Nel Cile i 70 liberati per Bucher Tra i detenuti anche due italiani

Nel Cile i 70 liberati per Bucher Tra i detenuti anche due italiani Atteso di ora in ora il rilascio dell'ambasciatore svizzero Nel Cile i 70 liberati per Bucher Tra i detenuti anche due italiani Uno dei nostri connazionali è sposato (era in carcere pure sua moglie) ed ha un figlio - Il governo del Brasile ha accettato di trattare con i guerriglieri - L'Uruguay rifiuta invece di discutere con i « Tupamaros » per l'ambasciatore inglese Jackson (Nostro servizio particolare) Londra, 14 gennaio. E' ormai Imminente la liberazione dell'ambasciatore svizzero Giovanni Bucher, che era stato rapilo dai guerriglieri brasiliani il mese scorso. Il governo brasiliano, infatti, ha scarcerato 70 prigionieri politici, che sono giunti stamattina a Santiago del Cile. I 59 uomini e le undici donne erano partiti da Rio a mezzanotte, in un Boeing dell'aviolinea « Varig », ammanettati e accompagnati da 35 agenti di polizia. Fra ì 70 exprigionieri c'erano due italiani: Roberto De Fortini, un vicentino di 32 anni, e Bruno Piola, accompagnato dalla moglie (era in carcere anche essa) e da un figlio. De Fortini e Piola avevano impiantato una società di pesca che — secondo la polizia — serviva ai guerriglieri come campo di addestramento. La decisione del governo brasiliano contrasta con la presa di posizione del presidente dell'Uraguay Jorge Pacheco, il quale non vuole trattare con i « Tupamaros » che tengono prigioniero l'ambasciatore britannico Geofjrey Jackson. Il governo brasiliano aveva sempre adottato una linea più duttile. Il diplomatico svizzero, che ha 57 anni, fu catturato il 7 dicembre. Le autorità bi-asiliane, pur continuando le trattative con i terroristi, avevano tentato di scoprire i rapitori di Bucher, ma, nonostante l'arresto di uno dei responsabili a Belo Horizonte, non ci erano riusciti. I prigionieri liberati dal governo brasiliano sono giunti a Santiago all'alba: ai giornalisti è stato proibito di avvicinarli. Il presidente Emilio Garrastazu Medici, aveva firmato, ieri sera, un decreto in cui i 68 brasiliani venivano privati della loro nazionalità, mentre i due italiani venivano espulsi dal paese. Ma il Brasile ha tenuto in prigione trenta guerriglieri, che i rapitori avrebbero voluto liberare. A questo proposito, anzi, era sembrato che le trattative fra governo e guerriglieri dovessero venire interrotte, perché questi ultimi non accettavano alcuna modifica all'elenco di nomi. I prigionieri sono stati accolti dai brasiliani che vivono in esilio nel Cile perché ostili al regime di Rio de Janeiro. Si prevede che il Cile controllerà molto attentamente le loro attività, per non rischiare di peggiorare i rapporti con il Brasile, difficili come possono essere i rap-1IMIIIIIIIIIIIIIIIIII1IIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIM porti tra un governo militare di destra e un paese marxista e socialista. Intanto, in Argentina, l'organizzazione di estrema destra « Mano » ha rivelato di tenere prigioniero il dottor Nestor Martins, un avvocato di 33 anni da Buenos Aires, che /u rapito il 16 dicembre. Gli avvocati amici del Martins sostengono che sono stati elementi della polizia argentina a rapirlo. Qualche giorno fa, un altro gruppo di terroristi aveva reso noto che l'avvocato Martins era già stato giustiziato. La « Mano » ha fatto sapere che l'avvocato sarà consegnato alle autorità giudiziarie argentine, appena si sarà concluso il suo interrogatorio. Secondo questa organizzazione parafascista, Martins avrebbe confessato che « la sovversione comunista » in Argentina sarebbe diretta da Cuba. Oggi, i rappresentanti dei tre governi i cui cittadini sono prigionieri dei «Tupama- ros » sono stati ricevuti dal ministro per gli Esteri uruguaiano, Jorge Peirano Facio. Separatamente, l'ambasciatore americano, Charles Addair, James Hennessey, incaricato d'affari britannico, e l'ambasciatore del Brasile hanno espresso la loro preoccupazione per la sorte dei loro concittadini. I guerriglieri uruguaiani tengono'prigionieri, oltre all'ambasciatore britannico Geoffrey Jackson, il diplomatico brasiliano Aloysio Dias Gomide e l'agronomo americano Claude Fly, di 65 anni, gli ultimi due rapiti nell'ottobre dello scorso anno. Le fonti ufficiose governative smentiscono tuttavia che il governo dell'Uruguay sia sottoposto a pressioni diplomatiche perché scenda a patti con i « Tupamaros ». Secondo i portavoce del governo, l'atteggiamento dell'Uruguay è condiviso da molte nazioni democratiche, comprese le grandi potenze. Anche Oliver Wright, il rappre¬ sentante personale del primo ministro inglese, non ha voluto parlare di pressioni, ma un funzionario del ministero per gli Esteri uruguaiano ha detto che sono in corso consultazioni per trovare il modo di liberare il diplomatico britannico. Copyright tli « The 11ttica » c per l'Italia de «Ltt Stampa» L'ambasciatore Bucher