La famosa corsa ha preso il via ieri a"a IO città

La famosa corsa ha preso il via ieri a"a IO città La famosa corsa ha preso il via ieri a"a IO città Fra gli assi scandinavi e latini lotta nel Rallye di Montecarlo Due scuole a confsono imposti sette Negli ultimi dieci anni il Rallye di Montecarlo è stato vinto sette volte da equipaggi scandinavi, due volte da inglesi ed una volta da una coppia francese. Mai da italiani. Tuttavia, il campione europeo non è un finlandese o uno svedese ma un parigino con nonni valdostani, Jean-Claude Andruet, e i nostri piloti sono considerati fra 1 più forti del mondo. Questa apparente contraddizione pone in evidenza una realtà dei rallyes, cioè l'esistenza di due scuole, una nordica ed una mediterranea. Pino a qualche anno fa, queste due scuole erano in netto contrasto fra loro. I piloti scandinavi denotavano una netta supremazia nelle prove con fondo innevato, ghiacciato e fangoso, quelli cresciuti nel Sud si rifacevano sui terreni asciutti, asfaltati o meno. Adesso, poiché l'im¬ Negli ultimLe possibili ronto yolte pegno delle Case nel rallyes si è accresciuto e i due campionati esistenti (per marche e per conduttori) abbracciano gare di tipo diversissimo (ad esempio, 11 Rallye di Svezia si svolge sulla neve e il Tour de Corse sull'asfalto), si * .prodotto un certo livellamento. Cioè! nordici hanno imparato a guidar veloci anche su fondi puliti e I mediterranei sono diventati abili sul ghiaccio. Troviamo cosi in un campo e nell'altro formidabili specialisti della guida acrobatica, in condizioni stradali che farebbero inorridire l'automobilista comune. Oggi, fra gli scandinavi i nomi più noti sono quelli degli svedesi Waldegaard (Porsche), Kàllstròm (Lancia), Ove Andersson (Alpine-Renault), Ake Andersson (Porsche), Hakan Lindberg (Fiat), Mikkola (Ford) e dei finlandesi Lampinen (Lancia), Makinen i dieci anni, i camtà degli specialisti i (Ford), Aaltonen (Datsun). Mikkola e Makinen non partecipano a questa edizione del Montecarlo. Fra 1 mediterranei, spiccano 1 francesi Andruet, Nicolas, Vinatier, Therier, Darniche, Neyret (Alpine - Renault) e Larrousse (Porsche) e gli italiani Munari, Barbasio, Baliestrierl (Lancia) e Paganelli, Ceccató (Fiat). AlpineRenault, Lancia e Fiat hanno il merito di aver « allevato » e dato fiducia ai giovani specialisti di casa. Di certo, noi non abbiamo per le prove in circuito un assortimento così valido di campioni. Enzo Ferrari sostiene che questi piloti e 1 loro navigatori sono soggetti a fatiche inumane, ma forse lo dice perché non è impegnato in questo settore. Lo sforza c'è, e notevole, ma si tratta di uomini allenati. Prima di partire per la gara, la maggioranza mpioni del Nord si italiani e francesi dedica alcune ore al sonno, poi prende un brodo caldo, una bistecca ai ferri, un bicchiere di minerale. In corsa, ciascuno si regola secondo i suoi gusti, tenendo presente che il corpo è sottoposto a scossoni e sobbalzi da ottovolante. Conviene tenersi « leggeri ». Mele e arance costituiscono l'alimento preferito. Fra le bevande, tè e caffè caldi. Kàllstròm, invece, preferisce rimanere a stomaco vuoto. Va avanti per 20-25 ore senza mangiare nulla, poi si consola al traguardo, accompagnando il cibo con grandi bevute di birra. Con 11 pilota, il secondo elemento dell'equipaggio è il navigatore, personaggio poco considerato ma altrettanto importante. I suoi compiti sono multiformi: deve ignorare la paura, possedere capacità mnemoniche e di calcolò, conoscere nelle minuzie il regolamento di gara e il percorso, essere paziente con il suo pilota, sapergli « ricaricare » il morale, essere In grado di assisterlo nelle riparazioni di fortuna alla vettura, valutare rapidamente la propria posizione e quella dei rivali più forti, parlare due 0 tre lingue. E', insomma, una specie di incrocio fra un calcolatore elettronico e una « tuttofare » ad alto livello. Il compito fondamentale è quello di leggere al pilota il radar e le note di gara. Il primo è un libro che in progressione, km dopo km, reca le Indicazioni del percorso da seguire, con 1 bivi da prendere, i punti di riferimento, i servizi di assistenza. Le note sono un radar perfezionato, che segnala metro dopo metro l'andamento di ogni prova di velocità. Sono stese in modo quasi stenografico onde permettere al co-équlpier di leggerle velocemente al compagno al volante. 1 due sono collegati fra loro tramite apparecchiature interfoniche situate nei caschi; permettono di sentirsi nel frastuono dell'abitacolo. Anche fra i navigatori si è formato un buon gruppo di specialisti latini, In concorrenza con 1 nordici e con gli inglesi, che hanno dato ai rallyes gli esperti più preparati. Per tutti, il termine di paragone è ora il Rallye di Montecarlo, il più famoso della stagione. C'è anche questo motivo umano, che non risparmia compagni della stessa squadra, fra i molti tecnici e spettacolari di questa super-gara. m> fe> In viaggio 250 auto Montecarlo, 22 gennaio. (r. s.) Il Rallye di Montecarlo, prima prova del campionato Internazionale per marche, è cominciato questa notte dalle dieci città di partenza, I concorrenti, quasi 250, hanno iniziato 11 lungo cammino verso 11 Principato. Gli itinerari di avvicinamento sono lunghi circa 3600 km e la marcia si concluderà lunedi dopo una prova di velocità fra Gap e Monaco. Da tutti gli itinerari viene segnalato che 11 tempo è buono e le strade sono sgombre. Le difficoltà dovrebbero cominciare nella zona delle Alpi francesi dove è nevicato abbondantemente nelle ultime ore. Torinesi in gara Al Rallye di Montecarlo prendono parte quaranta equipaggi Italiani. Fra essi, cinque appartengono all'attiva scuderia torinese Torino-Corse. Eccoli: Bonaclna-Baldlnl (Porsche 911), Plschedda-Bcndlnl (Racer Team Bertone), Campagna - Licherl (Porsche 911), partiti da Atene, De Bonls-Malga (Fiat 128) e Bologna-Vltalinl (Fulvia HF 1600), al via da Marrakech. Auto e concorrenti saranno assistiti da quattro veicoli di servizio con una decina fra meccanici e compagni di colori.