" Otello" stasera al Nuovo apre la stagione del Regio

" Otello" stasera al Nuovo apre la stagione del Regio " Otello" stasera al Nuovo apre la stagione del Regio 1. vet. Sarà diretto da Previtali, con Gabriella Tucci, Craig e Cesari - L'opera presentata da Luciano Alberti alla Galleria di arte moderna e o e o o i a à r, ù e nCon Otello di Verdi, affidato alla concertazione di Fernando Previtali, un direttore d'orchestra ben noto al pubblico torinese, s'inaugura stasera al Teatro Nuovo la stagione lirica del Regio, che quest'anno comporta un notevole impegno da parte dell'ente organizzatore, con la programmazione di quindici opere, fra cui una « prima » assoluta e tre prime rappresentazioni a Torino. L'opera è stata presentata ieri alla Galleria d'arte moderna dal direttore dell'Accademia Chigiana di Siena, Luciano Alberti, che ha iniziato il ciclo delle conferenze — organizzate dalla Pro Cultura e dall'Associazione amici del Regio — per illustrare tutti gli spettacoli previsti dal cartellone. Alberti ha una triplice esperienza in campo musicale, come ha sottolineato Giorgio Gualerzi presentando l'oratore: quale critico, regista e studioso. Dopo aver affermato che mettere in scena l'Otello è un grave punto di impegno per un teatro, egli si è subito addentrato nell'esegesi dell'opera, mettendo ne in rilievo i valori storici letterari e musicali, e soffermandosi sui sedici anni di silenzio che separano l'Aida dall'Otero. In questo periodo Verdi prende coscienza del proprio linguaggio musicale, non più istintivo come nel passato, ma aperto ad una continuità drammatica, pur con il progressivo abbando no — non senza nostalgia — delle forme chiuse tipiche del melodramma dell' Ottocento italiano e francese. Con Otello nasce la moderna opera in musica. L'oratore è risalito al dramma shakespeariano, tracciandone un parallelo con il libretto dell'Otero, fornito da Arrigo Boito, il letterato-musicista che egli ha configurato come il « naturale puntello di cui Verdi aveva bisogno » ed ha tracciato un quadro della lenta, tormentata stesura dell'opera, dei timori del compositore, dei suoi rapporti con Boito, corretti ma mai amichevoli (e dire che Verdi musicò il libretto senza modifiche, cosa che non gii era mai accaduto) e del carteggio illuminante, soprattutto per il personaggio di Jago, con l'amicissimo Domenico Morelli, il grande pittore. Neil' ultimo Verdi — ha precisato Alberti — quello dell'Otello e del Falstaff, possiamo riconoscere l'origine di tutto quanto è avvenuto in Italia, nel campo operistico, negli ultimi cinquant' anni. Nell'Otello c'è già il germe di Pizzetti e di Ghedini. L'oratore ha concluso con un cen no alla parte di Desdemona alla sua purezza ed al suo « perbenismo devoto » (secondo Verdi); una parte che solo nel quarto atto giunge ad avere un vero rilievo drammatico. Il conferenziere è stato vivamente applaudito, anche dalla « Desdemona » di questa sera, la soprano Gabriella Tucci, e dai suoi compagni di scena, i tenori Craig e Jacopucci ed il baritono Ce sari (che per la prima volta si cimenta nell'arduo personaggio di Jago), presenti alla manifestazione. E gli artisti, presentati al pubblico, hanno ricevuto la loro simpatica augurale parte di applausi. tdcAdgOAlaqtetcaè

Luoghi citati: Aida, Italia, Siena, Torino