Franchi ha invocato l'intervento statale per risanare il pesante deficit del calcio

Franchi ha invocato l'intervento statale per risanare il pesante deficit del calcio Una serie di riunioni a Milano dei dirigenti federali e di club Franchi ha invocato l'intervento statale per risanare il pesante deficit del calcio Provvedimenti e proposte per ovviare ai 32 miliardi di passivo - Franchi ha chiesto anche ai presidenti di credere alla buona fede degli arbitri - Il precidente della Lega, Stacchi, prima si.dimette poi ci ripensa, ma è costretto a rivedere alcune norme - In programma una grande inchiesta di mercato per conoscere gli orientamenti (Dal nostro corrispondente) Milano, 18 dicembre. Il calcio professionistico ha compiuto oggi un accurato esame di coscienza nel corso di una tornata di riunioni clic si sono protratte, pressoché ininterrottamente, dalle 10 del mattino fino oltre la mezzanotte. .Sono stati esaminati dettagliatamente tutti gli aspetti del complesso malessere che travaglia il calcio professionistico a tutti i suoi livelli. Il presidente della Fedcrcalcio, Artemio Franchi, il presidente della Lega, Stacchi, i singoli presidenti delle società di A e B, gli arbìtri ed i loro capi, hanno parlato, una volta per tutte, fuori dai denti, accusando o controaccusando, difendendosi o ricorrendo a clamorose chiamate di correo. La voce più grossa l'ha fatta proprio 11 personaggio su cui ricadono le responsabilità maggiori, cioè, il presidente della Federcalcio. In difesa degli arbitri Il dott. Artemio Franchi ha rivolto un severo fervorino a tutti i presidenti delle 36 società, di A e B, per richiamarli ad un maggior rispetto e ad una pHi opportuna comprensione della difficile funzione degli arbitri. Egli ha cominciato a ricordare ai presenti che l'enorme crescita della popolarità del calcio maggiore pone un primo essenziale dovere a tutti i suoi protagonisti diretti e indiretti, quello di salvaguardare la solidità di un pilastro base del calcio stesso, la « credibilità ». ci Oggi — ha detto Franchi — tutti i tifosi sono ancora giustamente convinti che, alla fine, vince sempre chi lo merita davvero. Però il concetto di credibilità bisogna estenderlo anche al singoli episodi delle vicende agonistiche, non mettendo mai in dubbio la buona fede di chi commette eventuali errori. E' chiaro che domenica (a Genova e ai danni della Fiorentina: n. d. r.) è stato concesso un gol che non era affatto gol. Ciò ha fatto dire all'allenatore fiorentino Pesaola che questo in cui viviamo è un Paese in cui tutti sono liberi, meno gli allenatori. Ebbepe, a parte il fatto che non tutti sono liberi di guadagnare le somme che guadagnano gli allenatori, io rispondo a Pesaola dicendo che non si deve mai mettere in dubbio l'onestà degli attori, neppure quando sono colti in flagrante errore ». Ai presidenti di società, tuttavia il dott. Franchi non ha rivolto solo rampogne. Egli ha anche rinnovato la formale e impegnativa promessa di battersi sem- pie più accanitamente per ottenere l'auspicato intervento dello Stato in favore del calcio. Il presidente della Federcalcio ha spiegato la nuova strategia che si propone di seguire nei confronti degli organi pubblici, muovendo all'attacco di un frusto ed ormai superato slogan del recente passato: lo sport agli sportivi. « Il calcio — ha aggiunto infatti Franchi — è ormai un fenomeno di così largo interesse da provocare notevoli incidenze non solo in campo sportivo ma anche e soprattutto in campo economico, psicologico, e sociale. Non è più restringibtle insomma negli angusti limiti del problema dell'impiego del tempo libero ma deve essere considerato alla stregua di un vero e proprio fatto sociale. Come tale, quindi, non può essere ancora ignorato dagli organi pubblici. In Inghilterra è stato compiuto un rapporto parlamentare sul calcio professionistico ed è stato scoperto che esso suscita appunto larghe ripercussioni anc'ie di carattere economico, sociale, sindacale, e che pertanto deve essere disciplinato nell'ambito delle attività di interesse dello Stato. Anche in Italia è indispensabile un'indagine del genere. Lo Stato deve accertare se il calcio è un fenomeno economicosportivo e sociale accettabile o se non lo è. Se accerta che lo e, deve assolutamente aiutarlo, se acquisisce invece la certezza che non lo è, lo dica e noi cercheremo di correre ai ripari in altro modo. Non possiamo continuare ad accettare un certo tipo di discorsi che vogliono farci credere che gli sgravi fiscali potrebbero essere giusti ma che non lo sono perché l'allenatore Helenio Herrera guadagna troppo. E' assurdo ». i( Nel calcio, ha continuato Franchi, vi sono mezzo milione di praticanti, l'uno per cento dell'intera popolazione italiana, e oltre 20 milioni di tifosi, nonostante esso non abbia mai goduto di alcun aiuto esterno. Nella scuola non lo hanno voluto, dai giochi della gioventù lo hanno escluso; a dispetto di ciò è lo sport più diffuso e popolare, è l'unico che induca 15.000 persone ad "invadere" l'Austria per una partita della nazionale, è 11 solo che goda insomma di una spinta popolare le cui componenti debbono essere esaminate e studiate attentamente dallo Stato ». La Federcalcio, dunque, farà giungere fino al Parlamento i concetti che hanno fatto da substrato dell'appassionata perorazione del dott. Franchi, nella speranza di ottenere un intervento diretto dello Stato, e, quindi, un sensibile sgravio degli oneri fiscali che pesano attualmente sui sodalizi calcistici e sul biglietti d'ingresso agli stadi, un aumento della percentuale che il Totocalcio versa attualmente al Coni, la sospirata istituzione delle società calcistiche per azioni senza fine di lucro. 1 presidenti di società si propongono peraltro di imprimere un più veloce impulso all'azione federale, promuovendo per loro conto una profonda indagine di tipo analogo a quella condotta dui Parlamento inglese e prima ricordata dal dott. Franchi. Una speciale commissione costituita dal dott. Stacchi con l'attiva partecipazione dell'ino. Marras, si n già impegnata a condurre celer mente in porto una specie di analisi di mercato fra tutti i tifosi italiani e fra gli spettatori Naturalmente, il progetto di questa gigantesca inchiesta « tipo Gallup » è stato perfezionato nel corso dei lavori del consiglio direttivo della Lega nazionale, che si è riunito alle 10 de! mattino ed ha proseguito burrascosamente i suoi lavori fino alle 16 circa. Il direttivo avrebbe dovuto, tra l'altro, prendere in esame il complesso di riforme proposte dai rappresentanti della ; serie B per contrapporre una serie di energici provvedimenti deflazionistici al terrificante deficit di 32 miliardi di lire nel quale si dibattono le società di A e B. Ma non lo ha fatto perche è venuto improvvisamente a trovarsi innanzi alla drammatica alternativa di una vera e propria crisi di governo. Il presidente Stacchi, infatti, per non cedere all'inversione di rotta che i rappresentanti della B avrebbero voluto imporre alla politica della Lega, ha rassegnato clamorosamente le dimissioni. Il Consiglio ha respinto tali dimissioni a grande maggioranza strappando peraltro a Stacchi l'impegno a rivedere, quanto meno, le più restrittive e illogiche delle norme sul trasferimenti (come ad esempio obbligo dì pagamento in contanti delle proprietà del giocatori riscattati) e ha chiesto un adeguamento della percentuale dell'incasso che le varie società versano al Fondo di mutualità della Lega anche per le partite amichevoli. stati e se essi verranno presentati senza commenti arbitrari. In questo senso faremo un passo preciso presso la televisione al più presto ». La tornata di riunio:.: si è conclusa in serata in un grande albèrgo con l'atteso incontro tra tutti l presidenti e t dirigenti presenti a Milano e l 41 arbitri a disposizione della Commissione arbitri nazionale. Arbitri e dirigenti si sono scambiati i doni di Natale, come tradizione ma non si sono risparmiate le frecc'rte polemiche. Mancava tuttavia il presidente della Roma. Marchini. che per non ritrovarsi a faccia a faccia con l'arbitro patavino Francescon e con il capo degli arbitri Campanati. ha preferito inviare due telegrammi con i quali spiegava di non ritenete opportuno partecipare alle riunioni perché deferito alla Corte federale. In effetti anche il presidente del Torino, Pianeta, è stato deferito alla Caf per le dichiarazioni contro Michelotti, eppure non ha rinunciato a manifestare ancora apertamente te sue ragioni innanzi a Franchi, Stacchi, Campanati e allo stesso Michelotti. David Messina La Rai-televisione Le proposte della B verranno riesaminate a metà del prossimo mese di gennaio, quando tornerà a riunirsi il Consiglio. In tale occasione si tornerà a parlare anche dei rapporti con la televisione. I rappresentanti della Lega ritengono ormai irrisorio il canone di mezzo miliardo che la Rai-Tv paga annualmente per poter piandare in onda le sue numerose trasmissioni televisive e radiofoniche sul calcio e intendono inoltre ottenere una radicale revisione dei metodi con i quali, la domenica sera, vengono ricostruiti e commentati alla televisione gli episodi più contestati delle singole partite. Lo stesso dott. Stacchi ha preannunciato: « La moviola televisiva è un mezzo meccanico interessante e istruttivo ma non apprezziamo 1 commenti che ispira ad alcuni redattori della televisione. Non possiamo ammettere che un qualsiasi commentatore giudichi e commenti come crede determinati episodi di gioco. Mostrare un singolo episodio a volte può falsare il giudizio su una intera partita e mettere pericolosamente in agitazione una intera città. Noi quindi diclamo si alla moviola ma solo se verranno scelti tutti o quasi 1 casi conte¬

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