Sospesi gli incontri su Berlino per i blocchi alle autostrade? di Tito Sansa

Sospesi gli incontri su Berlino per i blocchi alle autostrade? Sospesi gli incontri su Berlino per i blocchi alle autostrade? Annullata una riunione di esperti, forse rinviati i colloqui dei 4 fissati per lunedì - Anticipato a oggi il dialogo intertedesco tra Bahr e Kohl (Dal nostro corrispondente) Bonn, 2 febbraio. A Berlino le tre potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia) si sono irrigidite, in risposta al blocco comunista di quasi sei giorni delle comunicazioni stradali con l'ex capitale tedesca. Senza preavviso, hanno chiesto il rinvio dei colloqui quadripartiti di esperti (con l'Unione Sovietica), durante i quali oggi si sarebbe dovuto preparare il piano di marcia dell'incontro di lunedi prossimo fra i quattro ambasciatori. Le tre potenze occidentali hanno informato l'Unione Sovietica che « non sarebbe opportuno tenere la prevista riunione dei consiglieri d'ambasciata », senza tuttavia precisare il motivo del rinvio. Non vi è però dubbio alcuno che l'inatteso annullamento dell'incontro preparatorio è una conseguenza delle interruzioni illegali al traffico per Berlino. Lo hanno fatto capire tanto i diplomatici occidentali quanto il governo di Bonn, i quali ritengono inutile mettersi a trattare intorno a un tavolo per alleviare le condizioni dei berlinesi in un momento in cui la città viene bloccata. E' stato tuttavia precisato che — al momento attuale — l'incontro di lunedi prossimo dei quattro ambasciatori rimane in programma. Se si svolgerà è dubbio: molto dipende dalla reazione di Mosca. Notizie dalla capitale sovietica non inducono all'ottimismo. Negli ultimi giorni, il linsruaggio degli uomini politici e dei giornali si è inasprito, nessuno dimostra più di avere fretta per la ratifica del trattato tedesco-sovietico da parte del Parlamento tedesco. Il primo ministro Alexej Kossighin ha detto molto chiaramente a una delegazione di industriali tedeschi di non illudersi nel pensare che Mosca abbia bisogno del trattato perché vuole la collaborazione economica con Bonn. Se i colloqui quadripartiti per Berlino si arenano — si deduce dalle interpretazioni sovietiche — la responsabilità è degli occidentali. Quest'opinione, anche se non viene apertamente espressa, affiora anche in ambienti po- litici tedeschi vicini al gover- no, i quali desiderano una ra pitia soluzione per Berlino perché da essa dipende la normalizzazione delle relazioni con l'Unione Sovietica e con gli altri Paesi dell'Est europeo. Per questo motivo, essendo interessato a trattative e non a una nuova escalation, il governo tedesco non ha reagito alle angherie comuniste intorno a Berlino La reazione è venuta da Washington: per il momento è molto contenuta, poco più che una messa in guardia, Ma a Bonn vi è grande ner- vosismo. La minaccia alleata di sospendere le trattative mette in pericolo tutta la costruzione di politica estera del governo socialdemocratico-liberale. Si spera che il filo non venga rotto. Domani intanto, con 24 ore di anticipo sul previsto, riprenderà a Bonn il « dialogo intertedesco » tra i sottosegretari Egon Bahr e Helmut Kohl. Tito Sansa

Persone citate: Alexej Kossighin, Bahr, Egon Bahr, Helmut Kohl, Kohl