Un bimbo morto e cinque feriti per l'esplosione di due bombe

Un bimbo morto e cinque feriti per l'esplosione di due bombe Tragico gioco in un paese presso Cosenza Un bimbo morto e cinque feriti per l'esplosione di due bombe La vittima, sei anni, aveva trovato gli ordigni in una eassetta di legno, in un cascinale Con i suoi euginetti li aveva percossi con sassi - Altri due bambini in gravi condizioni (Nostro servizio particolare) Cosenza, 30 novembre. (g. g.) Un bambino di sei anni, Eugenio Portello, è morto ed altri cinque sono rimasti feriti per lo scoppio di due bombe a mano, del tipo di quelle usate nell'ultimo conflitto mondiale. I feriti sono i fratelli Amalia, Lina, Natale e Settemia Portello, rispettivamente di dieci, sette, sei e tre anni e Rosaria Portello, ima loro cuginetta di tre anni, sorella di Eugenio. La disgrazia è accaduta a Farneto di Roggiano Gravina, un grosso centro a quaranta chilometri da Cosenza. E' stato il padre del bambino morto, accorso per primo sul posto, a portare i bimbi in ospedale. Eugenio Portello moriva poco dopo il ricovero: i sanitari gli avevano già amputato le gambe. Ad Amalia è stata amputata una gamba mentre Lina ha riportato fratture multiple. Le condizioni degli altri tre bambini non destano preoccupazioni; guariranno in una settimana. I due ordigni sono stati trovati dal gruppo dei barn- l i in mini inni mini uni mi mi bini in una cassetta di legno nella quale c'erano altre due bombe, nel cascinale diroccato di proprietà del contadino Francesco Miraglia di 60 anni. La cassetta — secondo la ricostruzione fatta dalla polizia — è stata aperta da Eugenio e Rosaria Portello i quali si sono impossessati di due bombe e le hanno portate sul pianerottolo della loro abitazione, a poca distanza dal cascinale. Eugenio e Rosaria, mentre gli altri bambini li osservavano, hanno cominciato a colpire le due bombe con sassi. Gli ordigni, improvvisamente, sono scoppiati ferendo i sei bambini ed aprendo un grosso buco nel pianerottolo dell'abitazione: lo spostamento d'aria ha fatto cadere sul pavimento la madre del piccolo Eugenio, Maria Avolio che stava sciwendo una lettera nella sua camera da letto e ha fatto crollare una grondaia dell'abitazione. Durante una perlustrazione nella zona gli artificieri hanno trovato nel casolare la cassetta con le altre due bombe. Gli ordigni sono stati fatti subito esplodere. Gli investigatori hanno interrogato Francesco Miraglia il quale non ha saputo spiegare la presenza della cassetta nel casolare di sua proprietà. Il contadino, che è ammalato, h? dichiarato che da tempo non si recava più in quella zona di campagna. pendenze della società Seipel, che estrae la ghiaia e la sabbia dal fiume per cederla alle imprese di costruzioni edili o stradali. Oggi pomeriggio era intento a smuovere della sabbia ai margini di uno dei bocchettoni del silos, a tre metri da terra. Probabilmente colto da improvviso malore, l'operaio è caduto, scivolando nella sottostante tramoggia, dov'è rimasto sepolto dalla sabbia che vi affluiva e che sarebbe poi slata caricata sugli autocarri. Nessuno era presente all'inciden te. Solo più tardi i compagni di lavoro del Morano, preoccupati per la sua scoiliparsa, hanno iniziato le ri cerche. Dopo avere svuotato tutta la sabbia che conteneva la tramoggia, dopo circaun'ora di lavoro, il corpo del-l'uomo veniva ritrovato. Unmedico giunto sul posto nonpoteva che constatare il de-cesso dell'operaio per asfissiada soffocamento

Persone citate: Eugenio Portello, Francesco Miraglia, Maria Avolio, Morano, Rosaria Portello, Settemia Portello

Luoghi citati: Cosenza, Roggiano Gravina