Ulbricht ha sospeso i blocchi per Berlino di Tito Sansa
Ulbricht ha sospeso i blocchi per Berlino E finita la "guerra dei semafori 5? Ulbricht ha sospeso i blocchi per Berlino Dopo 5 giorni e 5 notti, via libera alle lunghe colonne di auto e camion - Bonn ricorda a Mosca « la connessione tra un'intesa per Berlino e il trattato tedesco-sovietico» (Dal nostro corrispondente) Bonn, 1 febbraio. Dopo cinque giorni e cinque notti, Berlino è di nuovo sbloccata. Verso, il mezzogiorno di oggi, quando la tensione era giunta al massimo, le guardie di frontiera comuniste ai valichi stradali e autostradali hanno sollevato le sbarre bianco-rosse che bloccavano il passaggio, i semafori sono tornati a mostrare luce verde, le lunghe colonne di camion e di automobili (fino a 6 chilometri), in sosta da venti e più ore, hanno potuto mettersi in movimento e sono state fatte passare quasi senza formalità. Stasera il traffico si svolge celermente. Normalizzatasi la situazione sulle strade, è rimasta la tensione politica. L'ondata di indignazione per le angherie della Germania comunista non si è placata. Alle proteste fatte direttamente all'Unione Sovietica venerdì scorso (a Bonn dal ministro dell'Economia Karl Schiller, durante il ricevimento di congedo dell'ambasciatore sovietico Semjon Zarapkin, a Mosca dall'ambasciatore Allardt, durante un ricevimento offerto dal primo ministro Alexej Kossighin), è seguita oggi una dichiarazione del governo. In essa si informa che il governo federale si è consultato con le tre potenze occidentali, le quali condividono il suo punto di vista, e considerano che i disturbi al traffico di Berlino « influiranno negativamente sulle trattative quadripartite per Berlino ». Non sono state minacciate contromisure, ma è stato ricordato a Mosca che esiste una « connessione concreta fra regolamento per Berlino e ratifica del trattato tedesco-sovietico ». Insomma, pur senza minacciare, Bonn mette sull'avviso. La situazione è singolareMosca dichiara che vuole una soluzione per le vie di accesso a Berlino, Breznev dice che intende risolvere anche le questioni umanitarie degli abitanti di Berlino, l'Unione Sovietica tratta ormai da dieci mesi con le tre potenze occidentali e permette alla Germania comunista di bloccare la città. La Germania comunista, dal canto suo. invita la Germania federale a trattative dirette (i segretari dì Stato, Bahr e Kohl, sì sono incontrati già quattro volte, si rivedranno questo giovedì a Bonn), prende l'iniziativa di riallacciare le comunicazioni telefoniche tra le due Berlino (il che è avvenuto ieri, per la prima vol¬ ta, dopo quasi 19 anni di interruzione) e nello stesso tempo fa di Berlino una città assediata. Quali i motivi reconditi che inducono Mosca e Berlino Est a continuare questo gioco che dura ormai da vent'anni? Ci si domanda itegli ambienti politici. Il Koelner Stadt Anzeiger fa tre ipotesi: 1) Ulbricht e Breznev recitano insieme, l'uno fa il duro, l'altro afferma che con la buona volontà è possibile trovare una soluzione per Berlino; 2) Ulbricht si sente così forte e così importante da ritenere di poter bloccare la politica di distensione di Mosca; 3) Ulbricht constata che dovrà cedere a Mosca, e perciò cerca di alzare il prezzo. In tutl'e tre i casi, l'obiettivo è di obbligare Bonn e gli occidentali a cedere, a riconoscere la « Ddr » come secondo Stato tedesco. Tito Sansa
Persone citate: Alexej Kossighin, Bahr, Breznev, Karl Schiller, Kohl, Ulbricht
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