Brandt a Parigi, Londra e Washington per dissipare i dubbi sull'Ostpolitik di Tito Sansa

Brandt a Parigi, Londra e Washington per dissipare i dubbi sull'Ostpolitik Missione in Occidente del Cancelliere tedesco Brandt a Parigi, Londra e Washington per dissipare i dubbi sull'Ostpolitik Sarà in America forse « nella prima metà dell'anno » - Contemporaneamente i leaders dell'opposizione de avranno colloqui all'Est: Schroeder a Mosca mercoledì prossimo, Barzel a Varsavia il 20 gennaio (Dal nostro corrispondente) Bonn, 9 gennaio. Conclusa il 7 dicembre — con la firma del trattato di Varsavia — la prima fase della Ostpolitik, il Cancelliere rilancerà nei prossimi mesi la politica estera tedesca a occidente: a Washington, a Londra e a Parigi. Nelle tre capitali alleate il capo del governo e il ministro degli Esteri, Walter Scheel, cercheranno di dissipare i dubbi e le diffidenze sorti per la frettolosa attività politica di Bonn nell'Europa orientale e di convincere Nixon, Pompidou, Heath e i loro collaboratori che la Ostpolitik giova alla distensione internazionale, chiedendo il loro .appoggio. Sì dice che da parecchi giorni moniti e proteste giungano a Bonn da parte degli alleati occidentali, preoccupati per il « colpo di acceleratore » che il Cancelliere tedesco avrebbe impresso alle sue « aperture » verso il blocco comunista. Contemporaneamente, i democristiani, che nel 1970 fecero numerosi viaggi nelle tre capitali occidentali per cercare un appoggio alla loro opposizione ai trattati con Mosca e con Varsavia (riuscendovi soltanto in parte) si volgeranno verso oriente, recandosi nell'Unione Sovietica e in Polonia per informarsi in loco sulla vera portata degli accordi e sulle prospettive offerte alla Germania da una eventuale ratifica dei documenti. Tra governo e opposizione quindi le parti si invertiranno, come indicano i programmi di viaggio dei prossimi mesi. La visita più importante sarà quella che Brandt farà negli Stati Uniti « probabilmente nella prima metà dell'anno i), come ha annunciato oggi il portavoce del governo Ruediger von Wechmar. Il portavoce ha tuttavia tenuto a precisare che il Cancelliere non si recherà oltre Atlantico per seguire il consiglio datogli dall'opposizione democristiana, ma esclusivamente per ricevere una laurea honoris causa da una università «molto rinomata». «Sfrutterà l'occasione per avere incontri politici, ma — ha assicurato von Wechmar — non esiste alcuna ragione per anticipare il viaggio ». Fra due settimane, il 25 e il 26 gennaio, Willy Brandt andrà a Parigi per le rituali consultazioni franco-tedesche che si svolgono alternate, in riva alla Senna d'inverno e in riva al Reno d'estate. Accompagnato da Walter Scheel, proseguirà per Bruxelles, quindi si recherà a Londra e subito dopo probabilmente a Washington. Si prevede già fin d'oggi che il tema principale dei colloqui di Brandt e di Scheel ta parte quello d'obbligo dell'allargamento della Comunità europea) sarà la Ostpolitik della Germania Federale, connessa con il problema di Berlino, la cui soluzione dipende dalle quattro grandi potenze. « Saranno colloqui con promesse di dare e avere » ha detto ieri sera un commentatore della radio tedesca. Vivamente attesi sono i viaggi che faranno nell'Europa orientale il vicepresidente del partito democristiano, l'ex ministro degli Esteri Gerhard Schroeder, e il capo del gruppo parlamentare democristiano Rainer Barzel, ambedue alla testa dei raggruppamenti moderati dell'opposizione. Si tratta delle due personalità di maggiore spicco nello schieramento opposto alla « piccola coalizione » dei socialdemocratici e dei liberali: entrambi mirano alla conquista del potere, in particolare il primo, ambizioso e preparato e da tempo lontano dal governo. Gerhard Schroeder andrà a Mosca già mercoledì prossimo, vi si tratterrà per cinque giorni, durante i quali avrà colloqui ad altissimo livello. L'invito gli è stato rivolto dal governo sovietico, il quale ricorda che Schroeder fu il primo a tentare una cauta politica di « apertura a est »; ha criticato con moderazione il trattato tedesco-sovietico e potrebbe dichiararsi a favore della ratifica di esso; infine potrebbe essere il cancelliere tedesco di domani. Rainer Barzel invece andrà a Varsavia il 20 di questo mese, su invito del nuovo governo polacco. Anche lui è un possibile candidato alla cancelleria, e dovrebbe venir convinto dell'utilità della ratifica del trattato tedesco-polacco. Tito Sansa Nuovo invito di Ulbricht a Bonn per colloqui diretti Bonn, 9 gennaio. ft.s.) Walter Ulbricht ha rivolto nuovamente oggi al governo di Bonn l'invito a staccarsi dalla « tutela » delle tre potenze occidentali e ad aprire trattative dirette con il suo governo, per regolare pacificamente le questioni tra le due Germanie e quelle che riguardano Berlino. Parlando durante il ricevimento al corpo diplomatico accreditato a Berlino Est, Ulbricht ha detto che un regolamento per Berlino è possibile, «se anche l'altra parte dimostrerà un vero desiderio di venirci incontro e una seria volontà di comprensione ». Per « venire incontro », Ulbricht intende ciò che Bonn non è disposta ad accettare: l'abbandono della presenza politica della Germania Federale a Berlino occidentale, la trattativa diretta fra Bonn e Berlino Est, il riconoscimento della Gennania comunista come Stato a parità di diritti, lo scambio di ambasciatori « tra le due capitali tedesche ».