Una grande interprete dei "lieder" romantici

Una grande interprete dei "lieder" romantici La Schwarzkopf al Conservatorio Una grande interprete dei "lieder" romantici Con la sua inalterabile bel- lezza germanica, i tratti rego- lari del volto forte, i piccoli occhi azzurri, l'aria assorta e l'espressione sognante, la te- sta bionda, il bel sorriso di persona felice d'essere al mondo, Elisabeth Schwarz- kopf sembra uscita pari pari da un romanzo di Goethe: poniamo, dalle Affinità elettive. Tutto in lei spira equilibrio, calma, serenità. Eppure nell'arte sua d'interprete nulla le è vietato, compresa l'esplorazione dei retroscena psicologici più te nebrosi, per esempio delle li riche di Hugo Wolf. Certo. incomincia il programma al Piccolo trotto, con alcuni Lie- der di Schubert incantevoli, ma di mezzo carattere, tra il tenero e lo scherzoso, salvo i1 goethiano Nahe des Gelieb- ten- Schivati Schumann e Brarims, la carrellata sul Z-zeti romantico tocca alcune sta- zioni insolite, generalmente saltate dai «rapidi» di lus-so dell'arte vocale: due can- zoni di Chopin, una delle qua- li è una vera e propria ma- izurka cantata; una umoristi- ca ballata del mai eseguito Loewe, e un Lied di Liszt, il ; Quale trovò in una poesia di i Lenau un pretesto magnifico ' per scodellare i suoi ritmi zi | gani. E qui già la temperatura dell'esecuzione si scalda: la chiusa di questo Lied, dove il poeta dice d'avere appreso da tre zingari come sulla vita si possa fumarci su, dormirci su. suonarci su, quando ci Ipesa, diventa d'improvviso ; drammatica, mordente, quasi ' crudele, e la cantante ci met- I te tutto il pepe necessario. Un Lied di Ciaicovski su una celebre poesia di Heine ri chiede alla voce uno slancio più teatrale che cameristico, e la cantante non si tira in dietro. Di Mahler solo una graziosa canzoncina infantile, ma poi viene il blocco dei cinque Lieder di Wolf, certa- ' mente il maggiore impegno stilistico ed esecutivo della serata: drammaticità wagne- ì riana di Kennst du das Land; straordinaria ambiguità di In- '. contestino notturno, che si svolge tutto come in una neb- ; bia sonora le fu bravo a ren- I derla anche il pianista Geof-1 | 1 frey Parsons ) ; serenità inai terata di Ninna-nanna d'està-\ te: nervosa ritmica di balla-i tetta spagnolesca in Ahimè, era di maggio, e umorismo amaro di Non fidarti d'amore. Meno convincente parve il ricupero di tre canzoni di Grieg; non certo per difetto d'interpretazione, ma per lo stile floreale d'una musica po co consistente, stile che au tavia potrebbe magari assi curare oggi al compositore norvegese la fortuna d'un inaspettato rilancio. Bisogna aspettarsi di tutto. Chiusura con l'amato Strauss, che nel anche questo, il consueto E cosi ziosi, popolareschi o infantili. Naturalmente, un trionfo, esteso anche al bravo accorri; pugnatore. m. m. la Dedica richiede lo sparo dun rotondo e pieno acuto teatrale: perfettamente riti- scito tutto il consueto repertorio di finezze vocali ed interpre- tative: la tenerezza delle mez- ze voci, l'acuto carezzevole e mai stridente, le voci a bocca chiusa, gli scherzi, le grazie, i giochetti umoristici, mali-

Luoghi citati: Ciaicovski