Pochi conoscono la Malvasia di Casorzo di Piero Cerati

Pochi conoscono la Malvasia di Casorzo Pochi conoscono la Malvasia di Casorzo Spumante nero,, del Monferrato (Dal nostro inviato speciale) Casorzo, 23 gennaio. « Ci sentiamo dimenticati — dice Mario Garlando, sindaco di Casorzo — sì è fatto un gran parlare, durante le feste, di vini e spumanti, ma della nostra Malvasìa si sono dimenticati tutti ». Proprio tutti no, qualcuno di tappi ne ha fatti saltare alle bottiglie di questo spumante nero, anch'esso figlio del Monferrato. Bella, buona, ma non valutata secondo i suoi meriti, la Malvasia rischia di essere la Cenerentola dei vini. Non per il legislatore, però, che ne ha riconosciuto i pregi e ne ha difeso la qualità, sottoponendola al disciplinare della denominazione controllata. Il vino Malvasia si ottiene da uve provenienti dal vitigno Malvasia di Casorzo, vi possono però concorrere nella misura massima del 10 per cento del totale uve prodotte da vitigni Freisa, Grignolino e Barbera: una sintesi « bacchica » dei migliori prodotti delle colline del Monferrato. E Casorzo è proprio lassù, abbarbicato su un cocuzzolo, attorno al- la chiesa barocca disegnata dal Magnocavallo e digradante dai 300 metri in mezzo alle-vigne. Tutt'attorno vi sono gli altri comuni fertili di Malvasia: Vignale, Altavilla, Ottiglio, Grazzano Badoglio, Olivola. Qui nasce questo vino delizioso, da dessert, di colore che va dal rosso al cerasuolo, con profumo di rosa, dolce, di 10,5 gradi alcoolici, di cui un terzo ancora da svolgere. Il vitigno è robusto e — dicono gli enotecnici — ha resistito negli Anni 20 all'arrivo della fillossera. Può invecchiare dai 7 ai 15 anni, ma è difficile trovare bottiglie di annate lontane. Forse qualche agricoltore ne ha conservato nel « crotin », ma a ragione ne è gelosissimo. Quest'anno la produzione della cantina sociale (la « Cooperativa di Casorzo » che ha 250 soci) è di quattromila quintali. Un prodotto buono, favorito dalla eccezionale stagione. Mentre la maggior parte degli enopoli è in crisi, la Cooperativa di Casorzo ha un bilancio positivo, nonostante sia priva di una rete di vendita e non abbia mai fatto pubblicità. Produce Barbera (quest'anno 10 mila quintali), Malvasia « spumantizzata » e naturale, e ora per la prima volta anche una piccola quantità di Grignolino. La capacità di lavoro è di 20 mila quintali, ma per adesso è rimasta sotto questo standard. « Tutto sembra filare liscio — dice il sindaco Garlando — ma anche per noi esistono problemi. Abbiamo bisogno di farci conoscere, di espanderci per dare un incremento economico ai nostri viticoltori. Troppe manifestazioni organizzate da enti qualificati di Asti e Torino per la propaganda dei vini servono soprattutto ai commercianti, ai titolari di ristoranti e di aziende private, i quali approfittano dei riconoscimenti ottenuti per smerciare enormi quantità dì vino acquistato un po' dovunque. A scapitarne sono i produttori e le cantine so¬ ciali, che invece andrebbero aiutate nella loro azione di tutela della originalità e qualità del vino, di ristrutturazione e aggiornamento degli impianti ». La polemica riguarda oggi la Malvasia, ma potrebbe estendersi a molti altri vini, come ad esempio il Grignolino, prodotto in quantità esigua, ma presente in commercio con centinaia di migliaia di bottiglie. La cantina di Casorzo punta sulla clientela affezionata: « Qui vengono da Milano, da Torino e da altre città — dice ancora il sindaco —, ci conoscono e sanno come lavorano i contadini e i tecnici. Spesso è gente che si ferma nella zona per il weekend o ama trascorrere le vacanze in collina, conosce ì nostri prodotti ed allora torna a chiederne ». Dal poggio lo sguardo si distende sul Monferrato ricoperto di neve: è un'impressione di calma, di lentezza, di vita trascorsa al ritmo delle stagioni. La Sagra del fagiolo e del cotechino, la prima domenica di Quaresima, risveglierà le strade dal torpore invernale e torneranno più vivi i problemi di sempre: agire per evitare lo spopolamento o l'abbandono del lavoro nelle campagne. Casorzo vuole uscire dall'isolamento e dall'anonimato. Il Comune ha offerto un'area per costruirvi un ristorante: non c'è che da farsi avanti, i prodotti per i tradizionali e prelibati piatti ci sono. Piero Cerati

Persone citate: Altavilla, Barbera, Freisa, Garlando, Mario Garlando, Quaresima