Dopo l'assassinio del geometra gli operai tornano nel Continente

Dopo l'assassinio del geometra gli operai tornano nel Continente Paura per il banditismo in tutta la Sardegna Dopo l'assassinio del geometra gli operai tornano nel Continente Dodici tra capicantiere e capisquadra dell'impresa in cui lavorava la vittima hanno deciso di lasciare l'isola - Un'inutile battuta per trovare i fuorilegge - Grande folla ai funerali del professionista (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 9 dicembre. (77i. g.) La caccia ai fuorilegge, che lunedi sera hanno ucciso nel Nuorese il geometra bergamasco Pietro Ghitti (che aveva reagito al tentativo di sequestro) ed il pastore Matteo Piras, testimone involontario, è proseguita per tutta la giornata nelle montagne della Sardegna centrale. E' stato messo in movimento il consueto dispositivo d'emergenza in queste situazioni: centinaia di agenti e carabinieri (divisi in reparti radiocollegati), elicotteri, unità cinofile. Dei banditi per ora nessuna traccia. Le indagini sono febbrili. C'è negli inquirenti una dura ostinazione: gli assassini hanno rivelato una ferocia incredibile, che ha esasperato gli animi; per questo, carabinie¬ ri e polizia debbono giungere a tutti i costi alla identificazione dei criminali, che sembrano decisi a non desistere dalla loro attività. Purtroppo, ci si muove nel buio. Gli indizi sono pochi: nelle mani degli investigatori sono soltanto due berretti da pastore (è probabile siano stati acquistati ad Orgosolo), una manciata di proiettili (quelli che hanno ucciso le due vittime), una pistola (trovata nella zona in cui è stato ammazzato il pastore) e forse alcune impronte digitali rilevate dagli uomini della Scientifica sull'auto abbandonata dai fuorilegge sulla statale Ottana-Nuoro. Non vi sono dubbi sulla connessione tra le due azioni criminali. I fuorilegge che hanno tentato di rapire ed hanno poi ucciso il geometra bergamasco sono certamente gli stessi che hanno falciato con una raffica di mitra il pastore che li aveva sorpresi mentre tentavano di incendiare l'auto rubata che era servita loro per la tragica scorreria. La testimonianza della vicina di casa dell'imprenditore bergamasco è a questo riguardo fondamentale: ha visto la vettura con i banditi che si allontanava dopo la raffica che aveva fulminato il geometra. L'auto era la stessa abbandonata più tardi dai fuorilegge dopo l'uccisione del pastore. Ad Ottana, la popolazione in massa ha partecipato oggi ai funerali del geometra bergamasco. Seguivano il feretro la moglie, Wanda Cantoni, la sorella Iside, il cugino ing. Piero Ghitti, comproprietario con il geometra ucciso dell'impresa di costruzioni stradali Coges. Il sindaco di Ottana guidava la Giunta comunale al completo. Ieri sera il Consiglio comunale del paese si era riunito per esprimere dure parole di condanna nei riguardi degli assassini. L'assemblea ha anche deliberato di dedicare una strada al giovane ucciso. Ad Oniferi (paese di pastori del Nuorese) si sono svolti i funerali dell'altra vittima, Matteo Piras. Numerosa la folla. C'era anche il fratello del pastore ucciso, Salvatore, sotto i cui occhi è stato compiuto il delitto. Le ripercussioni della nuova ondata di criminalità cominciano già a farsi sentire. Ieri sera, cioè a sole ventiquattr'ore dal drammatico fatto di sangue, dodici capicantiere e capi-squadra di origine continentale impiegati nelle imprese di costruzione degli stabilimenti che costituiranno il nucleo industriale della Sardegna centrale, tutti residenti ad Ottana, sono partiti per far ritorno a casa. Sono rimasti nnpressionati dall'uccisione del .geometra bergamasco ed hanno dichiarato che non ritorneranno in Sardegna. Giovanni Maria Caratzu, il giovane possidente di Santulussurgiu sfuggito ai banditi ventiquattr'ore dopo essere stato sequestrato, ha condotto oggi gli inquirenti nella zona in cui era stato trascinato dai fuorilegge. Ai cara- binieri, guidati dal cap. Scarano, comandante la compagnia di Oristano, ha narrato nuovi particolari della sua avventura. Il presidente dell'assemblea sarda, on. Felicetto Contu, ha rilasciato oggi una dichiarazione sull'assassinio del geometra Pietro Ghitti e del pastore Matteo Piras: « Il duplice omicidio di Ottana e di Oniferi ci stupisce e addolora. Ci colpisce soprattutto la ferocia dei malviventi. In questo momento di sdegno per l'efferato crimine e di commozione per il dolore delie due famiglie in lutto, dobbiamo sottolineare con soddisfazione la reazione delle popolazioni interessate e di tutta la Sardegna, le quali hanno isolato i fuorilegge, reagendo alla nuova ondata di criminalità organizzata. Ciò deve convincere tutti e deve far capire a coloro i quali sono impegnati nel processo di industrializzazione della Sardegiia centrale che un pugno di disperati non può rallentare o interrómpere l'azione di "rottura" in atto nelle zone interne dell'isola per troppo tempo dimenticale e trascurate ». m. g.