"Revival" del gotico di Marziano Bernardi

"Revival" del gotico LE NOSTALGIE INGLESI monte, a Racconigi, con la raffinata « Margheria » di Pelagio Palagi) intendevano imprimere alle loro stravaganti fabbriche camuffate da vesti medioevalistiche: fossero esse chiese o palazzi, castelli o ville o semplici fattorie dove i contadini contemporanei di Dickens mungevano le vacche all'ombra dello stile Tudor. * * Ma dal concorso per la ricostruzione dell'Old Palace al crollo (1825) della spettacolosa torre ottagona alta 85 metri, che William Beckford, Tiglio del Lord Mayor di Londra, aveva fatto progettare a )ames Wyatt sul principio del secolo a Fonthill Abbaye non corrono che dieci anni, e la suggestione di quella che il Clark ha chiamato « tuia mostruosa casa di cani paglia » permaneva viva. Fonthill e Strawberry Hill, l.t incredibile villa eli lionice Walpolc, che Beckford definiva con disprezzo « una trappola per topi gotica », sono due precedenti essenziali del Revival ottocentesco. E basta il nome del Walpole, il visionario scrittore del Castle of Otranto: a Gothic Story, per indicare il nesso inscindibile che stringe l'architettura neogotica inglese alla letteratura romantica, alla poesia cimiteriale del tempo, gremita di rovine, edere, civette e barbagianni. L'altra componente primaria è il misticismo, lo slancio spirituale dell'ascesi religiosa. Lo stilema gotico induceva al raccoglimento della preghiera; ma d'altro canto il gusto della « rovina », così vivo nel Walpole, risuscitava il clima « del tempo delle gitene dei baroni ». E non importava poi se le rovine era-, no di stucco e di tela: già nel Settecento i nobili di campagna s'erano appagati di fattorie che fingevano castelli. Così il filo sottile della sensibilità gotica inglese aveva legato il Medioevo al pieno Ottocento conducendó all'infaticabile Gilbert Scott, consideralo il maggiore architetto del Revival, l'uomo che aveva contribuito a cambiare il volto dell'Inghilterra. Nel 1850 il trionfo del falso Gotico era completo: e vagando fra guglie, pinnacoli, archi acuti fasulli sorti come foreste nella patria della civiltà industriale, si potevano ripetere i versi di Milton: «...né l'amore mi ab¬ "Revival" del gotico Nel grande Dizionario enciclopedico di are trite ttura e urbanistica pubblicato dall'Istituto Editoriale Romano sotto la direzione di Paolo Portoghesi ed il cui sesto ed ultimo volume usci l'anno scorso, il significato della parola inglese « Revival » è così definito: « Ritorno in unge Ji uno stile di epoca precedente»; e si tratta di un ritorno favorito da un particolare interesse per le forme del passato, da un disagio sociale o individuale provocato dalla trattura arteproduzione, da una politica autoritaria o sciovinistica (si pensi allo Stile Impero napoleonico), soprattutto da una spinta ideale che può assumere carattere romantico o religioso. Il « Revival » più grandioso e diffuso in tutta Europa tu, in un certo senso, quello del classicismo (Neoclassicismo) dalla seconda metà del Settecento ai primi decenni dell'Ottocento; un altro, dei giorni nostri o poco prima, la rifioritura dell'Art Nouvcau, in Italia « Liberty »; ma quello più singolare e addirittura paradossale resta il « Gothic Revival » affermatosi particolarmente in Inghilterra, non senza una sua specilìca manifestazione in Francia, polarizzata sull'azione teorica e pratica ilei Viollct-le-Duc. * * Perché in Inghilterra? Una tic!le ragioni, e certo non la meno importante, è ricordala da uno dei maggiori storici e critici dell'arte viventi, Kenneth Clark, già direttore della National Gallery di Londra e professore nell'Università di Oxford. Presso i suoi connazionali di un secolo e mezzo fa era generale convinzione che il Gotico fosse fondamentalmente uno stile inglese; e l'ostinazione di pochi avveduti « pedanti » (dice lo studioso) nel ripetere ch'esso aveva avuto origine in Francia qualificando i suoi clementi essenziali — la volta a costoloni incrociati e l'arco a sesto acuto — nella chiesa abbaziale di St-Denis presso Parigi circa il 1130-32, non valeva a tenere testa all'ondata del nazionalismo romantico britannico. Sicché quando la notte del 16 ottobre 1834 l'Old Palace a Westminster andò in fiamme e fu bandito il concorso per la ricostruzione del Palazzo del Parlamento, fra i 1400 disegni presentati da 97 architetti non si esitò a scegliere il progetto di Charles Barry, che, impreziosito dalla collaborazione di Augustus Welby Pugin. il più geniale esponente de! « Gothic Revival », si concreta nel solenne edificio neogotico, trionfo del pittoresco, velie sembra compendiare in sé tutto ciò che c'è di più caratteristico e suggestivo a Londra ». Il giudizio e appunto del Clark, che pure ha dichiarato esser ben poche le opere sorte col Revival nel suo paese sulle quali gli occhi « possano posarsi senza fastidio ». Tuttavia il fenomeno, a distanza di un secolo, gli apparve così straordinario e per certi lati affascinante che nel 1928 — a 56 anni dall'uscita dell'//«tory of the Gothic Revival di Charles L. Eastlake, ultimo libro sull'argomento — si risolse a pubblicare lo splendido saggio, capolavoro di ariosa erudizione, di chiarezza espositiva, di eleganza letteraria qua c là venata di'britannico umorismo, intitolato The (iothtr Revival. Quasi scusandosene e cedendo a insistenze editoriali, con poche modificazioni ai primitivo testo ne replicò le edizioni nel '49 e mi '62; ed è dell'ultima che Einaudi ci dà ora la versione italiana eli Renzo Federici nella collana « Paperbacks ». * * Nel palazzo di Westminster, malgrado lo sviluppo eccessivamente allungato, la torre sproporzionata e la monotonia degli accuratissimi particolari elaborati dal Pugin, si ha la testimonianza precisa del carattere « pittorico » che gii architetti del Revival inglese (ma non soltanto inglese perché ne abbiamo esempi dappertutto e persino in Pie¬ bandoni della volta maesto¬ sa I da pilastri antichi e saldi I sostenuta, con le ricche I site finestre istoriate I onde la luce del giorno I misticamente traspare ». Scott aveva progettato o costruito 39 cattedrali, 476 chiese, 43 ville, e neppur lui sapeva quanti altri edifici, nel paese dove gli autentici architetti gotici avevano consumato la vita intorno ad un'opera sola. E' naturale che il Clark scriva: «Scott era convinto di fare un gotico bellissimo; noi invece siamo convinti che il sito gotico era orribile ». Anche Ruskin ammetteva che la maggior parte del «Gothic Revival » gli era sgradita; eppure l'ammirazione per il Gotico antico, amorosamente studiato nelle Stones of Vallee, aveva finito col dissipare i suoi pregiudizi circa quello moderno: « In questo stile si costruiscano la chiesa, il palazzo, da villetta; lo si impieghi negli edifici pubblici e privali ». Era, in architettura, la stessa posizione dei Preraffaelliti nella pittura. E infine anche il Clark riconosce che il « Gothic Revival » è stalo « forse l'unico movimento schiettamente inglese nelle arti figurative ». Profondamente connesso con 10 spi rito del Medioevo, lo stile gotico, fondato sul sentimento, non poteva rivivere in una società tanto diversa; eppure 11 suo Revival rimane uno dei più sorprendenti fenomeni dell'età moderna. Oggi ci meravigliamo che il pubblico l'abbia accettato con entusiasmo; ma dimentichiamo che il pubblico accetta tutto — ed è il caso di certi aspetti dell'arte contemporanea — quando la propaganda riesce a convincerlo. Marziano Bernardi