Causio: "Ora è il mio momento voglio diventare un campione,,

Causio: "Ora è il mio momento voglio diventare un campione,, Un ragazzo di Lecce nel futuro della Juve Causio: "Ora è il mio momento voglio diventare un campione,, Contro la Lazio è stato il migliore - Dice: «Forse sono presuntuoso, a volte me ne rendo conto e chiedo scusa a Picchi. Ma è presunzione avere fiducia in se stessi? » - «Ad Heriberto il mio carattere non piaceva» - Il Torino non lo aveva voluto Nella Juventus la novità più lieta è costituita da Franco Causio, miglior uomo in campo contro la Lazio. Nel ritiro di Rapallo, al momento di escludere un centrocampista per far posto al rientrante Capello, Picchi aveva detto: « Sono incerto, non è facile scegliere fra Cuccureddu, Marchetti e Causio. Essendo il meno popolare del tre, potrebbe anche farmi comodo escludere Causio, ma in questo caso non m< sentirei a posto con la coscienza perché il ragazzo a San Siro non ha giocato affatto male». Così è uscito di squadra Marchetti, ma Causio ha ripagato ampiamente il proprio allenatore per quell'atto di coraggio. Di lui i compagni di squadra dicono: n Come calciatore è indiscutibilmente bravo, anche se qualche volta ragiona a modo suo e dà l'impressione di essere presuntuoso ». Causio sorride quando gli riferiamo questo giudizio, u Mi sento ripetere queste cose da anni, ormai — spiega — anche se sono ancora molto giovane. In effetti 1 miei colleghi hanno ragione perché in campo o fuori dal campo lascio davvero questa impressione. Lo scorso anno, quando militavo nel Palermo, anche al momento di scendere in gara contro una grande squadra scherzavo, mentre invece i miei compagni erano concentrati al massimo. Di Bella mi rimproverava spesso. "Ehi, ragazzo — diceva — ma chi ti credi di essere?". Ed io: "Aspetti a giudicarmi quando saremo in campo". Una volta dentro correvo per novanta minuti senza prendere mai fiato, mi scordavo di ridere. Penso che a Palermo, nonostante la retrocessione, si ricordino ancora di me, per i chilometri che ho percorso e per i cinque gol che ho fatto, tutti decisivi ». « Ho ventun anni — prosegue Causio — vuole che passi il tem¬ po a piangere od a preoccuparmi della partita che stiamo per giocare? Ho fiducia in me, perché dovrei avere paura? Se questa è presunzione, allora sono presuntuoso. Qualche volta devo ammetterlo anche dinnanzi al signor Picchi: scusi mister, gli dico, sono sfacciato. Però mi stima, credo ». Causio è nato a Lecce il 1" febbraio 1949. E' alto m 1,74, il suo peso-forma è di 69 chili. Ha iniziato la carriera di calciatore a dieci anni, nelle file del NAGC della propria città. A sedici anni il colpo di fortuna. Per una vertenza economica i giocatori titolari del Lecce entrano in sciopero e l'allenatore è costretto a promuovere tutta la squadra De Martino, nella quale milita anche Causio. Tre partite come centravanti sono sufficienti per metterlo in evidenza. Lo vede Elioni e decide di acquistarlo per la Sambenedettese. La stagione successiva viene convocato anche nella nazionale juniores. Torino e Juventus ad un certo punto se lo contendono. Prova prima in maglia granata, al Filadelfia. Sono i tempi di Rocco, di Meroni. a A Torino in quel periodo sono rimasto una settimana. Al giovedì ho disputato anche una partitella. Primo tempo nella squadra riserve opposto a Rosato, secondo tempo titolare al posto di Meroni. Ma non mi hanno ac- quistato, penso per un mancato accordo economico ». Rosetta lo segnala alla Juventus e l'affare viene concluso. Causio entra nella « rosa » dei titolari bianconeri l'anno in cui la squadra di Heriberto partecipa alla Coppa dei Campioni dopo aver vinto il tredicesimo scudetto, u II mister mi ha fatto esordire a Mantova — ricorda — poi mi ha fatto giocare spesso, soprattutto nelle amichevoli. Però, anche a Heriberto forse il mio carattere non piaceva troppo e alla fine dell'anno sono stato ceduto in prestito alla Reggina. La mia più grossa delusione. Quando ho lasciato la Juventus mi sono convinto che non avrei mal più vestito la maglia bianconera. Avevo finito di sognare, ecco ». Un anno nella Reggina, un anno nel Palermo, poi il ritorno, inatteso, a Torino. Ora sta per diventare un punto fisso della squadra tredici volte campione d'Italia, ii E' un momento, questo, — dice — che non debbo sciupare perché ora non posso più tornare indietro. Voglio diventare qualcuno, per uno come me che arriva dal Sud è importante affermarsi al Nord. Mio padre e mia madre da Lecce mi incoraggiano tutti 1 giorni nel corso dei nostri colloqui telefonici. Mi raccomandano di comportarmi bene, io quando posso 11 aiuto. Ho un fratello e una sorella, sposata con un figlio. Ecco, sono anche zio. A Torino vivo solo. Il numero degli scapoli nella Juventus è dispari. Due in un alloggio, due in un altro. Io vivo solo, preferisco così, si sta più tranquilli ». Franco Costa j | j Franco Causio, il migliore dei bianconeri contro la Lazio (Foto Moisio)