Severa risposta del Quirinale alle correnti della sinistra dc di Fausto De Luca

Severa risposta del Quirinale alle correnti della sinistra dc Polemiche dopo i commenti all'intervista di Ferri Severa risposta del Quirinale alle correnti della sinistra dc « Base » e « Forze Nuove » avevano insinuato che nelle ipotesi di modifiche istituzionali prospettate dal leader del psu fosse coinvolto il Presidente - La nota del Quirinale dice tra l'altro: « Il Capo dello Stato denuncia questi metodi vergognosi, che fanno del falso e della calunnia strumento di lotta politica » - Donat-Cattin, leader di « Forze Nuove », ha detto di essere estraneo alla polemica e ha mandato una lettera a Saragat - Il Popolo dissocia la linea della segreteria de da quella delle correnti di sinistra - Forlani: « Al vertice dello Stato abbiamo un sicuro elemento di fede democratica» - Un articolo dell' A vanti! - Le prospettive politiche per l'anno 1971 (Nostro servizio particolare) Roma, 30 dicembre. Il Quirinale ha oggi pubblicato una severa dichiarazione in risposta agli scritti delle correnti della sinistra de, che coinvolgevano il Presidente della Repubblica nelle Ipotesi di modifiche istituzionali prospettate dal segretario del psu, Mauro Ferri. La nota del Quirinale, di¬ ramata poco dopo le 9, dice: « Alle insinuazioni dell'agenzia Radar — che esprime il pensiero della corrente democristiana di "Base" — secondo cui il Presidente della Repubblica sarebbe " invischiato " nelle recenti affermazioni dell'on. Ferri, il Presidente della Repubblica non aveva credulo di rispondere, facendo affidamento su un minimo di serietà e di decen¬ za di altre correnti della de. Purtroppo, le illusioni del Capo dello Stato sono state di breve durata. Oggi una nota della corrente " Forze Nuove ", che fa capo ad un ministro in carica a cui un autorevole Quotidiano del mattino attribuisce addirittura la paternità della nota stessa, ritorna sull'argomento in forma ambigua ed ipocrita, ma non per questo meno espli- i e e i i o i l e e o l ie e ae. ni » I a re ea e seo di i». di e a in rn». aoia oti cita nei confronti del Capo dello Stato ». « Il Capo dello Stato denuncia alla pubblica opinione questi metodi vergognosi, che fanno del falso e della calunnia strumento di lotta politica ». Il riferimento al ministro del Lavoro, Donat-Cattin, ha creato allarme negli ambienti politici, che hanno temuto l'insorgere di un conflitto tra governo e Presidenza della Repubblica. Il Presidente del Consiglio, Colombo, rientrato a Roma per alcuni incontri di carattere economico, si è messo in contatto con Donat-Cattin e ha esaminato con lui la delicata questione. Alle 15, al termine di una riunione dedicata a problemi del suo ministero, l'on. Donat-Cattin ha diffuso questa precisazione: «Un commento pubblicato ieri dall'agenzia Forze Nuove, in polemica con la nota intervista natalizia del segretario del psu, è stato attribuito da alcuni giornali al ministro del Lavoro, che ne è, invece, estraneo ». In serata è stato fatto sapere che Donat-Cattin ha mandato una lettera al Presidente Saragat. La precisazione di Donat-Cattin ha chiuso l'incidente, almeno per l'aspetto formale, che poteva investire direttamente le istituzioni, ridimensionando al livello del dibattito tra i partiti i problemi sollevati da Ferri nella sua intervista. Per il Quirinale, « la questione è chiusa ». Per la corrente di Donat-Cattin, una nuova nota di stasera registra che « nell'ambito della Presidenza della Repubblica le idee dell'on. Ferri sono ben poco gradite, al punto di ritenere offensiva la supposta attribuzione di esse al Capo dello Stato ». E aggiunge: «E' il caso di prenderne atto con soddisfazione e di tralasciare pertanto, per riguardo all'istituto della Presidenza, ogni ulteriore risposta polemica ». La questione di fondo, dice «Forze Nuove», riguarda comunque quella «sorta di " mal francese " che contagia da qualche tempo la politica italiana » e che si è manifestato più volte con i propositi di scioglimento anticipato delle Camere e, adesso, con le proposte di modifiche istituzionali. Intransigente, invece, la replica della corrente di « Base », che ripubblica integralmente la nota di ieri l'altro. Vi si dice, fra l'altro, che « non a caso la presidenza Saragat è sempre immischiata in tutti i propositi di instaurare metodi ed indirizzi non condivisi dai partiti di massa e, indirettamente, dal \ popolo, che quei partiti ha suffragato in misura enormemente superiore alla socialdemocrazia ». Per correggere e dissociare la linea della segreteria dalle correnti di sinistra, Il Popolo di domani dice che si tratta di « riserie critiche e interpretazioni particolari del tutto soggettive ». Il giornale della de così prosegue: « Ci rammarichiamo che poleiuiche ingiuste, ma anche reazioni sprtT,orzionate, tentino di coinvolgere in modo assurdo il Capo dello Stato in una disputa che è invece legittima tra gruppi politici ». imparxiaiità « Il nostro rammarico — prosegue il Popolo — è tanto più vivo in quanto abbiamo sempre riconosciuto, e riconosciamo, che il Presidente della Repubblica ha ispirato la sua opera, con coerenza ed alta dignità in ogni momento, alla causa della libertà e della democrazia, adempiendo con dedizione ed equità ai compiti inerenti alla sua alta carica. Di questi sentimenti, del resto, la democrazia cristiana ha dato ulteriore e autorevole conferma anche nei messaggi a lui inviati nella ricorrenza del sesto anniversario presidenziale, certa di interpretare non solo la gratitudine e il grande rispetto del suo vasto elettorato, ma di tutti i cittadini della nostra libera repubblica ». Sempre sul giornale de, il segretario politico, Forlani, dedica a Saragat, nel corso di un'analisi della situazione politica, questo brano: « Aver trovato al vertice dello Stato un punto di riferimento sicuro ed imparziale, di alto prestigio e di esemplare fede democratica è stato un elemento decisivo di garanzia e di aiuto nel cammino che il Paese ha compiuto anche in questo momento diffìcile » (l'ultima crisi di governo). li'Avanti! di domani dice che « nessuno ha creduto che le tesi di Ferri fossero proiettate nel futuro, senza alcuna incidenza nel dibattito politico attuale ». Dopo avere registrato la dichiarazione del Quirinale, il giornale del psi osserva che i socialdemocratici l'hanno definita, sulì'Umanità, una « denuncia » dei metodi delle sinistre de. In tal modo, « l'organo del psu attenua la dissociazione deFsttutamststtadsiscgchitimnimDgtlapszinpcnrclacdpuslcusslfilncadvqsatalmd1ztsèsl del Quirinale dalle tesi di Ferri ». Il commento socialista così conclude: « Sarebbe ipocrisia dire che tutta questa polemica era evitabile: non si parla, impunemente, di modifiche della Costituzione, in tempi come questi, che hanno visto vari tentativi autoritari. Ma si può dire, invece, sinceramente che simili polemiche, dando a ciascuno il suo, possono alleggerire il clima di sospetto che pesa sulla vita politica italiana, possono tracciare importanti linee di distinzione ». itemi dei'71 Allargando la visione ai temi più generali, Forlani e De Martino tracciano sui giornali de e psi le prospettive per il nuovo anno. Forlani si augura che il governo possa procedere con « decisione e realismo » all'attuazione del suo programma, ma indica questa condizione: « I problemi sono tali da non consentire evasioni più ameno fantasiose, bisogna restare con i piedi per terra e convincersi che nessuno ha la bacchetta magica, se non altro per il semplice fatto che non esiste ». Le successive dichiarazioni di Forlani sembrano voler precisare che l'eventualità di un governo monocolore in caso di crisi, di cui aveva parlato pochi giorni fa, è una constatazione oggettiva, non un proposito della de. De Martino dice che le tensioni sociali dimostrano «l'insufficienza e il ritardo dell'azione del governo ». Le difficoltà non nascono dalle polemiche interne al Centro Sinistra e dall'indicazione socialista di « equilibri più avanzati », ma « cioè, fuori dagli eufemismi, di una diversa maggioranza che in qualche modo associ tutta la si7iistra, comunisti compresi, alle responsabilità del potere ». De Martino aggiunge: « Noi abbiamo parlato di processi lenti e contrastati ed abbiamo riconosciuto che prima delle elezioni politiche del 1973 non esistono le condizioni politiche di mutamenti tanto profondi ». Perciò, a suo giudizio, la linea del psi è « corretta e leale », garantisce al governo l'appoggio per la durata di tutta la legislatura. Fausto De Luca \

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