Campagna ritorna libero dopo un anno trastorso in carcere accusato di omicidio
Campagna ritorna libero dopo un anno trastorso in carcere accusato di omicidio Si chiude un capitolo del delitto Martine Beauregard Campagna ritorna libero dopo un anno trastorso in carcere accusato di omicidio Separato dalla moglie, senza casa, fallita l'azienda paterna, rischia ora l'arresto per autocalunnia e bancarotta - Secondo i periti, si era accusato « per prendere in giro se stesso » Carlo Campagna esce questa mattina da! carcere di Alessandria, dopo un anno e sette giorni di detenzione, prosciolto in istrut- toria per insufficienza di prove dall'accusa di aver ucciso Martine Beauregard. Il suo difensore, aw. Antonio Foti, gli ha inviato ieri pomeriggio un telegramma: « Scarcerazione prevista per domani i). Il ragioniere ventottenne ha accolto la notizia senza apparente emozione. Non era una novità, la sapeva da un mese, quando il pubblico ministero dott. Toninelli aveva depositato la requisitoria chiedendo la sua assoluzione con formula dubitativa, e già si prevedeva che il giudice istruttore dott. Franco sarebbe stato dello stesso parere. Il play boy, comunque, è rammaricato di non essere stato assolto con formula piena, e presenterà appello. Davanti al carcere di Alessandria dove Campagna è stato trasferito nel luglio scorso dopo le manifestazioni di protesta alle ii Nuove ii, sarà ad attenderlo l'avv. Foti. A Torino il giovane Incontrerà la madre e 1 fratelli e quasi certamente sarà accolto nella loro casa. Non ha più nulla: separato dalla moglie Annalisa Girardi, disdetto l'affìtto dell'alloggio di corso Galileo Ferraris 64, fallita l'azienda paterna, di cui era procuratore speciale, per lui l'avvenire non si presenta facile. Anzi, rischia di tornare In carcere: prosciolto dall'imputazione di omicidio, rischia di venir incriminato per bancarotta. Quasi certa, intanto, è l'incriminazione per autocalirnnia, essendosi accusato di un delitto che non ha compiuto. La decisione del giudice istruttore dott. Franco potrà essere impugnata dalla Procura Generale, ma non per questo verrà sospeso il provvedimento di scarcerazione. In caso di impugnazione, sarà la sezione istruttoria a pronunciarsi: potrà confermare l'assoluzione del Campagna, oppure ordinare una nuova istruttoria e, di conseguenza, l'arresto. Ma è improbabile che, con gli elementi finora acquisiti, si ricominci tutto daccapo. Un anno e sette giorni di indagini non hanno portato molta luce sul caso Iniziato il 5 dicembre '69 quando il ragioniere ventottenne telefonò al capo della Mobile dott. Montesano e gli chiese di venirlo a prendere in albergo « perché — disse — sono responsabile della morte di Martine Beauregard ». Segui la confessione: « La ragazza si sentì male nel mio alloggio, andò in bagno, scivolò nella vasca e annegò, senza che io facessi nulla per salvarla, perché avevo paura che mi ricat tasse ». E un mese dopo, la ri- trattazione. « Ho Inventato tutto perché ero pieno di debiti, non sapevo come uscire da una situazione disastrosa ». Tutto qui, non si è andati oltre. La perizia necroscopica di Martine smentì punto per punto il racconto del « play boy », la perizia psichiatrica lo definì « psicopatico sadotnasochista, dedito all'alcool, inattendibile in ogni sua dichiarazione », Pazzo, mitomane? No. Un giovane che si diverte (fino a qual punto non si sa) a prendere in giro se stesso e gli altri. Il sospetto che egli abbia detto la verità, quando confessò alla polizia e al magistrato, rimane: ma non vi sono prove per dimostrarlo. L'unica che esiste non basta: è la testimonianza della Sabbani, amica di Martine. Disse di aver visto Campagna sulla 125 chiara invitare la Beauregard sull'auto. Pur ammettendo che sia vera — e i giudici lo credono — non è sufficiente per provare che fu Campagna a uccidere la ragazza. Ma solo nei prossimi giorni si conoscerà il testo della sentenza di proscioglimento e i motivi che hanno indotto 11 dott. Franco a prosciogliere l'imputato. Carlo Campagna fotografato nel mese di luglio quando fu trasferito dal carcere di Torino ad Alessandria
Luoghi citati: Alessandria, Torino
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