L'acqua di un torrente straripato ha devastato lo studio di Manzù di Livio Zanotti

L'acqua di un torrente straripato ha devastato lo studio di Manzù Improvviso allagamento ad Ardea sulla via Pontina L'acqua di un torrente straripato ha devastato lo studio di Manzù Centinaia di disegni, acqueforti, bozzetti e litografie irreparabilmente rovinate o totalmente distrutte - « Il danno è incalcolabile » ha detto lo scultore (Nostro servizio particolare) Ruma, 21 gennaio. Un'ondata d'acqua e melma ha invaso e devastato ieri sera lo studio-museo dello scultore Giacomo Manzù, ad Ardea, por lo straripamento del torrente Banditella, che attraversa la parte bassa del piccolo centro sulla Via Pontina. Alcune persone, Ira le quali il guardiano del museo, travolte dalla piena hanno potuto salvarsi soltanto per l'intervento dei vigili del fuoco. Centinaia di opere dello scultore bergamasco sono state irreparabilmente rovinate (i totalmente distrutte: « Il danno è incalcolabile, stiamo tentando di recuperine quanto e possibile », ci ha dello sconvolto Giacomo Manzù. Disegni, acqueforti. bozzetti e litografie che esprimono I momenti essenziali nella vita dell'artista sono quasi certamente perduti per sempre. Ingrossato dalle piogge continue di questi giorni, il fiumiciattolo è uscito dagli argini improvvisamente, ha inondato una decina di abitazioni e il laboratorio di j Manzù che si trova qualche I centinaio di metri a valle della sua villa. Quattro famiglie sono restate isolate sui tetti | o nei plani alti delle loro case, dove avevano cercato un primo rifugio. E' stato dato l'allarme e da Anzio, sulla costa, i vigili del fuoco sono accorsi con autopompe e scale mobili. Le acque melmose che avevano raggiunto in alcuni punti i Ire metri di altezza si sono rovesciate anche nelle cantine e in locali al piano terreno del museo di Manzù, dove è l'archivio dei disegni. Il guardiano, Marcello Fioravanti, è corso per mettere in salvo le custodie con le opere grafiche; è riuscito a portarne quattro o cinque a casa sua, poi una valanga d'acqua lo ha imprigionato nella cantina, sommergendolo fino alla gola.. L'uomo ha cercato scampo verso la porta, ma questa si è chiusa con un tonfo: ogni sforzo per riaprirla ò risultato imi'ile. E' mancata anche l'illuminazione e gli intonaci dei muri sono rovinali giù nell'acqua che conlinuava a salire. Mar i cello Fioravanti è stato portato all'aperto, in salvo, dalla moglie e da due vigili. Una coltre di mota aveva ormai coperto i preziosi cartoncini con le immagini disegnate da Manzù ili quarantanni. L'artista ò stato il primo ad essere avvertito: « Correte, è un disastro», gli ha telefonato la moglie del guardiano. E' scesa invece la signora Manzù, Ingeborge, tedesca, modella' preferita del maestro. Giacomo Manzù convalescente per un incidente subito un mese addietro ha accettato di restare in casa. Ma l'inondazione ha costretto la signora Ingeborge prima a i tornare indietro e poi a coni piere un lungo giro in automobile per evitare l'acqua alta. Quando è giunta al mu¬ seo ha trovato tutto coperto da un buio lago tumultuoso: sotto c'erano suoi ritratti, figure agili di giovanotte colte in un passo di danza i una serie famosa), di donne sedute o mollemente sdraiate, i bozzetti dell'« Edipo re» e de « La follia di Orlando », gran parte dei manoscritti di Manzù. Per recuperarli, le moto pompe dei vigili sono state in moto fino a stamattina, aspirando oltre 250 metri cubi d'acqua. Le opere sono state prese e lavate con liquidi detergenti una per una; lo stesso Manzù è sceso con la moglie e degli amici per dirigere il lavoro. « E' sfinito, ma soltanto lui può dire con certezza ciò che è andato perduto», ci ha confidalo la moglie. Sembra che neanche il « Comitato amici di Manzù », promotore e proprietario del museo conosca con esattezza il numero delle opere che vi erano custodite. Un comunicato del Comilato afferma stasera che «sarà promosso un accertamento tecnico per individuare le responsabilità anche di terzi » per ciò che è accaduto; poiché « a prescindere dal valore economico del danno, resta la perdita di irripetibili opere del Manzù — prodotte nel lungo arco di tempo dell'attività del maestro — essendo andati perduti definitivamente tutti i disegni, le tempere, le acqueforti, le incisioni e le litografie ». Livio Zanotti I I I d l dl bili di ii li A Koimi. La casa-musco di Ardea dello seni ture Giacomo Manzù, sconvolta dal nubili-agio di ieri (lei. Ap)

Luoghi citati: Anzio, Ardea, Koimi