Mosca attacca gli "scienziati del dissenso" e decide per loro più rigidi controlli politici di Paolo Garimberti

Mosca attacca gli "scienziati del dissenso" e decide per loro più rigidi controlli politici La «Pravda» contro il "Comitato per i diritti dell'uomo,, Mosca attacca gli "scienziati del dissenso" e decide per loro più rigidi controlli politici Pesanti critiche ad Andrej Sacharov, «padre» della bomba all'idrogeno sovietica - Il famoso accademico accusato di guidare « un movimento rigidamente apolitico e di senza partito », che si presterebbe « ai colpi del nemico » (Dal nostro corrispondente) Mosca, 2 dicembre. Per la seconda volta in nove giorni, la Pravda attacca, pur senza nominarlo direttamente, l'accademico Andrej Sacharov (considerato il « padre » della bomba all'idrogeno russa), il quale, due settimane fa, ha fondato, insieme con due giovani colleghi dell'istituto di fisica « Lebedev », un « comitato per i diritti umani ». Il movimento di Sacharov — come si legge nel « manifesto » diffuso dai tre scienziati — è rigidamente apolitico: possono farne parte « soltanto i "senza partito", non aderenti ad organizzazioni che propugnino la partecipazione ad attività politiche ortodosse o dissidenti ». Oggi, il giornale del pcus, in un'intervista con il professor Viktor Silin, segretario del comitato di partito del « Lebedev », critica appunto coloro che « ostentano il proprio "senza parlitismo" e si prestano così ai colpi dell'avversario ». La lunga intervista concessa da Silin, nella quale i problemi della fisica s'intrecciano con quelli dell'ideologia, è una sorta di « mea culpa » per le manchevolezze ideologiche dei membri dell'istituto, del quale egli è il responsabile politico. All'inizio della scorsa settimana, in un editoriale, la Pravda aveva denunciato le deviazioni liberaleggianti del « Lebedev »: « In una recente risoluzione sull'attività del comitato dì partito dell'istituto dì fisica "Lebedev" — aveva scritto il giornale — il comitato centrale del partito co- munista ha sottolineato la necessità di condurre sistematicamente fra gli scienziati la propaganda siUla concezione marxista-leninista del prò blemi politici, socio-economici, filosofici e d'attualità, di educare ad un atteggiamento d'intransigenza verso le concezioni ideologiche dell'anticomunismo e del revisionismo ». . Oggi, Silin annuncia che sono state prese « numerose misure intese ad intensifica re il lavoro di educazione ideologica dell'istituto ». In altre parole, i ricercatori del « Lebedev », dove lavora anche il premio Nobel Igor Tamm, saranno sottoposti ad lui più rigido controllo politico. « Un compito importantissimo delle organizzazioni di partito nella sfera della scienza — afferma Silin nell'intervista — è di fare in modo che rintelligencija tecnico-scientifica senta il bisogno di studiare la teoria marxista-leninista e sappia applicarla. Ogni scienziato deve essere in grado di occuparsi dei problemi socio-economici, filosofici, dell'attualità e delle leggi dello sviluppo della scienza purtendo dalle posizioni del marxismo-leninismo. Lo scienziato deve essere intollerante verso i concelti dell'anticomunismo e del revisionismo. Noi non abbiamo il diritto di dimenticare, neppure per un minuto, l'esistenza dell'aspra lotta ideologica del mondo contemporaneo ». Questo nuovo intervento della Pravda nel campo della preparazione ideologica degli scienziati sembra dimostrare che il partito si è sensibilizzato al problema del « dissenso scientifico », forza emergente della contestazione del sistema sociopolitico sovietico. Il movimento — del quale Andrej Sacharov è oggi la guida attiva, ma che ha in un altro grande fisico, Petr Kapica, il leader ideale — potrà essere molto più ef| ficace, e quindi più temibile, dei gruppuscoli isolati e avventurosi, che hanno dato vita fino ad oggi al cosiddetto « dissenso ». D'altra parte, gli scienziati, rappresentando un patrimonio tecnico-economi co essenziale per un paese impegnato a colmare il « gap » scientifico nei confronti dell'Occidente, sono meno vulnerabili di giovani letterati, tipo Amalrik, oltretutto troppo esuberanti e anarcoidi per essere tollerati. La tattica del partito verso gli scienziati dissidenti può essere, quindi, soltanto quella dell'accerchiamento, non dell'attacco frontale. Come dimostra l'intervista pubblicata dalla Pravda. il partito tenta di isolare Sacharov e i suoi seguaci innalzando attorno a loro la cortina di ferro della preparazione ideologica degli altri scienziati: il movimento di Sacharov rischia così di soffocare per mancanza di spazio vitale. Paolo Garimberti

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