Meglio dimenticare gli scherzi « spiritosi » di Ugo Buzzolan

Meglio dimenticare gli scherzi « spiritosi » Meglio dimenticare gli scherzi « spiritosi » Ieri sera guardavamo il calendario, 5 dicembre, e pensavamo che tra un mese tutto sarà finito e che qualsiasi cosa andrà in onda ri sabato avrà il merito di non essere Canzonissima. Ma veniamo alla puntataInizio scipito — adoperiamo un aggettivo benevolo — come ogni inizio sino ad ora. Esce Corrado e ha l'aria quasi impacciata. « Abbiamo poco tempo, bando alle chiacchiere, vi presento subito Raftacila Carrà... Raffaella — aggiunge, ammiccando — cui p'mcciono la semplicità e la normalità... ». Arriva la Carrà in portantina. « Oh, bella! ». « Ce l'hanno regalata gli ammiratori... ». « Posso fare tui giro anch'io? ». « Prego... ». Corrado si accomodxi in portantina che parte lasciandolo a terra. Uragano di oppiatisi (a comando). La Carrà: «Ti giuro, Corrado, che non è uno dei miei soliti sclierzi... ». Corrado: « Eh, lo credo... Be', adesso vediamo un po' quali sono i cantanti della serata ». Questo il formidabile avvìo. C'è la sfilata degli uomini: il Di Capri, il Reitano, il Nazzaro. Sono state ripristinate le battute di spirito prima dell'esibizione: le abbiamo annotate e siamo d'accordo con chi la settimana scorsale aveva soppresse. Ah, ci siamo dimenticati di Claudio Villa. Scusate, una lacuna imperdonabile, ma il Villa, ormai, è come un amico di famiglia, è come un mobile, come un antico canapè che a furia di averlo sotto gli occhi in tutte le occasioni non lo si vede neanche più, Meccanismo burocratico delle votazioni. Indi, giochetto che vale la pena di raccontare. La Carrà e Corrado (loro in fondo non ce ne possono nulla, sono degli scritturati, fanno quello che gli ordinano di fare) avanzano con un'urna piena di bigliettoni. «La Rai ci ha dato un milione — spiega la Carrà — da mettere in palio fra gli ascoltatori. Adesso noi tireremo fuori uno di questi trigliettini, sopra ci sarà stampato un nome, e coloro che si chiamano così saranno In grado di '.concorrere ». Corrado chiama Villa che estrae, tra grida di «Bravo, Claudio! ». Corrado legge il nome, Mario, e invita tutti i Mario d'Italia a inviare una cartolina postale alla Rai, casella postale 400, Torino, precisando che sul retro della cartolina bisognerà scrivere... A questo punto l'audio si interrompe, la Carrà e Corrado muovono le labbra ma non si sente niente. Torna l'audio e Corrado è costretto dal copione a sghignazzare e ad esclamare « Pensate a tutti i Mario d'Italia che si saranno inferociti credendo il televisore guasto!... Ma che milione!... Chi ce lo dà, a noi, il milione? ». Canzonissima edizione 1970 resterà nella storia (si fa per dire) quale sede degli scherzi più idioti mai comparsi in televisione. Pazienza, ne abbiamo per un solo mese ancora, andiamo avanti. Balletto senza infamia e senza lode. Sfilata delle signore cantanti, Rosanna Fratello, Iva Zanicchi, la Sannia e Ornella Vanoni. Per lo meno qui si ascoltano due canzoni niente male, « Non sono Maddalena » che è il cavallo di battaglia della Fratello e « Il fiume amaro », un motivo trascinante di Theodorakis interpretato dalla Zanicchi. Gli intermezzi umoristici li lasciamo nella penna, è molto meglio. Votazioni, giurie, tabelle e abbinamenti sotto il trespolo di quell'infelice pappagallo che come rammenterete, ha perso l'onore (artistico) un paio di settimane fa durante il più sciagurato sketch della rivista, quello, appunto, del compleanno del pappagallo. Ospite d'onore, Philippe Leroy che fa pubblicità ad un film e fa pubblicità al « Leonardo » televisivo di cui sarà protagonista. « M'ìianno scelto perché pare che io gli assomigli... ». « Anch'io, una volta — ha detto Corrado — sono stato scelto come Pietro Micco... Ma poi i produttori volevano che le polveri per lo scoppio fossero autentiche... e allora ho rifiutato... ». Volonterosamente Leroy parla in italiano, volonterosamente canta una canzone. Tanto per sollevare le sorti della modesta scenetta Corrado finge di compiere un tentativo di volo umano e — non inquadrato, naturalmente — cade con gran frastuono. Giochetto dì cantanti e, in finale, la butirrosa Carrà ci insegna un nuovo ballo, il « Reggae RRR ». Lodiamo per l'ennesima volta le gambe della Carrà (saremo monotoni ma cos'altro abbiamo da lodare?) e chiudiamo. Quest'anno è l'anno no di Canzonissima: detto questo, non abbiamo nulla da aggiungere se non il rituale: ma perché vi siete persi i cartoni animati sul «secondo»? Ugo Buzzolan tazacoCsocunsttrcelenleaD

Luoghi citati: Italia, Torino