Continua la battaglia sulle cliniche mentre il fisco rivede gli imponibili

Continua la battaglia sulle cliniche mentre il fisco rivede gli imponibili Si inasprisce la polemica: smentite e nuove accuse Continua la battaglia sulle cliniche mentre il fisco rivede gli imponibili Cinque direttori di cliniche ci scrivono: « I nostri bilanci sono regolari, lo ha accertato lo scorso aprile un ispettore ministeriale» - Il punto di maggior contrasto rimane: le norme per la ripartizione degli introiti tra clinici e assistenti sono rispettate? - Accordo tra Università e personale non docente, revocato lo sciopero Clinica neurologica: un assistente guadagna come una segretaria d'azienda Accordo all'Università per il personale non insegnante. Ma la polemica sulle cliniche prosegue tra accuse e smentite. Anche ieri a « La Stampa » sono giunti nuovi documenti sugli introiti degli istituti universitari c contrastanti pareri sulla loro ripartizione. Cinque clinici di fama ci hanno inviato una lettera per precisare che i bilanci dei loro istituti sono in perfetta regola come ha potuto constatare un ispettore del ministero lo scorso aprile. La Giunta comunale, con procedura straordinaria, ha deciso la revisione degl'imponibili di 189 contribuenti per l'imposta di famiglia: di questi, 87 sono medici molto noti, clinici e primari, tutti con imponibili iniziali superiori ai 12 milioni annui. Esponiamo la cronaca della giornata. Riceviamo e pubblichiamo, a firma del clinici Benassi, Brunetti, Ciocatto, Dogliottl, Morino: « In relazione a quanto pubblicato sull'andamento amministrativo degli istituti da noi diretti, facciamo presente che, lo scorso aprile, la suddetta attività amministrativa è stata attentamente esaminata e vagliata da un ispettore ministeriale (ministero della Pubblica Istruzione) il quale, al termine del suo mandato, ha concluso per la piena regolarità della condotta amministrativa dei nostri istttutl e del relativi bilanci. Tutto ciò contrasta e smentisce al tempo stesso ciò che è stato scritto net nostri confronti ». La polemica sulle cliniche è nata dalle osservazioni del sindacalisti raccolte durante le assemblee del personale non docente in sciopero nei giorni scorsi. Punto cruciale, l'ammontare degli introiti e i criteri di ripartitone tra direttori e assistenti. Su questi problemi sarebbe auspicabile che ciascun clinico si pronunciasse per dimostrare pubblicamente quella regolarità che l'ispettore ministeriale ha già accertato. * * La cllnica neurologica dell'Università, diretta dal prof. Bergamini, ha 142 letti; di questi 35 costituiscono il « reparto » di neurochirurgia. Per 1 ricoveri di medicina l'Inam — che fornisce a questa come alle altre cliniche press'a poco il 50-60 per cento dei malati — paga compensi fissi prò capite di 15.200 lire; per 1 ricoverati di neurochirurgia versa, secondo 11 tipo degli interventi 18.390, 31.705 e 36.915; la media si aggira sulle 28-30 mila lire. Nel '68 1 mutuati Inam per neurologia sono stati 700 e per neurochirurgia 350; l'anno dopo rispettivamente 900 e 450. Il solo Introito per competisi fissi di tutte le mutue si aggira sul 28 milioni per neurologia, supera 1 25 milioni per neurochirurgia. Che cosa succede di questi proventi? Vanno a formare un unico mucchio e vengono assegnati, senza alcuna differenza tra medici e chirurghi non con il sistema del 4,2,1 ma con un altro tipo di suddivisione che così risulta ai sindacalisti dell'Università: 26 per cento al direttore, 10 per cento al due aiuti, quote varianti dal 2,50 al 7 per cento agli 11 assistenti di ruolo, 1 per cento ai non strutturati. « Il tipo di suddivisione adottato dalla clinica — dicono 1 sindacalisti — non susciterebbe critiche se fosse nota, con precisione, la somma introitata e se l'istituto non perpetuasse l'equivoco di una clinica medica che ha nel suo interno, non riconosciuta e compressa, una vera e propria cllnica chirurgica ». Un assurdo, a giudizio di tutti, e un anacronismo nel confronti di un'lmpostazione moderna della medicina: l'elemento paralizzante per migliorie attese, sollecitate, mal ottenute. Ecco 11 quadro: 35 letti, 900 operazioni l'anno in gran parte di alta chirurgia. Un organico e un'attrezzatura più che modesta: 4 medici e nel reparto niente monitoraggio, né aria condizionata, né letti speciali. Se la somma derivante dai compensi fissi e la sua ripartizione sono approssimativamente note, nulla è stato finora possibile conoscere sugli introiti e i criteri dt divisione relativi agli altri proventi: ambulatoriali e paganti in proprio. Si noti che un'operazione al cervello, secondo le tariffe dell'Ordine dei medici oscilla tra le 250 e le 600 mila lire. Si può Invece sapere quanto guadagna un assistente di ruolo alla clinica neurologica. Sia medico, sia chirurgo può contare mensilmente su questi introiti: circa 120 mila lire di compensi fissi (negli ultimi due mesi la voce si è dimezzata ma non sono state fornite spiegazioni); 50-60 mila lire circa di proventi ambulatoriali per prestazioni a pagamento di ritorno dall'Università; 60-70 mila lire per la voce « paganti In proprio ». In totale un guadagno che non supera quello di una segretaria d'azienda. Lo sciopero del personale non insegnante dell'Università si è concluso ieri sera dopo 24 giorni. Stamane si riaprono le segreterie, le biblioteche, i laboratori. Riprende l'attività di ricerca. L'agitazione iniziatasi per « il ripristino dei compensi extra stipendio e poi per miglioramenti economici e contro la repressione » si è fermata dopo l'accoglimento da parte del consiglio di amministrazione delle principali richieste. Ieri mattina l'assemblea, nell'aula magna di via Po 17, ha esa minato le concessioni scaturite dalla seduta fiume di mercoledì sera. Gli oratoli hanno rilevato: « Avevamo deciso già da alcuni giorni di accettare i compensi extra stipendio nella misura offerta dall'Università (da 42 a 40 mila lire mensilt a seconda delle categorie); ora dobbiamo esaminare se anche In parte relativa ai problemi normativi e a quelli legati alla repressione sta positiva». Dall'analisi risulta: « No» tutto ù risolto, ma qualche cosa di buono c'è. Occorre però che gli Impegni assunti sulla carta vengano tradotti nella realtà ». In particolare: « la rapida riassunzione del sindacalista Maglione e nessuna vendetta contro gli altri membri di commissione interna ». Infine è stato approvato 11 seguente documento: « I lavoratori giudicano relativamente insufficiente la delibera del Consiglio di amministrazione. Ritengono che gli ostacoli più impegnativi siano statt superati, intendono acquisire gli aspetti positivi della delibera e mantengono la più stretta vigilanza è lo stato dt agitazione affinché non ci siano tentativi di invalidare le conquiste ottenute ed affinché la forza dimostrata dai lavoratori sia mantenuta intatta per ulteriori miglioramenti ». Il documento prosegue: « 1 lavoratori decidono pertanto la ripresa del lavoro a partire da oggi tenendosi pero pronti ad una ripresa della lotta, soprattutto per costringere il ministero ad accogliere la richiesta di reintegrazione del compagno Maglione colpito da un inammissibile atto repressivo; ritengono opportuna l'utilizzazione dell'aula magna per tener le periodiche assemblee generali «. Alle 12 un gruppo di dipendenti si è recato dal rettore per chiedere « a chi si riferiva quando, rilasciando dichiarazioni a La Stampa lui citato " le imbroglio neric di alcune persone ben individuate " ». Il prof. Allara ha spiegato: « Lo commissione che dovrà indagare sulla regolarità amministrativa delle cliniche e dell'Università farà luce su tutto. Gli imbrogli, se verranno alla luce, saranno denunciati alla Magistratura ». Il rettore ha poi sottolineato, per quanto riguarda le cliniche, che la situazione è molto complessa perché « le convenzioni con gli ospedali, scadute da 2 anni, non sono state rinnovate in attesa dello schema tipo previsto dalla riforma ospedaliera ed uscito da appena un mese ». SI tratta di uno schema che 11 prof. Allara giudica buono, comunque (i va ancora adeguato alle singole esigenze locali ». Il rettore ha concluso: « L'Università finora ha dovuto sottostare a norme antlclw di 30-40 anni. Ad esemplo ha pagato per parecchio tempo delle quote annue al S. Giovanni, fino a quando, seccato da questa assurdità, mi sono rifiutato dt versare un balzello ingiusto ».

Persone citate: Allara, Benassi, Bergamini, Brunetti, Ciocatto, Inam, Morino