Un mobile lampeggiante che dà molta importanza

Un mobile lampeggiante che dà molta importanza Convegno sull'Informatica alla Fondazione Agnelli Un mobile lampeggiante che dà molta importanza Cosi sembra sia considerato l'elaboratore, in taluni uffici, quando dirigenti e funzionari non sanno adoperarlo - In realtà è uno strumento che può trasformare la nostra vita In ogni discorso sull'informatica si torna sempre a mettere in rilievo, da parte degli esperti nelle varie discipline, un punto centrale: l'insufficiente preparazione degli uomini. I computers hanno raggiunto un elevato grado di capacità operativa che ben di rado viene utilizzato nella sua pienezza; e questo tanto nelle aziende private quanto nel la pubblica amministrazione. « Nella macchina dello Stato — così si è espresso l'ing. Castelli Avolio del ministero della Ricerca Scientifica, parlando ieri alla « Tavola rotonda » promossa dalla Fondazione Giovanni Agnelli — disponiamo di almeno sessanta eia- boratori elettronici. Ma i risultati sono inadeguati». Concetti analoghi sono stati enunciati dal dott. Cazzaniga, presidente della Esso, che ha guidato il dibattito nella riunione del mattino. Non si tratta soltanto d'una carenza di analisti e programmatori veramente sicuri — alla quale la scuola potrà rimediare — ma del fatto che il dirigente o l'alto funzionario hanno essi stessi poca dimestichezza con la macchina elaboratrice di dati che non di rado hanno contribuito a far acquistare. « Un po' come una decorazione da mettere all'occhiello o come un grosso mobile per dare importanza all'uffìcio ». E si hanno esempi di aziende nelle quali l'acquisto di un calcolatore, invece di portare la salvezza, ha aggravato il dissesto. In realtà (e ripetiamo, purché li si sappiano adoperare) i computers sono non soltanto utili, ma assolutamente indispensabili in settori sempre più numerosi della socie tà moderna. Questa necessità di ricorrere al calcolatore (strumento, non dimentichiamolo, caratterizzato da tre elementi essenziali, rapidità, facilità di accesso e ricchezza di elaborazione delle informazioni) è emersa con singolare evidenza nel corso della riunione pomeridiana del convegno, guidata con arguta sicurezza dal professor Gilberto Bernardini. Dalla progettazione d'un modello meccanico alla guida d'una macchina utensile, dalla ricerca nucleare o chimica all'analisi d'un problema di idrodinamica, non c'è si può dire campo tecnologicamente o industrialmente avanzato nel quale si possa trascurare il contributo del calcolatore elettronico: basti pensare, per fare un esempio, all'ala del Concorde nella quale 3500 pezzi si devono incastrare l'un l'altro, senza martello o viti, e reggere allo sforzo. Sì richiede nei singoli pezzi un limite di tolleranza estremamente esiguo che solo il computer può controllare. Tutto questo è ormai ben noto. Meno facile è invece il rendersi conto di quanto le nuove tecniche di acquisizione ed elaborazione dei dati (appunto, l'informatica) possano contribuire alla pratica della giustizia e della medicina. In Italia, ha detto il prof, Borruso, non abbiamo ad esempio una documentazione aggiornata, centralizzata e facilmente acces- sibile, che ci permetta di dire con sicurezza quante siano le persone in attesa di giudizio o pregiudicate o detenute. Nessun giurista può trovare con prontezza le sentenze che potrebbero interessarlo, riguardanti casi analoghi a quello di cui si occupa, o metter le mani a colpo sicuro nell'immenso mare della dottrina giuridica. Tutti compiti che l'elaboratore elettronico potrebbe assolvere grazie alla sua capacità di memorizzare e restituire tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ma soprattutto interessanti, direi anzi eccitanti per il pubblico, sono le possibilità che l'elaboratore offre nel campo della medicina. Non che il medico, come ha sottolineato il prof. Donato, corra il rischio di trovarsi disoccupato. Sarà sempre il medico a trarre, dai molti dati analitici che il compu; ter raccoglie dal paziente attraverso appositi .« sensori », la valutazione complessiva che permette di fare la diagnosi e suggerire la terapia. Ma le sempre maggiori conoscenze che di giorno in giorno acquisiamo nelle scienze biologiche richiedono analisi di laboratorio sempre più particolareggiate, dati sempre più numerosi, elaborazioni sempre più complesse. E tutto ciò può farlo soltanto il computer. Inoltre, in molti casi (ad esempio, durante un'operazione sul cuore, un trapianto, nella fase acuta d'una malattia) il medico si trova a dover prendere decisioni immediate, sulla base di variabili (pressione, temperatura e via via) così numerose e simultanee che soltanto il calcolatore può valutarle in tempo utile. Come ogni altro ramo della nostra vita, ha concluso il prof. Donato, anche la medicina sarà trasformata dall'elaboratore. Umberto Oddone *

Persone citate: Avolio, Borruso, Castelli, Cazzaniga, Gilberto Bernardini, Umberto Oddone

Luoghi citati: Italia