Arrestati 2 dei rapinatori della donna di St-Vincent

Arrestati 2 dei rapinatori della donna di St-Vincent Il taxi bloccato dai banditi sulla Torino-Milano Arrestati 2 dei rapinatori della donna di St-Vincent A Carmagnola dai carabinieri ■ Uno di essi è un operaio originario di Lecce - E' stato identificato da un cartoncino che aveva lasciato con il cappotto nell'auto usata per l'aggressione - L'altro arrestato è un carpentiere, anch'egli pugliese - Si cercano ora gli altri tre autori del « colpo » (Dal nostro corrispondente) Novara, 7 gennaio. Sono stati identificati i cinque banditi che sull'autostrada hanno rapinato una donna dei cinque milioni vinti al Casino di St-Vincent: due di essi sono stati arrestati e parte della refurtiva recuperata. E' stata la sbadataggine di uno dei fuorilegge, che nella fretta aveva abbandonato il cappotto con in tasca un cartoncino con appunti, a mettere i carabinieri sulle sue tracce. E' un operaio di Taviano, in provincia di Lecce, dimorante in una locanda di Carmagnola. Si chiama Martino Coppola, ha 22 anni e fino alla scorsa settimana lavorava presso un'impresa di Beinasco. Sul cartoncino ritrovato nel cappotto non c'erano che nome e cognome. I carabinieri hanno telefonato a' Lecce e hanno saputo che il Coppo- i ) i enga d n oa, AnA8 a e oaa a. o o a re i. er a, rla risullava ad Albenga, ove aveva tentato il furto di un'auto. Poi hanno appreso dove il ricercato aveva il domicilio: a Carmagnola, presso una locanda. I carabinieri del Nucleo investigativo di Novara lo hanno così rintracciato nella tarda serata di ieri, in una sala da ballo della cittadina piemontese. Interrogato sulla rapina, il Coppola ha fatto finta di cadere dalle nuvole. Quando gli hanno chiesto del suo cappotto ha raccontato che glielo avevano rubato: « Sì — ha detto —, è successo ieri sera e stamane ho sporto denuncia ai carabinieri di Cavailermaggiore». Che avesse presentato denuncia era vero, ma in tasca aveva un milione e duecentomila lire, e, messo alle strette, l'operaio ha finito con il confessare essere quella la sua parte del bottino. Uno dei complici, Cosimo Rimò, anch'egli di 22 anni, di Lecce, carpentiere, domiciliato a Carmagnola, è già stato arrestato. Aveva speso più di centomila lire della sua parte, ma un milione e 19 mila lire che aveva in tasca sono state recuperate. Gli altri tre rapinatori, di cui i carabinieri conoscono l'identità, si sono dati alla macchia, ma sono attivamente ricercati. La vittima della rapina, l'albergatrice Teresa Ugolotti, 58 anni, di Pesaro, è stata avvertita degli arresti e probabilmente domani verrà a Novara per i confronti. Alla stessa procedura verrà sottoposto l'autista Gino Galassi. di 46 anni, di Cesena, proprietario del taxi sul quale viaggiava la signora al momento della rapina, ieri mattina alle 7,30. Il « colpo » era stato studiato attentamente. Uno dei cinque banditi era entrato nel Casino di St-Vincent per adocchiare la persona da rapinare. Aveva posato gli occhi sulla signora Ugolotti, che aveva vinto una notevole somma, e non l'aveva più abbandonata, seguendola dapprima in albergo e poi sul piazzale, allorché era salita sul taxi per tornare a Riolo Terme (Ravenna). A questo punto erano entrati in azione i quattro complici, che a bordo della « 1300 » rubata la sera prima a Torino all'operaio Bruno Giovenale, di Gassino, avevano seguito l'auto pubblica da Saint-Vincent fino a Santhià, e poi sull'autostrada per Milano. Appena oltrepassato il ponte sul Sesia, l'auto dei banditi ha affiancato il taxi, «strisciandolo» e costringendolo a fermarsi. In meno di un minuto, pistola alla mano, i banditi hanno fatto scendere l'autista e la signora, si sono impadroniti dei cinque milioni e mezzo che l'albergatrice aveva nella borsetta e con lo stesso taxi, sul quale era rimasta la pelliccia di visone della Ugolotti, si sono allontanati. Un complice li attendeva poco oltre, al casello di Biandrate. e li accoglieva sulla sua « 125 ». E' stato a questo punto che il Coppola si è accorto di aver dimenticato sulla « 1300 » usata per la rapina il suo cappotto. Per crearsi un alibi si è fatto portare a Cavallermaggiore, dove alle 9,30 ha denunciato il furto, subito, secondo lui, la sera prima. Era un alibi che poteva forse reggere se non si fosse fatto sorprendere con quel milione e duecentomila ! lire in tasca. Ha detto che i I cinque milioni e mezzo erano stati divisi in parti uguali fra i cinque che avevano partecipalo al «colpo» e che la pelliccia di visone era stata buttata dall'auto. Il Procuratore della Repubblica di Novara, sulla scorta di un primo rapporto dei carabinieri, ha emesso ordine di cattura nei confronti di tutti e cinque i rapinatori. Questa sera il Qoppola e il Rimò sono stati tradotti da Carmagnola a Novara. Sono in carcere. Piero Barbe IIgrmscgniimilliiiiimiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiniiniiniinn Novara. Martino Coppola e Cosimo Rimò (Foto Moisio) IIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIMIllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll