Otto banditi con pistole e fucili sequestrano un possidente a Nuoro

Otto banditi con pistole e fucili sequestrano un possidente a Nuoro Ad una settimana dall'omicidio del geometra Ghitti Otto banditi con pistole e fucili sequestrano un possidente a Nuoro Hanno fatto irruzione nella tenuta del ricco allevatore e immobilizzato quattro dipendenti Quando i) possidente (65 anni) è arrivato con lamoglie, l'hanno catturato e sono fuggiti * ~~ j M ) "'.'■' ' ■' .'■ ; *.• ~~ < ^ :• • >~.» - }-/" ■ . -.. . j 1 " M ' ' casa e sono fuggiti portando via le chiavi della porta d'ingresso. Invano i quattro .uo- mini e la donna hanno tentalo di slegarsi: i nodi erano molto stretti ed erano stati fatti da mani esperte. Verso le 22,30, il figlio del Mereu, Renato, di 26 anni, laureato in agraria, è tornato dalla tenuta di Tortoli, dove aveva trascorso la serata insieme con la fidanzata e con il cugino Giorgio Carta. Il giovane è rimasto sorpreso quando ha visto che la casa era al buio, poiché solitamente a quell'ora i genitori erano sempre svegli. Ha poi notato che la porta, che non veniva mai chiusa a chiave, non si apriva. Allora ha gridato e dall'interno della ca¬ dal corrispondente Nuoro, lunedì mattina. Un possidente di Ierzu (Nuoro), Mario Mereu, di 65 anni, è stato sequestrato da otto uomini mentre rientrava, insieme con la moglie, alla sua tenuta di « Vedrà Rubia », a quattordici chilometri da Gairo, un piccolo paese dell'Ogliastra, nel versante centro-orientale del{a Sardegna. Il rapimento segue di soli sei giorni il tentativo di sequestro -e l'omicidio del geometra Pietro Ghitti e l'assassinio del pastore Matteo Piras. Nel Nuorese ormai si vive nel terrore. Il sequestro è avvenuto verso le 20,30 di ieri sera. Otto banditi, mascherati e armati di pistole e fucili da caccia, hanno fatto irruzione nella tenuta del Mereu e, con le armi spianate, hanno blocca¬ io quattro dipendenti - del possidente, che erano nella casetta situata all'ingresso dell'azienda: hanno legato loro mani e piedi e li hanno imbavagliati. Ouindi si sono appostati fuori della casa in attesa del ritorno del possidente. Dopo circa un quarto d'ora il Mereu ha varcato con la sua auto, uria Lancia « Flavia 1800 », dì colore grigio metallizzato, targata Nuoro, il cancello della tenuta; accanto a lui era la moglie, Carmela Deffenu. Quando l'auto si è fermata davanti alla casa, alcuni banditi hanno circondato la vettura puntando le armi contro il possidente. « Lei stia fermo — ha intimato al Mereu uno dei fuorilegge, che sembrava il capo — e lei, signora, scenda, presto, stia zitta e non le faremo alcun male. Intanto prepari i soldi del riscatto ». La donna ha aperto la portiera dell'auto ed è discesa, mentre il marito teneva le mani alzate. La signora Carmela, avendo capito che i banditi volevano rapire il marito, ha detto ai fuorilegge: « Mio marito è malato di cuore, ha continuo bisogno di medicine, soffre moltissimo il freddo. Per l'amor di Dio, non fategli male ». Uno dei banditi ha risposto: « Signora, non si preoccupi. Sapevamo quanto ci ha detto e abbiamo predisposto tutto per bene ». Poi due banditi hanno presp la signora Mereu, l'anno condotta nella casa e l'hanno legata e imbavagliata; quindi sono usciti. Pochi minuti dopo l'auto, che era stata tenuta con il motore avviato, è partita a forte velocità. I quattro dipendenti e la signora Mereu sono stati liberali dopo due ore dal figlio del possidente e alle 22,30 hanno denunciato il fatto al commissariato di pubblica sicurezza di Lanuspi Immediatamente è stata organizzata una battuta nelle campagne di Gairo, alla quale lianno partecipato un centinaio di agenti di pubblica sicurezza e di carabinieri. Da Nuoro sono partiti il questore Migliorini e il dirigente della squadra mobile dott. Fiori, il comandante del gruppo dei carabinieri col. Giansante e il comandante del nucleo investigativo, ten. Delfino, i quali hanno preso la direzione delle indagini. Da Cagliari è partito per Gairo anche il comandante della legione dei carabinieri col. Pietro Loremoni. La signora Mereu ha poi raccontato nei particolari il sequestro. Ha detto che i banditi le hanno legato mani e piedi e l'hanno fatta coricare per terra accanto ai quattro dipendenti del marito (Aldo Secci, di 23 anni: Salvatore Puddv, di 24, entrambi di Triei; Vincenzo Manca e Fedele Mereu, tutti e due di 60 anni, di Ierzu), hanno spento le luci della sa gli è stato risposto con voci soffocate. Renato Mereu ha sfondato la porta a spallate ed ha trovato la madre e i quattro uomini legati e imbavagliati in una stanza attigua all'ingresso. Aiutato dalla fidanzata e dal cugino, il giovane li ha liberati e ha dato l'allarme. I quattro dipendenti del Mereu hanno riferito che gli otto banditi non sembravano pastori: non portavano le scarpe con la suola di gomma e i gambali, si esprimevano bene in italiano e i vestitinon erano di velluto. Il loro volto era mascherato con sacchetti di tela con due sottili tagli all'altezza degli occhi. f c