Coinvolti nella morte di Martine tre uomini si sono tolta la vita?

Coinvolti nella morte di Martine tre uomini si sono tolta la vita? Nuove, riservate indagini sul delitto di Vinovo Coinvolti nella morte di Martine tre uomini si sono tolta la vita? Si sono uccisi all'epoca della confessione di Carlo Campagna ■ Si conoscevano e conducevano una brillante vita notturna - Apparentemente inspiegabili le ragioni del suicidio - Si rafforza la tesi che la Beauregard è stata assassinata in un'orgia di persone « per bene » L'imminente scarcerazione di Carlo Campagna, chiesta dal P. M. per insufficienza di prove, ha dato l'avvìo ad una nuova inchiesta sulla morte di Martine Beauregard, la giovane prostituta francese trovata morta in un fosso presso l'ippodromo di Vinovo all'alba del 17 giugno deUo scorso anno. E in questi giorni sono in corso indagini riservatisslme a proposito di tre suicidi avvenuti nei mesi scorsi e che sarebbero direttamente collegati con l'omicidio. Le tesi sul delitto sono sempre state due: la Beauregard fu vittima di una vendetta nel mondo del vizio, oppure è morta nel corso di un'orgia tra persone « per| bene ». Fu sempre escluso che I fosse stata vittima d'un cliente occasionale, perché la perizia necroscopica chiari che la ragazza era stata strozzata e soffocata da « almeno due persone ». E fu proprio questo particolare a destare Carlo Campagna sarà scarcerato. Si era accusato della morte di Martine, poi ha ritrattato Una pensionata muore all'uscita del cimitero Una pensionata di 71 anni è morta sabato pomeriggio mentre usciva dal cimitero di Sassi. E' Maria Vitrotti, strada Val San Martino Interiore 58. Verso le 16 è andata con Maria Fassino Clari, strada Mongreno 10, a portar fiori sulla tomba di un parente. Sul piazzale davanti ai cimitero si è sentita male. Soccorsa dai passanti, è morta prima di giungere all'ospedale. le prime perplessità degli inquirenti sulla confessione di Carlo Campagna che diceva di aver visto morire Martine mentre era sola in sua compagnia. E' ora evidente che è stata scartata anche la prima ipotesi, quella di una vendetta. In tutti questi mesi si è anzi rafforzata la convinzione che Martine Beauregard morì durante un'orgia, tra persone che pensarono solo a liberarsi del cadavere, certe (e fino ad oggi ci sono riuscite) che polizia e carabinieri non sarebbero mai riusciti a risalire fino a loro. Persone quindi insospettabili, come lo fu lo stesso Campagna fino alla sconcertante confessione. La nuova indagine ripropone interrogativi già noti, ma non per questo oggi meno pressanti. Dove avvenne il delitto e quale catena di ricatti, forse di morti ha scatenato. Tre suicidi sono alla base dell'inchiesta. Non si possono ovviamente fare i nomi di questi morti, né gli stessi inquirenti possono smuovere troppo le acque. Sono tre suicidi come ne avvengono a decine ogni anno, archiviati perché non avevano nulla di sospetto, anche se non c'era un movente. Sono tre torinesi. Il più giovane, di buona famiglia, ancora studente, amante delle macchine lussuose, introverso. Non c'è nessuna spiegazione logica alla sua improvvisa decisione di farla finita con la vita. Il secondo è un uomo fatto, con un ottimo impiego. Nella sua pratica c'è scritto « soffriva di esaurimento nervoso ». Ma prima della morte di Martine non era mai stato in clinica, dopo ci rimase molte settimane e poi finì con l'uccidersi. Il terzo è oltre la quarantina, un buon lavoro in proprio, è sposato. L'angoscia fatale è improvvisa e, per quante ipotesi si siano fatte sulla sua morte, nessuna è sembrata (neppure ai familiari) quella giusta. Tre uomini che hanno in comune molte cose: la possibilità di spendere, il piacere della vita notturna, forse il gusto per certe avventure facili con ragazze che mascheravano ingenuamente il loro mestiere come Martine Beauregard. Tre uomini che si conoscevano e che dopo la confessione di Carlo Campagna si sono uccisi. Visti sotto questa nuova luce, appaiono sospetti. E alle loro morti improvvise si possono dare tanti moventi: la paura dello scandalo, quella del carcere, oppure il rimorso. E' un'indagine delicata. Per prima cosa si cerca di stabilire se davvero si conoscevano, se si incontravano. Per gli inquirenti, trovare il luogo dov'è avvenuta l'orgia ed è morta Martine Beauregard, vuol dire trovare gli assassini. E' dal giorno del delitto che si cerca quella che quasi certamente è una garsonnière ed ora è ancora probabilmente vuota. Forse lo è da quella notte tragica. Forse dentro ci sono ancora delle cose di Martine. E' impossibile che gli invitati a quella festa, siano passati inosservati. Se non proprio quella notte, altre volte in cui si sono incontrati per analoghi convegni. La nuova pista probabilmente è quella giusta, ma bisogna soprattutto che chi è rimasto nell'ombra fino ad oggi, trattenuto dalla paura di essere coinvolto, si decida a parlare.

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