La "Pravda" attacca i dissidenti "idioti, venduti e schizofrenici"

La "Pravda" attacca i dissidenti "idioti, venduti e schizofrenici" Lungo articolo contro Solzenicyn, Amalrik, Bukovskij La "Pravda" attacca i dissidenti "idioti, venduti e schizofrenici" Il Premio Nobel definito un "emigrato spirituale interno" elevato in Occidente al ruolo di "grande scrittore russo" soti nodaceSve tibedilefuMinrepincopstvorivsposplereAr(Dail nostro corrispondente) Mosca, 17 dicembre. I nomi di Andrej Amalrik e Vladimir Bukovskij, i due esponenti più aggressivi e compromessi del « dissenso » sovietico, sono comparsi oggi per la prima volta sulla Pravda in un lungo articolo, circa 2500 parole, dal titolo: « La miseria dell'anticomunismo ». L'articolo — del quale la Tass ha dato ampi estratti, sottolineandone così il carattere ufficiale — non e firmato da un redattore del giornale, ma da un apparatcik di nome I. Aleksandrov: ha quindi il valore di un'inattesa presa di posizione, aspramente critica e a tratti sarcastica, del partito sul problema del « dissenso letterario ». La seconda parte dell'articolo è interamente dedicata a Solzenicyn, che la Pravda pone tuttavia su un piano dìverso rispetto ad Amalrik, Bukovskij ed altri « babbei, venduti, farabutti e schizofrenici ». Il giornale del pcus riconosce implicitamente il valore letterario del « Premio Nobel », ma disprezza l'indirizzo sociopolitico delle sue opere (tacendo, però, su Una giornata di Ivan Denisovic, la cui pubblicazione nell'Unione Sovietica fu autorizzata da Kruscev quale testimonianza del terrore staliniano). L'attacco a Solzenicyn — definito «emigrato spirituale interno» — è il più violento tra quelli sferrati dalla stampa sovietica dopo il conferimento del « Nobel » allo scrittore. In alcuni passi, ricorda l'insultante arringa di Semicastnyi, allora segretario del Komsomol, contro Boris Pasternak, nel 1958. Inquadrando in generale il problema del « dissenso », la Pravda scrive: « Negli ultimi tempi si nota un'intensificazione dell'attività calunniosa e disinformatrice dei centri occidentali di diversione ideologica. Ma avendo di fronte a sé il monolitico popolo sovietico, ai nemici dell'Urss non resta che rimestare nei rifiuti e cercare la preda fra individui corrotti, disposti a vendere tutto per un piatto di lenticchie straniere. Gli affari degli avversari del comunismo vanno talmente male che essi si vedono costretti a ricorrere ai servizi di elementi criminali, di rinnegati di ogni genere, parassiti, truffatori e persino di persóne che potrebbero interessare soltanto lo psichiatra ». In verità, secondo la Pravda, « questi individui, spacciati per "studiosi e letterati", | ! 11Pa sono dei babbei venduti ». Il\ ti caso Amalrik » (che, il 12 novembre scorso, è stato condannato a tre anni di « carcere duro » dal tribunale di Sverdlovsk per « detenzione e diffusione di materiale antisovietico ») lo dimostrerebbe: « La "camera scientifica" di Amalrik — scrive il giornale — finì nel 1961, quando egli fu espulso dall'università di Mosca per assenze continue e insuccessi. Messosi a svendere i libri della biblioteca del padre, egli divenne presto un incallito | parassita e fece la conoscenza dei tribunali. Dopo aver fatto, per usare le sue stesse parole, un "viaggio involontario" in Siberia, Amalrik decise di guadagnarsi da vivere... negli uffici dei corrispondenti di alcuni giornali occidentali, spifferando loro sporche chiacchiere e pettegolezzi... « Erano i dollari che interessavano maggiormente ad Amalrik. Al momento dell'arresto egli fu trovato in pos- sesso di 350 dollari in asse gni usati solitamente dai di- plomatici stranieri. Questo ca lunniatore da strapazzo e trafficante di valuta fu condannato a tre anni di reclusione ». Vladimir Bukovskij (che ha trascorso otto anni in un « campo di lavoro » siberiano) è, secondo la Pravda, « un giovanotto impudente, che non conosce che i portoni delle case in cui risiedono a Mosca i corrispondenti stranieri, ai quali egli vende assurdità antisovietiche in cambio di "regali" da quattro soldi ». In conclusione, i dissidenti sono « quattro gatti, che elemosinano whisky e sigarette, come del resto riconoscono i loro stessi benefattori, anche se di giorno in giorno l'intero apparato propagandistico dell'imperialismo punta la propria attenzione non sulla vita meravigliosa di un grande popolo, ma su un miserabile pugno di anime vendute ». Non essendo riuscito a co¬ struire attorno a questi « babbei venduti » un mito credibile, l'imperialismo, secondo la Pravda, ha creato una « provocazione un po' più grande attorno al nome di Solzenicyn, con il suo tacito consenso ». « Emigrato spirituale interno — conclude la Pravda — estraneo e ostile a tutta la vita del popolo sovietico, Solzenicyn si è visto elevare dalla propaganda borghese al ruolo di "grande scrittore russo" e si è visto assegnare recentemente il premio Nobel. Il comitato Nobel si era lasciato guidare dagli speculatori antisocialisti, i quali esaltano Solzenicyn non per il suo talento, ma solo per il fatto che egli denigra la realtà sovietica. Questa è la sporca buca in cui è scivolato Solzenicyn, espulso dall'Unione degli scrittori dell'Urss e condannato dall'opinione pubblica sovietica per il suo comportamento indegno ». Paolo Garimberti Aleksandr Solzenicyn

Luoghi citati: Amalrik, Mosca, Siberia, Unione Sovietica, Urss