Indagine del Comune e della Provincia sulle condizioni di lavoro e produzione

Indagine del Comune e della Provincia sulle condizioni di lavoro e produzione Indagine del Comune e della Provincia sulle condizioni di lavoro e produzione Cauto ottimismo sul erano 11 mila - «L'in Comune e Provincia hanno da tempo un assessorato al lavoro. Il sindaco Porcellana ed il presidente Borgogno, d'accordo con le giunte, intendono dare un carattere di maggiore partecipazione ai due enti nelle vicende che riguardano l'occupazione e l'attività produttiva. Ne sono una prova gli studi e le indagini che gli assessori comunale Fantino e provinciale Bozzello stanno conducendo per avere un quadro esatto della situazione nella città e nella provincia. Presso l'assessorato al lavoro del Comune si svolgono incontri con i sindacalisti e gli imprenditori allo scopo di raccogliere elementi per un documento che sarà portato all'esame del Consiglio. Comprenderà una parte generale e notizie particolareggiate su alcuni settori in difficoltà: tessile, edile, dolciario. Secondo Fantino « non si ha mo lieo di essere insoddisfatti dei risultati economici del 1970 ». Spiega: « Se il consuntivo non è brillante e non consente slanci di ottimismo, non è perù tale da giustificare timori eccessivi. L'industria torinese ha registrato una ripresa, ma limitata ad alcuni campi ed inferiore alle aspettative. In particolare il settore automobilistico ed i sub-settori che , gli fanno corona hanno dimostra | to una discreta vivacità, mentre consuntivo 1970 - In città sediamento di nuove indust ancora modesta è l'attività negli altri rami meccanici, nella chimica, nella carta e nel legno ». I dati sull'occupazione confermano il cauto ottimismo dell'assessore. Nel '70 più di 100 mila persone sono state avviate al lavoro dall'ufficio di collocamento. Ma si tratterebbe soprattutto di mano d'opera spostatasi da una azienda all'altra. Gli iscritti negli elenchi dei disoccupati sono circa 11 mila, di cui oltre 2 mila qualificati, 7338 generici, 1491 ap| prendisti, dei quali 1312 iscritti a corsi di formazione professionale e 179 effettivamente disoccupati. L'indice di disoccupazione risulta inferiore al 3 per cento dell' occupazione totale torinese. Per 1 settori in difficoltà si conoscono le notizie fornite dalle associazioni di categoria. Le aziende tessili occupano oltre 50 mila persone; gli imprenditori denunciano una « pesantezza congiunturale dovuta alici tendenza del pubblico di spendere meno per vestirsi, alla moda troppo mutevole che disorienta i consumatori. Inoltre negli ultimi tempi il costo det lavoro è rincarato del 35 per cento e la concorrenza straniera è diventutu più forte ». Per risollevare le aziende si invocano leggi favorevoli. Ma gli esperti affermano: « Non servono nuovi impianti se si continua a fare cose vecchie. Occorre una i disoccupati iscritti all'ufficio di collocamento rie deve portare progresso economico e sociale» vita oltre ad una più moderna distribuzione dei prodotti. L'assessore provinciale Bozzello, che non si occupa soltanto del lavoro, ma anche dello sviluppo economico-sociale e dei trasporti, sta svolgendo una indagine nelle diverse zone della provincia. Dai primi dati raccolti risulta che « la situazione economica generale è fluida. Il quadro è incerto, ma si uvvertono sìntomi di crisi soprattutto nel settore della piccola e media industria, edile, tessile, conciaria e cartaria ». Bozzello è favorevole a nuovi insediamenti industriali. Ma afferma: « Devono essere programmati in collaborazione tra enti pubblici ed aziende, per evitare che la mancanza dei servizi: alloggi, trasporti, scuole, presidi sanitari, provochi disagi ai lavoratori e tensioni sociali ». L'assessore prosegue: « I pubblici amministratori non possono assistere passivamente al determinarsi di certe situazioni. In questo momento, ad esempio, stiamo conducendo una ricerca con ì comuni di Chivasso, Brandizzo, Settimo e Verolengo per conoscere tutte le esigenze che il proget tato insediamento nella zona di uun nuova fabbrica potrà determinare ». Si vogliono predisporre le misure necessarie perché la presenza dell'azienda sia un elemento di progresso non soltanto economico, ma anche sociale. più moderna e razionale visione del problema ». I dati sull'edilizia possono essere cosi riassunti: nel '89 e nel '70 l'attività è stata intensa, soprattutto per effetto della « legge ponte » Nel '71 si prevede un rallentamento con indici di produzione inferiori non soltanto al biennio scorso, ma anche ai valori medi del '65, '66 e '67. Cause della prevista recessione: « Blocco dei fìtti, incertezza relativa all'esenzione venticinquennale, inadeguatezza del credito a breve termine, ritardi nella concessione dei mutui fondiari e rialzo del tasso delle cartelle fondiarie ». Si chiede il rilancio dell'edilizia pubblica ed un'azione di sostegno dell'iniziativa privata per la costruzione di case economiche e popolari. Anche l'industria dolciaria attraversa un periodo di difficoltà. La produzione, che dal '65 al '68 ha registrato un incremento annuo di circa il 10 per cento, ha ora rallentato il passo e registra un aumento interiore del 2 per cento sui risultati del '69. Secondo gli imprenditori la cri si è essenzialmente dovuta ai maggiori costi del lavoro ed all'aumento delle materie prime sul mercato internazionale. Si rende necessario un rinnovamento tecnologico che consenta di ridurre i costi ed accrescere la produtti- g pgpgsi è essenzialmente dovuta ai ! tato insediamento nella zona di Lidia Angelini

Persone citate: Borgogno, Bozzello, Lidia Angelini, Porcellana, Secondo Fantino

Luoghi citati: Chivasso, Verolengo