Le grandi compagnie petrolifere rinunciano all'accordo globale

Le grandi compagnie petrolifere rinunciano all'accordo globale Cauto ottimismo ai colloqui di Teheran Le grandi compagnie petrolifere rinunciano all'accordo globale Hanno accettato di negoziare con i Paesi intese regionali (Nostro servizio particolare) Teheran, 28 gennaio. Alla line dell'incontro odierno tra i rappresentanti di 21 società petrolifere e i delegati della Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec), a Teheran, un portavoce delle compagnie petrolifere ha dichiarato: « Sapevamo che i negoziati sarebbero stati duri, ma non siamo meno ottimisti di stamattina nel ritenere possibile un accordo». Lord Strathalmond, capo della delegazione accidentale, ha pure definito « duri » i negoziati. L'industria petrolifera inj ternazionale ha offerto ai dieci Paesi della Opec un prezzo più alto per il greggio, ancorandolo all'inflazione nel mondo per 5 anni, ma non vuole pagare un'aliquota più alta dell'attuale 55 per cento, né dare un valore retroattivo agli accordi né essere obbligata a reinvestire localmente parte dei suoi profitti. I collociui di Teheran e di Tripoli sono ritenuti i più importanti da molti anni, per gli effetti che essi avranno sullo sviluppo dell'industria petrolifera e sui prezzi del carburante nel mondo occidentale. Stasera, non è stato ancora possibile conoscere i particolari della formula presentata dalle società a Teheran e a Tripoli. Ma questo pomeriggio, il ministro per le Finanze della Persia, Hamshid Amouzegar, ha dichiarato che le società avevano accettato di negoziare gli accordi su basi regionali, come vogliono i Paesi produttori, e non su una base globale, come vole vano le compagnie petrolifere. L'offerta delle compagnie è, quindi. « simultanea » per tutti i Paesi della Opec. ma può darsi che i negoziati riguarderanno accordi distinti per ■ l1 I I e i ■ le varie Regioni. Comunque, 1 oggi, a Tripoli, George PierI cy, della « Standard Oil » I (New Jersey) ha fatto simili proposte al governo libico. Il portavoce delle società, John Collins, ha detto che sono stati costituiti, a Teheran, tre sottocomitati con il compito di affrontare gli aspetti legali, la qualità del grezzo e l'indice dell'inflazione. Il ministro per il petrolio dell'Arabia Saudita, Zaki Yamani, ha detto che le discussioni « si stainio muovendo », ma ha aggiunto che i Paesi produttori non sono ancora soddisfatti. Egli, comunque, ha ammesso che le due parti «erano più vicine all'accordo ». Il direttore della Compagnia nazionale petrolifera iraniana, Parviz Mina, ha detto che le due parti avevano redatto una lista delle loro differenze e le stavano discutendo una per una. Stasera, le società petrolifere appaiono ottimiste, ben¬ ché si ammetta che i nego ziati possano protrarsi a lun go. Si ritiene che la situazione sarà chiarita, in un senso o nell'altro, non prima di sabato. Copyright di « The Tlmus » e per l'Italia de «La Stampa»

Persone citate: George Pieri, John Collins, Zaki Yamani