Liberato dopo trenta giorni dai banditi non rivela quanto ha pagato di riscatto di Mario Guerrini
Liberato dopo trenta giorni dai banditi non rivela quanto ha pagato di riscatto Mario Mereu ha fatto ritorno nella sua villa del Nuorese Liberato dopo trenta giorni dai banditi non rivela quanto ha pagato di riscatto Il possidente è stato rilasciato all'improvviso - Il figlio non se l'aspettava ed era a Cagliari - Nessuno vuole parlare Non è stato fatto neppure il nome dell'automobilista che ha trovato il ricco industriale nelle campagne di Lanusei (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 11 gennaio. E' durata trenta giorni esatti la prigionia di Mario Mereu, il ricco possidente sardo rapito dai fuorilegge il 12 dicembre dalla sua villa a sette chilometri da Barisardo, nel Nuorese. I banditi lo hanno rilasciato ieri sera, verso le 23, in aperta campagna, tra gli abitati di Ilbono e Lanusei. I particolari di questa vicenda sono comunque oscuri. Il. Mereu, infatti, non ha parlato con i giornalisti a causa delle sue precarie condizioni fisiche. Il figlio Renato si è limitato a scambiare qualche parola con i cronisti, senza peraltro dare iiiiiiiiiiiiiiiiininiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii notizie precise, ma fornendo risposte elusive. Un riserbo inspiegabile, soprattutto ora che il possidente è tornato a casa. In effetti, sin dal giorno del rapimento, Renato Mereu ha evitato qualunque contatto non solo con i giornalisti, ma con le stesse forze di polizia, prestandosi malvolentieri agli interrogatori degli inquirenti. Sono poche, pertanto, le cose certe che si sanno su questa vicenda. Neanche la località esatta del rilascio del possidente è precisa; non si conosce nemmeno l'identità dell'automobilista che lo ha soccorso e portato a casa. Il rilascio è avvenuto a tar- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 1 j | da sera. Il Mereu è giunto in auto alla sua villa verso mezzanotte. Era sfinito. «Finalmente sono a casa mia »: queste le prime parole che ha pronunciato, secondo quanto ha dichiarato il medico di famiglia, dott. Raffaele Marras. Nel suo incontro con i giornalisti, il figlio di Mario Mereu ha precisato che il padre non era in condizioni di parlare, perché gli stenti della prigionia lo avevano duramente provato. Il dott. Marras ha prescritto riposo assoluto per alcuni giorni al possidente, chiedendo anche agli inquirenti di rinviare almeno a domani l'interrogatorio. La richiesta è stata accolta. Secondo le poche notizie date da Renato Mereu, il padre sarebbe stato tenuto prigioniero in una casa: non è stato però possibile assodare se l'abitazione fosse in campagna o in un paese. L'industriale avrebbe vissuto per tutta la durata della prigionia in questo nascondiglio e non sarebbe mai stato spostato. Avrebbe sofferto il freddo, ma non la fame. La sua liberazione è stata improvvisa. Lo stesso figlio non se l'aspettava, tant'è che ieri sera non era a Barisardo, ma a Cagliari, dove si era recato per ricevere uno zio in arrivo da Roma. Quando è rientrato a Barisardo, il padre era già in casa. Il giovane ha visto un'auto nel cortile della villa ed ha chiesto al primo guardiano che gii si è fatto incontro che cosa ci facesse quella vettura a quell'ora. « E' tornato suo padre ». gli ha risposto il guardiano. Renato Mereu non ha voluto rivelare l'identità della persona che ha ritrovato il padre. Si è limitato a dire che si trattava di un « amico di Ilbono ». Si ha ragione di ritenere che la persona che lllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllllllItlllllllll ha incontrato il possidente e lo ha portato a casa sia uno degli emissari incaricati dai Mereu di svolgere le trattative con i rapitori per il riscatto. Per questa ragione ogni sera diverse auto percorrevano durante le ore notturne le strade del Nuorese. E' probabile che sia stata proprio una di queste macchine ad incontrare il Mereu. Il possidente sarebbe stato rilasciato in piena campagna, a circa mezz'ora di cammino dalla strada asfaltata. A piedi ha raggiunto l'asfalto e quindi ha incontrato la vettura che poi lo ha condotto a casa. Non si sa quanto sia stato pagato per il riscatto: anche su questo punto il possidente si è chiuso in un completo silenzio. Secondo voci che circolano ne¬ gli ambienti vicini alla famiglia, i Mereu avrebbero versato ai banditi 35 milioni in due rate. La richiesta iniziale dei fuorilegge era stata di 200 milioni. Durante il colloquio con i giornalisti è stato domandato a Renato Mereu se ora avrebbe collaborato con la polizia alle indagini per identificare gli autori del sequestro. « Nei limiti del possibile », ha dichiarato il giovane; il che significa che gli inquirenti non potranno attendersi molte indicazioni dall'interrogatorio del Mereu, come d'altro canto quasi sempre avviene in Sardegna in circostanze come questa. La paura di rappresaglie è tale che induce le vittime dei rapimenti al silenzio. Mario Guerrini
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