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Appelli di grazia per il vescovo all'esame del capo del Camerun Appelli di grazia per il vescovo all'esame del capo del Camerun Il prelato e gli altri cinque condannati a morte non hanno la possibilità di ricorrere contro le sentenze Richieste di clemenza del Vaticano e del cardinale di Parigi - Si deciderà la prossima settimana t Nostro servizio particolare) Parigi, 7 gennaio. // cardinale Marty. arcivescovo ài Parigi, ha mandato un telegramma a monsignor Zoa, arcivescovo di Yaoundé. dicendo: « Apprendendo le condanne a morte, vi preghiamo trasmettere al capo dello Stato il nostro appello alla clemenza. Assicuriamo il sostegno della preghiera e comunione fraterna ». / sei condannati a morte dal tribunale militare di Yaoundé. infatti, non hanno possibilità di ricorso in appello e la loro sorte è ormai nelle mani del presidente della repubblica, El Hadj Ahmadou Ahidjo. La radio del Camerun ha annunciato che il presidente della repubblica sta esaminando le domande di grama: si pronuncerà dopo aver con¬ sf■iiiii»iiiifiiiiiiiiifii*iiiiiiiiiiiii)iifiiiiiiiiiiiiiiiiir sultato il consiglio supcriore della magistratura. Si ritiene che la decisione del presidente non sarà nota prima della settimana prossima, cioè dopo la fine dei lavori dell'assemblea della conferemo parlamentare che avrà inizio venerdì a Yaoundé. E' probabile che i parlamentari interverranno, almeno indirettamente, proponendo una mozione per l'abolizione della pena di morte in tutti i Paesi. I telegrammi che chiedono la grazia dei sei condannati a morte continuano ad arrivare a Yaoundé. Tra essi figurano quelli della commissione internazionale dei giuristi, di Ginevra, e del movimento internazionale dei giuristi cattolici. In seno alla popolazione l'emozione è notevole. Iriiiii(iitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiMiiiiitiiiiiitiiii Il Camerun, come molte altre nazioni africane, è una creazione artificiale del colonialismo europeo e le condanne a morte pronunciate dal tribunale militare sollevano la rivolta in varie tribù-, in particolare in quelle dei bamilekés, tanto che l'unità del Paese ne risidta minacciata. Loris Mannucci