Il ministro del Lavoro risponde alle proteste sulla "tredicesima"
Il ministro del Lavoro risponde alle proteste sulla "tredicesima"IL CITTADINO 13 LA SICUREZZA SOCIALE Il ministro del Lavoro risponde alle proteste sulla "tredicesima" Una lettera pubblicata su «Specchio dei tempi» lamentava: «Hanno tolto gli assegni familiari alla tredicesima dei pensionati» - Donat-Cattin afferma che le nuove misure sono più vantaggiose per le pensioni ridotte - « Non comprendo ancora perché il ministro del Tesoro non ha accettato di applicare la contingenza sulle pensioni dal primo gennaio 1970» Il ministro per il Lavoro e In Previdenza Sociale, DonatCattin, ci scrive: II 20 dicembre scorso una lettera della signora Maria Isoardi, pubblicata nella rubrica Specchio dei tempi, esprimeva indignazione perché « hanno tolto gli assegni familiari sulla tredicesima » delle pensioni della Previdenza sociale. Devo precisare che, con la legge 153 dell'aprile 1969, il sistema delle quote di maggiorazione delle pensioni per carichi di famiglia è stato profondamente modificato. Prima di quella legge le quote di maggiorazione erano pari al 10 per cento dell'ammontare della pensione globale, con un minimo garantito di 2500 lire mensili per ogni familiare a carico, e quindi venivano pagate per 13 mensilità; con la legge 153 si applica ai pensionati il sistema di assegni familiari dei lavoratori dell'industria: assegno di 5720 lire per i figli e 4160 lire per il coniuge, pagato per 12 mensilità. Il nuovo sistema è a vantaggio delle pensioni più basse, che sono la grande maggioranza, e a svantaggio di quelle di qualche consistenza. Da 38 mila lire mensili in giù, avendo il coniuge a carico, c'è vantaggio col nuovo sistema, e così da 51 mila lire mensili in giù, avendo a carico un figlio. Secondo le valutazioni dell'Inps, col vecchio sistema nel 1970 avrebbero dovuto essere erogati circa 100 miliardi di lire per maggiorazioni per carichi di famiglia; col nuovo sistema sono stati invece erogati circa 130 miliardi (si indicano cifre approssimative perché i bilanci consuntivi non sono ancora definiti): non è gran cosa, ma non è peggio di prima. La signora Isoardi ed altri ricordano, poi, la mia proposta di applicare la contingenza ai pensionati dal 1° gennaio 1970, anziché dal 1° gennaio 1971, lamentandone il naufragio. La proposta, con quelle di deputati della maggioranza e dell'opposizione, è stata ripetutamente discussa dalle commissioni Lavoro e Bilancio della Camera, dando luogo a uno scontro piuttosto acuto tra il ministero del Tesoro e chi Le scrive, senza che mai il Consiglio dei ministri si sia pronunciato. Devo ancora esprimere la mia impossibilità di comprendere la posizione del Tesoro dal momento 'che: a) il bilancio Inps dal 1970 al 1975, secondo le previsioni ufficiali, coprirebbe tranquillamente l'anticipazione della quota mensile ai pensionati dal 1" gennaio 1970 e una modificazione, pure essa proposta, del sistema di calcolo; b) non è giusto non risarcire i pensionati dell'aumento del costo della vita in misura più equa; c) anche quando si volesse sostenere, ai fini della politica economica generale, che non bisogna incrementare — con aumenti delle pensioni — la domanda da consumo, è facile richiamare i parecchi casi meno necessitanti di quello dei pensionati, per i quali l'incremento della domanda è stato e sarà consentito: senza contare che, oggi, la congiuntura ha veramente dentro di sé poche tracce inflazionistiche amaE' per Questo motivo rhP cj per questo motivo cne il ministero del Lavoro ha espresso parere favorevole a una nuova proposta parlamentare, portata avanti da deputati della maggioranza (Borra, Zanibelli, ecc.) e vista favorevolmente dall'opposizione, di liquidare, con una indennità — una tantum — di tredicimila lire per pensionato, la questione della contingenza 1970. Se si fosse fatta funzionare la scala mobile dal 1° gennaio 1970, essa avrebbe provocato l'aumento delle pensioni del 3,2 per cento: anche in questo caso, qualora la proposta forfettaria si ponesse, essa sarebbe più favorevole per le pensioni minime e più svantaggiosa per le consistenti, con un costo globale pressoché identico ■ ( 94 anziché 90 miliardi). La proposta sarà discussa all'immediata ripresa parlamentare e definita o (come io spero) in commissione o (persistendo il diniego del Tesoro) in aula.
Persone citate: Borra, Donat-cattin, Isoardi, Maria Isoardi, Zanibelli
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