Generale condannato a un anno per il soldato morto in caserma

Generale condannato a un anno per il soldato morto in caserma La sentenza ieri al Tribunale di Asti Generale condannato a un anno per il soldato morto in caserma Colpevole di «eooperazione in omicidio colposo» - Si è appellato Inflitti 1 mesi ciascuno'ad un colonnello e ad un maresciallo La vittima perì sotto il crollo di una palazzina in demolizione lo, (Dal nostro corrispondente) Asti, 19 dicembre. I giudici del Tribunale di Asti dopo un'ora e mezzo di camera di consiglio hanno condannato il generale di brigala Antonio Casertano ad un anno e 15 giorni di reclusione. E' stato ritenuto colpevole di cooperazione in omicidio colposo e falso ideologico. Quattro mesi ciascuno di carcere sono stati inflitti al colonnello Antonino Greco e al maresciallo Nicola Del Raso per omicidio colposo; per l colonnello Pasquale Valentini, che era accusato, assieme al colonnello Greco, di falso ideologico, il tribunale ha modificato l'imputazione in l falsa testimonianza, e lo ha \ amnistiato. Ancora il colonnello Valentìnì è stato assolto assieme all'impresario Agoslino Quattordio, di Castelazzo Bormida, dall'imputazione di omicidio colposo per non aver commesso il fatto. I militari Leonardo Noie, di Potenza, Baldassarre Aieldi Partanna e Faustino Miniucchi, di Fara Sabina, che erano accusati di favoreggiamento e falsa testimonianza, sono slati assolti per non aver commesso il fatto. I fatti accaddero nel dicembre 1064, nella caserma « Colli di Felizzano », ad Asti, dove ha sede il comando del XXI reggimento fanteria « Cremona ». Antonio Casertano, allora colonnello, comandava il reggimento ed i suoi più diretti collaboratori erano il ten. col. Greco, vice comandante, e il ten. col. Valentini, al quale era affidato M primo battaglione. Nel pomeriggio del 10 di- cernere, i soldati Giovanni Puggioni. da Sassari, Domenico Casanova, da Altamura (Barn e Leonardo Noie furono travolti dal crollo parziale d'una palazzina in demolizione, che sorgeva nel recinto della caserma. Il Puggioni rimase ucciso, sepolto dalle macerie, mentre il Noie e il Casanova furono estratti dalle macerie feriti, il secondo più gravemente, tanto che guari dopo lunga degenza in vari ospedali. Dopo la disgrazia furono aperte due inchieste, una a cura della magistratura militare, l'altra per iniziativa di quella civile. Il rapporto del col. Casertano, redatto con la collaborazione dei ten. col. Greco e Valentini, si concluse con l'affermazione che il tragico evento era dovuto a fatalità: il Puggioni, contro gli ordini e superando i segnali di pericolo predisposti dalla ditta Quattordio. appaltatrice della demolizione, sarebbe penetrato, per caso o ver curiosità, nella palazzina, perdendo la vita nell'improvviso crollo. I suoi commilitoni. Noie e Casanova, si sarebbero feriti nel tentativo di recar soccor- \ so all'amico. Tale versione fu avallata con le testimonianze di alcuni militari. La Procura della Repub- blica di Asti non si accontentò della versione. Con pazienti indagini, interrogando i militari che nel frattempo erano ormai andati in congedo, stabilì che i fatti si erano svolti diversamente. Il Puggioni e gli altri soldati avrebbero ricevuto ordini dì proseguire i lavori di demolizione, sospesi dall'impresa Quattordio. senza alcuna garanzia di sicurezza. I soldati avrebbero rese false testimonianze su suggerimento dei loro ufficiali. Nel corso delle tre udienze il generale Casertano si era difeso dicendo che non sapeva che una squadra di militari fosse addetta alla demolizione ina di essere al corrente che l'incarico era stato affidato ad un'impresa privata. Da parte sua il colonnello Greco affermava di non aver mai dato ordine che la palazzina fosse demolita dai militari, mentre il colonnello Valentini dichiarava che "la squadra « minuto mantenimento » composta dai militari travolti dal crollo non era sotto le sue dipendenze. I tre ufficiali respingevano anche le accuse di falso sostenendo che ì militari avreb bero reso le loro dichiarazioni sulla disgrazia, spontaneamente, senza alcun « intervento d'autorità ». v l \ gen. Antonio Casertano111111111111 II 111111 |l 11 11 1111111111111 IIIIIMIII