolare dell'ufficio ad aprire la cassaforte A Porta Nuova: sotto i portici un gioielliere spara contro due rapinatori in auto Delinquenti sempre più audaci: due clamorosi colpi nel pieno centro della città C nelle ore di più Intenso traffico'. Il primo è avvenuto in via XX Settembre 3 alle ore 15; due banditi hanno rapinato un agente il! cambio e due impiegati. A | viso scoperto e senza tradire | alcuna emozione, hanno tenuto sotto la minacela delle pistole le tre vittime per quindici minuli. Sono fuggiti inosservati tra la rolla, con :; milioni in contanti e 21) milioni di monete d'oro. * Ore 14,30. Il cambiavalute Emilio Aloisio, 35 anni, via Palmieri 13 (titolare col fratello Paolo), apre l'ufficio e dopo qualche minuto esce col fattorino, Angelo Penna, per fare delle commissioni. Nell'agenzia, che comprende 4 vani tdi cui uno con uscita in via Volta), rimangono gli impiegati Mario Iocuiani. 55 anni, via San Paolo fi, e Carla Mondo. Ore 15,15. Iocuiani, dal suo ufficio, sente dei passi nella stanza riservata al pubblico e divisa a metà da un bancone. Si allaccia alla porta, vede due uomini alti e snelli, capelli lisci scuri, sui 25-30 anni. Indossano un impermeabile e impugnano ciascuno una pistola. Un bandito, con accento meridionale, gli dice: a E' una rapina! n. In quel momento sporge- 11 viso anche Carla Mondo, alla quale l'uomo con la pistola ordina: « tei venga qui. e si metta a ftalico del collega n. I due impiegati, immobili a pochi passi dalla canna dell'arma, vedono l'altro bandito scavalcare il bancone con un salto e avvicinarsi alla cassaforte. Ore 15,20. Emilio Aloisio ritorna all'agenzia, passando dalla porta di via Volta che s'affaccia su un cortile. Come i banditi lo vedono, gli fanno cenno di aprire le cassaforte e non fiatare. 11 cambiavalute esegue l'ordine, mentre anche 11 secondo bandii o passa dall'altra parte del bnne i i due sono calmi, prendono le | banconote e le infilano in una iliiiiiiiitiiiiiiiiilliiiiiiilliiiliilltllllllllillllitlilll borsa, poi prelevano un mucchio i di monete d'oro che si trovano à fiancò dei soldi. Ne cadono ire 0 quattro. Il rapinatore che non lia ancora parlato, dice all'altro: « Raccoglile ». Vuotata la cassaforte, i banditi costringono i tre ostaggi a sdraiarsi per terra e a non muoversi. Infilano le pistole in tasca e si dirigono verso l'uscita di via j Volta. Passa mezzo minuto, imo ] torna indietro. « t'olerò controlI Iure che. tutti fustc a terra ». I mormora, e se ne va. Sono le i 15.30. Nessuno 11 ha visti en] irare, tanto meno uscire. Quan] do l'Aloisio e i due impiegati si alzano e danno l'allarme, i 1 rapinatori hanno guadagnato minuti preziosi per la fuga. Non si sa neppure se erano in auto 0 a piedi. Le indagini sono dirette dal dott. Montesano, coadiuvato dal .dott. Balestrieri e dal maresciallo Petruzzellis * L'altro colpo è avvenuto al mattino: due banditi sono entrati con l'auto fin sotto il portico di piazza Carlo Felice 19, incuranti dell'intenso passaggio di pedoni. Hanno spaccino la vetrina di una gioielleria; l'orefice ha sparato contro la macchina e forse ha lerito uno dei delinquenti. Il negozio è di Ernesto Bocchino. Alle 9,50 di ieri dietro al banco c'è una sola commessa Sebasliana Cantone, 30 anni; l'ai- Itra, Eddv Grippa, 21 anni, è usci- |a o a . e . e - ta per una commissione; nell'ul i ficio, dietro il negozio, c'è il flI glio del proplretario. Marco. 28 anni. Arriva una 1300 con due uoI mini. Fa marcia indietro, fin sotto le arcate. La gente pensa che j debba entrare nel portone che è a fianco dell'oreficeria. Ma l'auto I si ferma; scende un giovane basI so. dai capelli scuri. Ha in mano un involto Incartato con giornali. Si avvicina alla vetrina. Nessuno sospetta di nulla. Improvvisamente, il giovane scaglia con violenza il plico che ha in mano contro il vetro, che va in frantumi. Ora tutto avviene con grande rapidità, nessuno ha il tempo di ostacolare l'impresa. La commessa Cantone lancia un urlo, il bandito arraffa un gruppo di gioielli e poi si stacca dalla vetrina tenendo il ' mucchietto della refurtiva contro il petto. Corre verso la macchina. Il rumore del cristallo In frantumi è stato odilo da Marco Bocchino. L'orefice prende la pistola Ida un cassetto e corre fuori dal e negozio. Racconta: « Ho fatto in tempo a vedere lo sportello richiudersi. Sull'auto erano in due. Un puntato l'arma e ho sparato mirando alla testa del ladro. Il primo colpo ha mandato in frantumi il vetro: ho premuto ancora il grilletto, ma l'arma si è inceppata, su 7 colpi, ne sono esplosi soltanto due, il primo e il auarto. Mentre stavo premendo il grilletto, la macchina è scattata in avanti. Non so se ho lerito uno dei banditi, penso di sì perché ho mirato all'altezza del collo; ma non ho potuto vedere qualche sno gesto perché il vetro, incrinandosi, mi ha tolto la visibilità ti. Forse c'erano dei complici, perché qualcuno ha visto scattare assieme a questa macchina, anche un'altra vettura, che era in sosta nei pressi. C'è chi dice che era guidata da una donna. L'auto dei banditi è svoltata in piazza Paleocapa, qualcuno è riuscito a leggere il numero di targa. Poco dopo sono sul posto il dott. Montesano della Mobile, il dott. Cuccorese e Rizzo della Scientifica, il cap. Formalo e il ten. Camielli del Carabinieri. Il primo accertamento viene fatto sull'aulo: era evidentemente rubata perché la targa è risultata corrispundere a una 850. A terra, sotto la vetrina, viene trovata la mazza che, incartata con un giornale, era servita al bandito per spezzare il cristallo. L'orefice constata che sono stati rubati anelli con brillanti per tre milioni. -*r Fiorella Lucco, 31 anni, che ieri notte passeggiava su corso Massimo d'Azeglio, ha accettato l'invito rivoltole da tre giovani che erano su una 600. Hanno raggiunto unti zona buia poi, quando e stato il momento di pagare, i tre sono diventali violenti: hanno strappato alla donna la borsetta che conteneva 17 mila lire e hanno scaraventato lei in strada. La Lucco ha fatto in tempo a leggere il numero di targa; inutilmente, perché la macchina è risultata rubata. 1 fratelli cambiavalute Emilio e Paolo Aloisio. Il gioielliere di Porta Nuova Mario Bocchino davanti alla vetrina infranta