Chieste pene più severe per Bazan e per Baldacci
Chieste pene più severe per Bazan e per Baldacci Lo scandalo del Banco di Sicilia Chieste pene più severe per Bazan e per Baldacci Al processo d'appello il Procuratore generale ha chiesto la conferma di 4 anni per Bolaffi Palermo, 7 dicembre, Il sostituto procuratore generale, Dell'Aira, ha chiesto stamane alla prima sezione della Corte d'Appello di Palermo presieduta dal dott. Gristina la condanna dell'ex presidente del Banco di Sicilia, Carlo Bazan, a 6 anni e 10 mesi di reclusione, del giornalista Gaetano Baldacci e del filatelico torinese Giulio Bolaffi a 4 anni ciascuno. In primo grado Bazan era stato condannato a sei anni, Bolaffi a 4 anni e Baldacci a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Le maggiori pene per Bazan e Baldacci sono state chieste in quanto il P. G. ne ha affermato la responsabilità anche per alcuni capi di imputazione dai quali erano stati assolti dal tribunale. Secondo il dott. Dell'Aira l'ex presidente del Banco di Sicilia è da ritenere responsabile anche del reato di peculato per avere disposto la corresponsione di emolumenti in favore della signora Maria Menicucci, dipendente della Fondazione Mormino, e di interessi privati in atti di ufficio per i finanziamenti concessi alla clinica Moscati di Roma; Bazan, secondo il dott. Dell'Aira, è da ritenere responsabile di peculato anche per aver erogato a Baldacci la somma di ventiqu'attro milioni destinata alla creazione di una pubblicazione culturale che non vide però la luce. Il procuratore generale ha chiesto poi l'applicazione dell'amnistia nei confronti dell'ex direttore generale del Banco di Sicilia, Giuseppe La Barbera, e dei funzionari Francesco Ilardi, Antonino Bajardi e Giuseppe Laganà, mentre per il funzionario Alberto Mendolia ha domandato l'assoluzione per non avere commesso il fatto. Per il dott. Bazan il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto l'applicazione di tre anni di condono e di due anni ciascuno per Baldacci e Bolaffi. Dopo la requisitoria del dott. Dell'Aira hanno avuto inizio le arringhe dei difensori. Il processo è stato quindi rinviato a mercoledì. (Ag. Italia)
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