L'isola senza pace di Ferdinando Vegas

L'isola senza pace ANALISI L'isola senza pace (I motivi della crisi scoppiata a Dublino) IRLANDA: .- } Belfast-^*. Non sono ancora chiare le ragioni che hanno indotto il governo dell'Irlanda a fare ricorso alla « Legge sui poteri speciali », applicata per l'ultima volta nel 1957, ma appare evidente che il motivo fondamentale è sempre la tensione dominante nell'« isola verde ». E' passato mezzo secolo da quando il Parlamento di Westminster, con una legge del 1920, credette di avere risolto la questione irlandese con la spartizione in due dell'isola: da una parte le sei contee dell'Ulster, a maggioranza protestante, che formano l'Irlanda del Nord, dotata della più ampia autonomia in seno al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda settentrionale; dall'altra parte le 26 contee, quasi integralmente cattoliche, che prima costituirono lo 'Stato libero d'Irlanda, membro del Commonwealth, e poi divennero (nel 1949) la Repubblica irlandese, completamente indipendente. Un così lungo periodo di tempo, tuttavia, non è stato ancora sufficiente a cancellare il conflitto religioso tra cattolici e protestanti, con conseguenze politiche anzitutto all'interno dell'Irlanda settentrionale, quindi fra questa e la Repubblica irlandese, infine anche nella situazione interna della Repubblica. I sanguinosi scontri tra le due comunità religiose conviventi forzatamente nell'Ulster non potevano non avere ripercussioni anche a Sud, dove tuttora si sente come una mutilazione dell'unica Irlanda la separazione del Nord e non si è abbandonata l'idea di giungere alla riunificazione. Il governo di Dublino è da molti anni saldamente in mano al Fianna Fail, ii. partito di De Valera (il « padre della patria », ora presidente della Repubblica): erede rielle battaglie per l'indipendenza e perciò nazionalista, ma fortemente conservatore sul piano politico e sociale. Ovviamente il Fianna Fail è molto sensibile alla sorte dei cattolici del Nord, che non a torto considerano vaia minoranza (mezzo milione di individui) oppressa dalla maggioranza protestante (un milione), tenacemente attaccata ai suoi privilegi economici e sociali. Ma, nonostante la simpatia per i « fratelli » settentrionali, il premier Lynch è deciso a seguire tuia linea moderata, ripudiata dagli estremisti del suo stesso partito. Da ciò deriva la crisi interna della Repubblica irlandese, che è essenzialmente la crisi del Fianna Fail, detentore della maggioranza assoluta al Dail (Parlamento di Dublino). Il 6 maggio scorso Lynch denunciò apertamente e allontanò dal governo due ministri, poi messi sotto processo, con l'accusa di contrabbando di anni importate dui continente europeo nella Repubblica o passate nell'Irlanda settent rionale, dove sarebbero servite ai cattolici a « scopi difensivi ». Il coraggio di Lynch nell'affrontare le più sacre tradizioni del nazionalismo irlandese portò alla crisi, che il premier superò imponendo la disciplina di partito ed attuando im ampio rimpasto ministeriale. La nuova mossa del governo è pertanto da mettersi in relazione con questa situazione generale e, in particolare, col proposito di impechre che i gruppi estremistici contmuino a compiere azioni terroristiche: si tratti della vecchia Ira (esercito repubblicano) o di un nuovo minuscolo gruppetto di fanatici, il Saor Eire (Libera Irlanda), che rivendica l'assalto ad ima dozzina di banche negli ultùni diciotto mesi. Gli avversari però rimproverano a Lynch di essersi servito di un pretesto per rafforzarsi autoritariamente e colpire indiscriminatamente l'opposizione, con i poteri arbitrali che la legge richiamata gli concede. Ferdinando Vegas

Persone citate: De Valera, Lynch, Saor