Gli italiani in Russia di Lia Wainstein

Gli italiani in Russia Gli italiani in Russia Bilancio d'un anno in libreria Tra le pubblicazioni dedicate lo scorso anno in Urss ad argomenti italiani, quella di maggior rilievo, per quanto tale affermazione possa suonare paradossale, è la recente traduzione del Dccanieione (ed. Khudozestvennaja literatura, pag. TOH). L'importanza dell'avvenimento deriva dalla grande ed antica fortuna di Boccaccio, il quale, pur senza aver raggiunto in Russia le velie di Shakespeare e Dante, vi era penetrato in remota elii attraverso la letteratura polacca. 11 tema di Griselda ricorre nelle fiabe russe, nelle antologie figurano almeno cinque novelle, e alla line del Seicento vi furono perfino alcune traduzioni in versi. Boccaccio e Petrarca Negli ultimi ottani'anni, i numerosi ammiratori del Boccaccio, tra i quali Viklor Kin, corrispondente della Tass a Roma negli Anni Trenta, lo potevano leggere .solo nella dotta e fredda traduzione dello studioso A. Veselovskij ( 181)1-1892) continuamente ristampala. Ora è uscita, in bella veste tipografica, con mia tiraiura di 300.000 copie, la nuova versione di Nikolaj L.iubimov, il quale, per meglio rendere il carattere arcaico del Decamerone. si è servito di un russo prepuskiniano. L'introduzione è di R. I. Khlodovskij, autore di un esauriente saggio su Blols e Dante, la redazione e le note di Tomasevskij. Importante, benché riservata ai happy few abbonati a Voprosy literatury è anche la pubblicazione, differita per quasi quarantanni in Russia, dei quattro sonetti di Petrarca (CCI, CCCXI, CLXIV, C'CCXIX) tradotti da Mandel'stam nel 1933. Integrati da un acuto saggio di I. ticmenko, dai testi originali e da una traduzione letterale i podstraeny) perevod) questi sonetti di grande bellezza in realtà, non sono né una traduzione né un'imitazione, né sono liberamente tratti dai testi italiani. Pur mantenendo miracolosamente intatta i e i i . e e ù e la parte formale sin nel ritmo e perfino nelle rime, Mandcl'stam ha filtrato attraverso la sua sensibilità e la sua concezione del mondo ogni motivo del Petrarca, rivivendolo a modo suo, sostituendo al tono elegiaco un tono tragico e un senso cosmico della natura, al cielo la notte, tanto che del sonetto CCCXI («Quel rosignuol che si soave piagne...») sono rimaste solo otto parole. Il SII)' anniversario della nascita di Alcksandr Blok, una delle molte ricorrenze del t!)7(). è stato celebrato con tre saggi, di cui uno su L'ombra di Dante tTcn' Dania, di .le. Etkind, Voprosy literatury n. 111. Il critico, nell'analizzare alcune poesie del ciclo dedicalo a temi italiani, pone in rilievo le profonde affinità i non solo spirituali e poetiche, ma perfino fisiche tra Dante e Blok, il quale pare che « col suo cappuccio blu scuro somigliasse in modo impressionante a Dante ». Mentre per Khlodovskij e Etkind « Blok ha conchiuso lo sviluppo dell'epoca all'inizio della quale vi era Dan te ». per L. M. Batkin, studioso di storia italiana. Dante s'incarna invece in Puskin, essendo entrambi i poeti apparsi all'improvviso dopo due periodi di aridità letteraria. Questa è una delle tesi del primo volume (cui seguiranno altri due) della Storia dell'Italia (ed. Nauka). Affidalo a diversi specialisti, il volume, che dal 410 arriva fino agli ultimi anni del Settecento, risulta alquanto contraddittorio per. l'autonomia dei singoli saggi e. per taluni aspetti, sommario: piti adatto, insomma, ad aprire discussioni che ad informare semplicemente i lettori russi. Fascismo ed operai A tal fine è invece assai opportuna la ristampa (2000 copie) de // fascismo e il movimento operaio in Italia. 1919-1929 (ed. Nauka 1968)1 dello storico Boris Lopukhov. I il quale inizia l'analisi nel 1908. Nella sua acuta e documentata ricostruzione, integrata da un'ampia bibliografia e eia un capitolo sul fascismo nel giudizio degli studiosi italiani. Lopukhov dedica varie pagine a Croce,, Una rievocazione sui generis del passato italiano è quella del leningradese Anatolia Tarasov, un prigioniero di guerra che nel 1941) si uni ai partigiani in Emilia-Romagna, tornò poi in Italia e lo scorso settembre pubblicò i suoi ricordi e le sue osservazioni nella rivista Znamja (L'Italia nel cuore, n 9). L'arte contemporuncu. L'Italia. Il cinema. Il teatro. La pittura. La scultura. L'architettura (ed. Iskusstvo, pag. 2261 è un'opera cui hanno collaborato vari specialisti, tutti concordi nell'esprimere un giudizio collettivo prevalentemente favorevole sull'Italia contemporanea. Le massime lodi sono tributate a! cinema, unico, tra quelli del mondo borghese, a disporre di tanti registi di talento, al Piccolo teatro, a Edoardo De Filippo (paragonato a Sergej Obrazcov), ad Anna Magnani, a Gassman, a Guttuso, Treccani, Fabbri e molti altri. Tuttavia, il parere più lusinghiero e insieme più rivelatore è senza dubbio il seguente: « // realismo iniziale dell'architettura italiana è talvolta austero, lapidario. Vi sono elementi comuni tra la spietatezza dei racconti di Moravia, la. dura verità dei film di Rossellini e De Sica e la ululila ascetica delle costruzioni dell'Ina Casa ». Nelle pagine di giornali e 1 riviste non mancano però accenti polemici, diretti contro I la cultura italiana contemporanea mei saggio alquanto tendenzioso di Cecilia Kin),! contro la Biennale, costante bersaglio, contro Tradizione | e rivoluzione nella letteratura russa di V. SI rada e con- j Irn la malia nella IJterulur-ì naia gazeta. Lia Wainstein derocociarilegipCdstlouasugptoè nEpsetrpnvl'pvcgcl'ginszrspg