Sono morti quando oramai speravano di avere superato i maggiori sacrifici di Luciano Curino

Sono morti quando oramai speravano di avere superato i maggiori sacrifici Il dramma di padre, madre e bimbo avvelenati dal gas Sono morti quando oramai speravano di avere superato i maggiori sacrifici Il giovane era vicinissimo alla laurea ed aveva trovato un buon impiego all'ospedale di Fossano - Recentemente la sposa gli aveva annunciato che attendeva un altro figlio - Erano felici e fiduciosi nell'avvenire dopo tante tribolazioni - Per la prima volta nella casa era apparso l'albero di Natale - Le lampadine sul pino erano ancora accese quando è stata scoperta la tragedia Aveva 26 anni, la moglie Maria 24, 11 figlio Massimiliano quattro mesi. Un paio di settimane fa la giovane sposa aveva conridato a ima vicina che aspettava il secondo figlio, ne era certa. I De Filippi erano sposi da un anno. Un matrimonio tanto fresco ha poca storia, ma molti progetti e speranze. Il De Filippi, nato a Trinità presso Fossano, è stato in seminario, poi si è iscritto all'Università di Torino, facoltà di Scienze Politiche. Ha conosciuto un'impiegata. Maria Panarelli, che era immigrata a Torino da Bari e l'ha sposata. Ha portato moglie e suocera a Fossano, in un alloggio vecchiotto di via Roma n. 131. Qui è nato il bimbo. Per un po' il De Filippi ha lavorato come meccanico, un mese e mezzo fa ha trovato impiego all'ospedale di Fossano, nel laboratorio analisi. Intanto, progetti e speranze. L'impiego per tirare avanti fino alla laurea e, dopo, una vita più facile: una casa più confortevole, l'auto, il meglio per la moglie e I i figli. Gli mancavano tre o quat- j tro esami. Arrivava dall'ospeda- I le, si teneva un po' il bimbo tra le braccia, poi si metteva al tavolo sui libri. Ogni tanto veniva a Torino per una lezione o un esame. Mai un film, un'ora di televisione, mai niente che non fosse lavoro, studio, famiglia. La moglie era arrivata a Fossano spaesata, non aveva nessuno con cui parlare, soltanto il marito e la madre, che era am- I malata e che è morta due mesi fa. Ha vissuto giornate disperate | in una città che non conosceva e che era assalita dalle prime nebbie e dai primi freddi. Poi, a poco a poco, Maria De Filippi si è rinfrancata. Ha trovato simpatia: i parenti del marito, affettuosi, venivano spesso a trovarla; la vicina di casa un giorno la ferma per le scale: « Signora, se deve uscire e non vuole lasciare solo il bimbo in casa, non si preoccupi, ci penso io ». Era ritornata serena, anche lei IIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMI taceva progetti e aveva speranze. Dopo tante tribolazioni, ora anche per lei la vita sembra avere preso una piega favorevole. Massimiliano diventa sempre più bello (« Na masna bela propt come 'n coeur :> la ricorda oggi una vicina). Il marito trova un imple- IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIII go sicuro che gli permette di ar- I rivare alla laurea, e non è più , preoccupato, studia con più acca- | nimento anche se stanco e se ha \ pesso mal di testa. E lei incontra nuova gente che la saluta con simpatia e le chiede del bimbo. Ora Fossano le piace, ama la casa vecchiotta che tiene lustra di cera. Le cose continuano ad andare bene ai De Filippi. 11 marito arriva a casa con la busta-paga con dentro un poco più di centomila lire e si può finalmente fare un buon Natale, con l'albero che ha le luci e intermittenza. « Il prossimo Natale saremo in quattro « dice Maria al marito e così gli annuncia la nuova maternità. Sono felici perché sembra che davvero i guai siano finiti. Hanno lottato, hanno avuto coraggio, un I po' di fortuna la meritavano dav- : vero. « Con il nuovo anno — dice 11 marito — tutto cambierà ». Ma non c'è stato un anno nuovo per la giovane famiglia. Mer- | coledi sera sono andati a dormire : tenendo l'alloggiò ben caldo, per- j che Massimiliano aveva un po' di tosse. Porte e finestre della vecchia casa hanno parecchie fessure e qualcuna il De Filippi l'ha tappata con della gommapiuma, quelle della camera da letto che dà in via Roma le ha chiuse all'esterno il gelo riempiendole di ghiaccio. Nell'alloggio non entrava un filo d'aria. In poche ore la stufetta ha consumato tutto l'ossigeno e non c'era più niente da respirare, soltanto del veleno. Tutti e tre, dal sonno alla morte. L'albero che si accendeva a intermittenza, ogni tanto suonava 11 campanello della porta. L'alloggio era in ordine perfetto, soltanto sul tavolo erano sparsi dei libri, quelli per gli ultimi esami, per la laurea che avrebbe cambiato tutto. Luciano Curino j i I j I I | Le tre vittime: Maria Panarelli con il figlio Massimiliano, il mariio Giovanni De Filippi

Persone citate: De Filippi, Giovanni De Filippi, Maria De Filippi, Maria Panarelli

Luoghi citati: Bari, Fossano, Torino, Trinità