I postini e il governo si battono alla tv sulle ragioni (e sui torti) dello sciopero

I postini e il governo si battono alla tv sulle ragioni (e sui torti) dello sciopero Da sei giorni gli inglesi non spediscono né ricevono lettere I postini e il governo si battono alla tv sulle ragioni (e sui torti) dello sciopero I sindacati respingono la proposta d'una commissione arbitrale - Qualche incrinatura tra gli scioperanti (Dal nostro corrispondente) Londra, 25 gennaio. Lo sciopero dei postelegrafonici è al sesto giorno, ma una soluzione della vertenza, che coinvolge 230.000 lavoratori, appare ancora lontana. Oggi il sindacato dei postini ha respinto la proposta avanzata dal Post Office di deferire la disputa all'arbitraggio di una commissione. Ambedue le parti sono arroccate sulle loro posizioni: i postini esigono un aumento salaria le del 15 per cento, mentre il Post Office è disposto a concedere solo l'8 per cento. I servizi postali sono fermi praticamente al 100 per cento, ma vi sono state delle incrinature nel fronte sindacale delle telefoniste e degli addetti agli sportelli. Secondo l'ufficio delle Poste, 151 uffici postali funzionano, sia pure con un personale ridotto. Sabato scorso, gli uffici aperti erano 103. E' anche aperto l'ufficio postale di Trafalgar Square, uno dei più importanti di Londra. La posta, tuttavia, non arriva. Le poste « pirata » e le grandi aziende riescono solo in parte a ridurre il disagio, con le loro iniziative postali. Il sindacato dei postelegrafonici appare in una posizione debole: innanzitutto, ha scarsi fondi per distribuire agli scioperanti un sussidio. Inoltre, tutti sanno che i postelegrafonici ottennero un aumento del 12 per cento solo un anno fa. La « prova di forza » tra i sindacati e il governo costa 750 milioni di lire il giorno. Il governo, per risolvere il problema d'una inflazione che si aggira sull'8 per cento all'anno, è deciso ad attuare la cosiddetta strategia del « meno uno »: ogni accordo salariale, cioè, deve essere dell'uno per cento inferiore a quello precedente, sino a che i rinnovi dei contratti si stabilizzeranno attorno al 7 per cento. Il governo ha già chiesto alla confederazione delle industrie britanniche di premere sulle aziende da essa rappresentate perché resistano alle domande di aumenti salariali non giustificate dagli aumenti della produttività. Il sindacato dei postelegrafonici ha chiesto ai sindacati dei ferrovieri e dei trasporti di non facilitare lo smistamento della posta da parte dei servizi postali « pirata » e delle aziende private. Tra il sindacato dei postini e il Post Office è poi in corso una « guerra psicologica », che si combatte sui giornali e alla televisione, per convincere il pubblico della correttezza delle rispettive posizioni. Il Post Office insiste nel dire che il fronte degli scioperanti si sta sgretolando, ma Tom Jackson, il baffuto segretario generale della Upiv sostiene che il 97 per cento dei suoi lavoratori è in sciopero. r. p.

Persone citate: Tom Jackson

Luoghi citati: Londra