"Il popolo soprattutto ha bisogno della pace"

"Il popolo soprattutto ha bisogno della pace""Il popolo soprattutto ha bisogno della pace" (Ansa - Reuter) (Ansa - A; llllllllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltllllf llllllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll Paolo VI accolto a Centocelle da manifesti di compiacimento del pei e dei marxisti-leninisti (Dal nostro corrispondente) Città del Vaticano, 1 gennaio. «Papa, Papa, meglio la schiavitù, ma basta con la guerra! », fu il grido angosciato di un giovane che correva dietro l'automobile di Pio XII, quando il Pacelli nell'agosto del 1943 uscì dal Vaticano per recarsi nei quartieri di Roma bombardati dagli aerei americani. L'episodio è stato ricordato oggi da Paolo VI, che ne fu allora testimone oculare, in un discorso improvvisato nella parrocchia di San Felice di Cantalice a Centocelle, dove si è recato a celebrare una messa per la « giornata della pace ». « Folle cosa », ha giudicato l'affermazione del giovane, ma ha aggiunto che quella voce « mai più dimenticata » gli fece apparire in tutta l'evidenza l'irrazionalità della guerra. La pace, anche quella politica, cioè internazionale, ha detto Paolo VI, è « per il popolo » in quanto nessuno più di lui soffre in caso di guerra; « deve anche venire dal popolo », che ha « il sacrosanto diritto » di non essere condotto in pericolo di spaventose distruzioni dai suoi capi « senza neanche sa¬ pere il perché e senza possibilità di difesa ». Accanto alla parrocchia di San Felice a Centocelle il partito comunista aveva affisso manifesti di compiacimento per la visita di Paolo VI ad un quartiere « antifascista », i marxisti leninisti avevano innalzato uno striscione di saluto al Papa, proclamandosi con lui « per la pace ed il progresso del popolo lavoratore ». Giunto alle 17 nel tempio gremito di folla, Paolo VI lo ha lasciato circa un'ora e mezzo dopo, tra gli scoppi di petardi fatti esplodere da gruppetti di ragazzi. Le « intenzioni » per cui si è pregato durante la messa papale nella parrocchia periferica sono state per i popoli «affinché non si trattino da nemici e stranieri, ma si comportino come fratelli », per gli oppressi dall'ingiustizia, per coloro che soffrono la fame, per le famiglie senza casa, per i disoccupati. Anche il breve discorso che Paolo VI aveva letto a mezzogiorno dalla finestra del suo studio dinanzi ad alcune migliaia di persone raccolte in piazza San Pietro, è stato dedicato alla pace. Pene severe (anche carcere) per chi inquina l'aria 1 ' Lettere di Margaret in vendita a New York (Dal nostro inviato speciale) New York, 1 gennaio. Il presidente Nixon ha firmato ieri il « clean air bill », la legge per « l'aria pura », un'iniziativa accolta con soddisfazione da tutta l'America. La legge stabilisce per la prima volta severe norme contro l'inquinamento e dà la possibilità al cittadino di denunciare alla magistratura chiunque, privato o industria, « sporchi » l'atmosfera. Le disposizioni considerate qui di maggiore interesse sono quelle sull'inquinamento causate dai veicoli. La legge impone alla industria automobilistica di ridurre del 90 per cento, entro sei anni, le sostanze inquinanti nei gas di scarico. I costruttori d'auto avranno tempo fino al 1° gennaio 1975 per eliminare, quasi completamente, le emissioni di ossido di carbonio e, fino al 1° gennaio 1976, per eliminare quelle di ossido di azoto. Entrambi questi limiti potranno essere prolungati d'un anno se la Environmental proiection agency, l'ente che imporrà l'osservanza della legge, riconoscerà che le aziende automobilistiche hanno bisogno di altri dodici mesi per risolvere gli enormi problemi creati dalla trasformazione. A Detroit — capitale dell'auto — si è certi di poter rispondere, con successo, a questa difficile « sfida tecnologica », ma già si dice che il breve prolungamento, ammesso dalle norme, sembra essere inevitabile. Il documento dà ampi poteri alla agency che potrà rivolgersi ai tribunali e chiedere per gli « inquinatori » multe e pene detentive. Vagency è diretta da William Ruckelshaus. Nel firmare il testo, Nixon ha detto a Ruckelshaus: « Spero che lei agista con la massima energia, senza riguardi per nessuno. E questo non è che l'inizio. Formuleremo altre leggi che ci permetteranno, in questo decennio, di ridare al cielo, alla terra e alle acque dell'America la purezza di un tempo ». Scritte dieci anni fa dalla principessa a lord Douglas-Home New York, 1 gennaio. Alcune lettere che la principessa Margaret scrisse anni fa a Robin Dougìas-Home e che sarebbero di carattere molto personale sono state offerte circa sei mesi fa per essere pubblicate e per una eventuale vendita negli Stati Uniti ad un noto mercante di autografi di New York, che le ha però rifiutate. La notizia è stata pubblicata ieri dal giornale Washington Post; il mercante di autografi in questione, Charles Hamilton, l'ha confermata dicendo però che non ha voluto dar seguito alla cosa. Le lettere, scritte di pugno della principessa su carta intestata del palazzo reale, risalgono al 1960 e sono « di carattere amichevole e innocuo ». Robin Douglas-Home, nota figura della società londinese, nipote dell'ex premier e f. p. Mario Ciriello *» - ;-'1-7 ''^ "■■'■"■■■v