Divorzio: pro e contro

Divorzio: pro e contro La legge accolta a Torino con civile compostezza Divorzio: pro e contro L'arcivescovo Pellegrino: «La Chiesa non può imporsi ai non cattolici» - Il rabbino Sierra-. «Cancellata una discriminazione per noi che lo consentiamo» - Il pastore Ricca: «La fine di molte ipocrisie» - Pareri del sindaco, del presidente della Lega per il divorzio, dei sindacalisti L'approvazione della legge che istituisce il divorzio è stata accolta dai torinesi con estremo interesse e civile compostezza. I giornali sono andati a ruba; sui tram, nei caffè, nei negozi era questo l'argomento di discussioni e commenti. Ma non ci sono state manifestazioni pubbliche, né episodi di intolleranza: i divorzisti sembrano aver accolto lo spirito dell'invito al "fairplay " con cui il presidente della Camera, Pertini, ha smorzato gli applausi all'approvazione della legge per non ferire la sensibilità dei cattolici che non nascondono la loro amarezza, ma la manifestano con misura e dignità. pcmgldugudD"cznpspptLcdtpEcco i pareri che abbiamo raccolto, In primo luogo presso i pastori delle tre comunità religiose della nostra città. L'arcivescovo cardinale Michele Pellegrino ha detto: « L'istituzione del divorzio induce il cattolico anzitutto a interrogarsi sul senso del suo impegno di fronte al Vangelo. Qualunque sia il disposto della legge civile, rimane il principio dell'indissolubilità del matrimonio, che noi accettiamo dalla parola di Dio affidata alla Chiesa sotto la guida e la garanzia del magistero. « E' chiaro d'altra parte che la Chiesa esorbiterebbe dal suo compito se pretendesse imporre ai 7ion cattolici una norma.detutta dalla fede. «Se i vescovi italiani si sono opposti, nei modi consentiti dalla loro missione, all'introduzione del divorzio nella nostra legislazione, è nella convinzione che il divorzio, anziché rimediare ai mali che travagliano la famiglia e la società italiana, sia destinato ad aggravarli e inasprirli. « Il tenore della legge ora approvata conferma, a mio avviso, questa previsione. (i Certo, sarebbe ingenuo ridurre al fatto del divorzio la crisi della famiglia, aspetto essenziale d'una crisi di valori che coinvolge tutta la società. « E' necessario e urgente richiamarsi al senso della responsabilità iscritto nella coscienza dell'uomo, alla concezione della vita come adempimento di una missione, come servizio reso ai fratelli, come dono di amore che sa di trovare la vera gioia anche nella rinuncia e nel sacrificio. « E' necessario e urgente impegnarsi per realizzare nella società quel clima di giustizia e solidarietà nel quale gli uomini trovino stimolo e aiuto per vivere da uomini. « C'è bisogno di aggiungere che, per il cristiano, questo insegnamento Ita la sua espressione più alta e più efficace nel Vangelo e che dalla mano di Cristo Salvatore egli attende in umiltà e fiducia l'aiuto per realizzare un ideale di vita tanto arduo quanto attraente? ». Il rabbino prof. Sergio Sierra: « Il divorzio è consentito dalla religione ebraica, anche se naturalmente non è così facile come in certi paesi, ma circondato di molte cautele giuridiche, soprattutto a tutela della 'donna, che richiedono pratiche complesse e lungo tempo. Fino ad ora il cittadino ebreo die aveva ottenuto il divorzio religioso non poteva armonizzare la propria posizione civile con quella di fede: era perciò sottoposto a una costrizione, e una discriminazione. Il cittadino ebreo non può quindi non accogliere con compiacimento una legge che, eliminando questa discriminazione, lo parifica al cattolico, che non sarà certo costretto al divorzio dal fatto che esso è consentito. E' un passo avanti verso uno Stato che sia veramente di tutti i cittadini " senza distinzione di sesso, di razza, di lingua e di religione ", secondo la norma costituzionale ». Il pastore valdese dott. Paolo Ricca: u L'approvazione della legge è rallegrante non solo in quanto costituisce uruj vittoria dello Stato laico sullo Stato clericale (e queste vittorie sono rare in Italia), ma anche e soprattutto perché restituisce a tutti coloro che non vedono il proprio vincolo matrimoniale nella luce dell'Evangelo la libertà di scioglierlo qualora abbia perso ogni consistema di amore e comunione. « Certo, il divorzio non è in sé un fatto rallegrante: non c'è mal gioia quando un amore fluisce, una comunione si interrompe, due persone già unite si dividono. Diceva Gesù al contemporanei: " E' per la durezza dei vostri cuori che Mose istituì ti divorzio ". Il divorzio è il segno che non sappiamo amare. Ma proprio per questo esso va riconosciuto: se è cosa grave non sapere o non poter amare, è cosa infinitamente peggiore far finta di amare e tutelare legalmente questa finzione. L'istituzione del divorzio non è certo il toccasana, è però un atto di giustizia che pone termine a tante situazioni inumane, ma soprattutto un atto di chiarezza che segna la fine di tante ipocrisie ». Il sindaco, ing. Giovanni Porcellana: « /; mio punto di vista è noto, perché io dico sempre quello che penso, senza remore. Sono contrario al divorzio dal punto di vista religioso — e questo è ovvio — ma sono contrurlo anche dal punto di vista civile. Lo ritengo un male per la società. Altri hanno spiegato perché, meglio di quanto non sappia fare io ». L'avv. Mario Berutti, presidente nazionale della Lid, che da 18 anni si batte per il divorzio: « Oltre che una legge umana e giusta, che molti attendevano da anni, l'istituzione del divorzio è anche un grande, decisivo passo verso l'emancipazione dello Stato dalla Chiesa e il ritorno a quel regime di indipendenza e rispetto reciproci che i grandi scomunicati del nostro Risorgimento avel'ano saputo assicurare con savie leggi. Certo, l'ultima parola non è ancora detta: dopo l'atjermuzione di una libertà in lìnea di principio, bisogna difenderla e adeguarla alle elettive esigenze della nostra società, sul modello di altre più progredite. Tra gli obiettivi immediati che ci preUggiamo c'è la riforma del diritto di famiglia e un'azione di propaganda per illustrare e dif fondere il contenuto della nuova legge ». Il divorzio non rientra nella problematica sindacale, come ha affermato 'Serafino della segreteria dei metalmeccanici della Cisl: « Tuttavia come cittadino — ha aggiunto — lo giudico un fatto estremamente positivo. Anzi, secondo me arriva in ritardo nel nostro Paese rispetto ad altri. Lo considero un atto necessario per mettere tutti i cittadini su un eguale piano di giustizia n. Il Sida (sindacato dell'auto): « II lavoratore chiede soprattutto una riforma del diritto riguardante la famiglia, che ne tuteli l'integrità stabilendo soltanto diritti I e doveri dei coniugi e dei figli, I ma con un serio impegno per crearle attorno tutte le garanzie di sicurezza sociale capaci di assicurare casa, scuola, dilesa della salute: tutte premesse indispensabili per il progresso delle famiglie. Se il divorzio contribuirà a questo armonico sviluppo, potrà essere accettato come strumento di promozione civile della società ». Ferrari, segretario provinciale della UH: « E' stata una prova di civiltà. Il dibattito ha interessato profondamente tutti t cittadini. Pur rimanendo ciascuno nella propria convinzione, possiamo considerare il divorzio come un passo avanti per la costruzione di una società più giusta ». Un sindacalista della Cgil: « E' una grande conquista civile che da tempo doveva essere realizzata ». * * La Lega italiana divorzio — delegazione torinese — ha diffuso il manifesto alla cittadinanza in cui tra l'altro si dice: « Il progetto Fortuna-Baslini, approvato definitivamente dal Parlamento, è ora legge dello Stato. La Lega italiana divorzio è fiera di aver rappresentato con coraggio e tenacia le istanze dei cittadini laici per questa conquista civile e democratica che emancipa gli italiani dalle pressioni clericali e rafforza matrimonio e famiglia creando una società più giusta e più umana. « Alle minacce contro la nuova legge opporremo la raccolta di firme per il referendum abrogativo del Concordato ii. In una conferenza stampa tenuta nella sede di via Garibaldi 22 il prof. Proietti Ricci, segretario della Lega, ha annunciato: « D'ora in poi ci batteremo per la riforma del diritto di famiglia ».

Persone citate: Baslini, Gesù, Giovanni Porcellana, Mario Berutti, Michele Pellegrino, Paolo Ricca, Pertini, Proietti Ricci, Sergio Sierra

Luoghi citati: Italia, Torino