La famiglia dell'impresario rapito cerca un contatto con i fuorilegge

La famiglia dell'impresario rapito cerca un contatto con i fuorilegge Il sequestro è avvenuto a Lamezia Terme in Calabria La famiglia dell'impresario rapito cerca un contatto con i fuorilegge (ili inquirenti avrebbero deciso di non intensificare le indagini per permettere ai banditi di ottenere il riscatto e rilasciare l'ostaggio - Confermata la richiesta di 200 milioni - Battute le campagne con elicotteri e cani poliziotti - Una donna adì le grida di aiuto dell'ingegnere bloccato e trascinato su un'auto dai rapitoli I Dal nostro corrispondenteI Catanzaro, 20 novembre. Per tutta la giornata elicotteri e unità cinofile hanno battuto le campagne ed i monti della Calabria, nella zona attorno a Lamezia Terme, per cercare le tracce dei rapitori dell'ingegner Mario Bilotti, di 31 anni, sequestrato ieri sera all'uscita dal suo studio nella centrale via XX Settembre. I risultili i per ora sono stati deludenti. Nonostante l'impiego delle « forze speciali » che hanno agito in Sardegna contro i fuorilegge, del Bilotti non si sa nulla. Si presume che egli sia tenuto prigioniero in qualche casolare abbandonato, ma identificarlo ed agire a colpo sicuro per evitare che l'ostaggio venga ucciso, è compito mollo difficile. La poliziti ed i carabinieri hanno organizzato dei « po sti mobili » in collegamento radio tra loro. Al minimo sospetto scatta un'operazione concordata, ma di indizi ve ne sono pochi. L'unica cosa certa è che i banditi hanno chiesto duecento milioni per il rilascio dei professionista. Lo ha confermato oggi il fratello di Mario Bilotti, Carlo, di 24 anni. Il racconto del fratello « Alle due di notte — ha raccontato — siamo stati svegliati da una telefonata. Uno sconosciuto ha chiesto duecento milioni per il rilascio di mio fratello. Fino a quel momento avevamo sperato che un improvviso impegno avesse costretto Mario ad assentarsi improvvisamente senza avere il tempo di avvertirci, invece... E' stato tremendo apprendere la verità con tanto crudezza ». Carlo Bilotti. un ragioniere che lavora nell'impresa del padre, pariti con voce bassa e commossa. La brutta avi ventura che sta correndo il fratello lo ha sconvolto. «Non so chi possa aver organizzato il sequestro — spiega — mio fratello ù benvoluto da tutti Non fatemi dire altro: anche il più piccolo particolare potrebbe costargli la vita: lasciateci in pace nel nostro dolore. Siamo sconvolti. Non auguro ad alcuno quanto e accaduto alla nostra famiglia ». Un'altra telefonata è ginnI ta in casa Bilotti alle 12,30. Uno sconosciuto ha parlato con la sorella diciottenne del' l'impresario rapito. L'anoniI mo ha detto di essere dispoI sto a fare i nomi dei fuorilegge. Gli è stato risposto di rivolgersi ai carabinieri. Il padre del giovane impresario rapito è stato colto da choc. Ha trascorso una notte insonne. Oggi non ha potuto ricevere alcuno. Il ragioniere Bilotti ha poi raccontato le prime ore di j incertezza trascorse dalla famiglia dopo la scomparsa j del congiunto. « L'altra seru | — ha spiegato — Mario sa-1 rebbe dovuto tornare a in anticipo. Lo aspettavano mia zia e mia sorella con il fidanzalo: sarebbero dovuti andare con lui in auto a Co- , | ??"*LP-er a*slste,l?dL™OÌ]c o ? i a , e i i i o ra lirica in programma al teatro "Rendano". Il suo rilardo meravigliò tutti perché Mario era stalo sempre puntuale. Mio padre, quando si accorse che era trascorsa pia di un'ora dall'appuntamento, cominciò a preoccuparsi. Misteriosa telefonata «Non capisco, disse, perché Mario non sia ancora tornato: gli sarà accaduto qualcosa?". Per evitare che la zia giungesse in ritardo a teatro, papà la fece partire con l'auto del fidanzato di mia sorella. Da Cosenza mia zia telefonò per sapere se Mario era rientrato: papà le rispose che non si avevano sue notizie. Nessuno dei suoi impiegati c conoscenti gli aveva, infatti, saputo dare indicazioni precise. Verso l'unu casa | tornai a casa e mi fu chiesto se sapevo qualcosa di Mario. Non detti importanza allu domanda e andai a letto. Alle due di notte siamo stati svegliali dalla telefonata di quello sconosciuto che ha chiesto i duecento milioni per il ri iasci0 di mio fratello ». L'ingegnere è stato sequestrato nell'androne del palazzo dove ha il suo studio. La circostanza è stata confermata da un impiegato dei Bilotti, il geometra Domenico Cicione, il quale ha riferito che l'altra sera l'ingegnere era uscito dall'ufficio verso le 19,10, lasciandolo solo al tavolo di lavoro. « Che cosa sia accaduto in strada non lo so — ha detto il geometra — mo risulta che una signora, abitante al terzo piano di uno stabile di via XX Settembre, di proprietà degli stessi Bilotti. lui udito grida di aiuto ». La donna è ora a disposizione del procuratore della Repubblica dott. Gabrieli, il quale avrebbe predisposto pelle prossime ore un esperimento per accertare se sia possibile udire in un'abitazione, a! terzo piano con le finestre chiuse, grida di aiuto provenienti dalla strada. .Si sa che l'ingegnere e stato caricato su una «litio» sulla quale vi erano tre uomini e trasportato verso Sambiase. Ad un bivio l'auto è stata abbandonata e data alle fiamme. Da questo punto parte una mulattieia che collega la « nazionale » con la strada che porta al campo sportivo di Nicastro. E' da questo punto che si perdono le tracce dei rapitori e del loro ostaggio. Seguite tutte le piste Gli inquirenti battono tutte le piste che potrebbero portare all'identificazione o almeno ad informazioni più precise sulle persone che hanno organizzato il sequestro. Sono state interrogate alcune persone che si sospetta appartengano alla mafia calabrese, gli operai dell'impresa ii Bilotti » ed altra gente. Stamane poi si è svolta nella caserma, dei carabinieri una riunione cui hanno partecipato il Procuratore della Repubblica, il colonnello Ippolito della Legione dei carabinieri di Catanzaro e i funzionari della Pubblica Sicurezza. Secondo alcune indiscrezioni', durante il colloquio sarebbe stato deciso di non intensificare le indagini, ma di attendere eventuali altri movimenti dei rapitori, che, dopo la telefonata dell'altra notte per chiedere il riscatto, non si sarebbero più fatti vivi. Gli inquirenti avrebbero cioè accolto la richiesta dei Bilotti: non creare il vuoto attorno alla famiglia per permettere di entrare in contatto con i banditi, versare la taglia e far liberare l'ingegnere. Indagini condotte a ritmo serrato potrebbero impedire i contatti e indirettamente causare gravi rischi all'ostaggio. Carabinieri e polizia si mostrano comunque preoccupati per il continuo ripetersi di atti di delinquenza nella zona di Lamezia Terme: nell'agosto scorso, per vecchi rancori tra famiglie, fu ucciso a colpi di lupara Luciano Mercuri", il 12 novembre scorso, !o studente Giuseppe Torcasio è stato ucciso ed un suo amico, Cesare De Sensi, ferito mentre si trovava in un negozio di via Nazionale. Pinerolo, 26 novembre — I dipendenti dell'Industria italiana confezioni di Pralafera, it Luserna San Giovanni, hanno effettuato ossi uno sciopero di 21 ore per protesta contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Mario Bilotti